Ristretto – A fine giugno il Governo della Guyana ha annunciato un inasprimento del monitoraggio sul contrabbando dell’oro al confine con il Venezuela, sospettato di finanziare attività illegali.
Il Presidente guyanese Irfaan Ali, su richiesta della Casa Bianca, ha annunciato l’inasprimento delle misure contro il traffico aureo con Caracas. Come dichiarato dal Presidente stesso, si sospetta che questi scambi finanzino attività illecite e antidemocratiche, ma soprattutto il Governo autoritario di Maduro. Il Ministro degli Esteri venezuelano Iván Gil ha risposto con durezza che “Irfaan Ali ha fatto accuse audaci e infondate contro il Governo venezuelano, mentendo spudoratamente su un argomento che conosce bene perché è il vero capo della mafia dell’estrazione illegale di oro e minerali, che ha causato una distruzione accelerata dell’ambiente e della vita stessa in un territorio che non gli appartiene”. Si teme, infatti, che il minerale estratto in Venezuela sia fuso con quello guyanese e presentato in seguito come produzione locale. Motivo per cui ad esempio il Canada ha deciso di sospendere l’importazione di oro con la Guyana per sospette contaminazioni. L’industria aurifera rappresenta per il piccolo Paese uno dei maggiori settori trainanti dell’economia, insieme al petrolio. Tuttavia, si stima che il 50% della produzione lasci il Paese in maniera illegale. Le Autorità guyanesi hanno dichiarato come la Minerven (Compagnia Generale delle Miniere del Venezuela) si occupi dell’estrazione locale e delle negoziazioni verso altri Paesi, con prezzi di vendita molto competitivi rispetto quelli di mercato. La vicenda si aggiunge alle tensioni esistenti dovute alla disputata regione dell’Essequibo, che il Venezuela rivendica come propria dall’età coloniale. Il territorio conteso costituisce due terzi della Guyana ed è ricco di oro, diamanti, legname ma soprattutto giacimenti petroliferi con una produzione attuale media di circa 650mila barili al giorno. Resta da vedere come si evolveranno le relazioni tra i due Paesi rispetto alle tematiche aperte.
Miriam Perrone
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