In 3 Sorsi – Il 10 settembre 2025, con un comunicato stampa della Corte di giustizia dell’Unione Europea, è stata resa nota una sentenza inerente a due ricorsi, presentati rispettivamente il 5 febbraio dal gruppo Meta e il 6 febbraio del 2024 dal gruppo Tiktok, sulla tassa tecnologica europea. L’esito ha portato alla vittoria legale delle due Big Tech.
1. ANTEFATTI CHIAVE
Le cause T-55/24 (Meta) e T-58/24 (TikTok) presentano il medesimo oggetto come base del ricorso presentato: contestare una decisione della Commissione europea sulla Supervisory Fee (tassa di vigilanza) prevista dal Digital Services Act (DSA).
Il DSA è il “Regolamento sui servizi digitali“, il cui scopo primario dichiarato è quello di tutelare i diritti fondamentali dei fruitori di piattaforme e contenuti online, impedendo, in tal modo, il dilagare di notizie false, nonchĂ© di potenziali attivitĂ insidiose che potrebbero causare problemi relativi alla sicurezza degli utenti in rete.
Tramite il DSA la Commissione europea, per finanziare il controllo sulle piattaforme, prevede una tassa annuale, quantificata sulla base del loro fatturato e del numero di utenti attivi.
Fig. 1 – Piattaforme online di grandi dimensioni
2. IL REGOLAMENTO DELEGATO (EU) 2023/1127
La novità principale è risultata essere quella che prevedeva la definizione di procedure relative alla Supervisory Fee, applicata, però, ai fornitori di piattaforme online di dimensioni molto grandi (il cui acronimo è VLOPs – Very Large Online Platforms) e motori di ricerca online di dimensioni molto grandi (acronimo VLOSEs – Very Large Online Search Engines). In tale regolamento venivano, inoltre, previsti dei requisiti, tra cui la presenza di almeno 45 milioni di utenti attivi sulla piattaforma su base mensile e l’implementazione di una formula matematica per il calcolo della tassa.
Tuttavia, ciò che è fondamentale ricordare è una data: quella del 29 giugno 2023, giorno in cui venne promulgato il regolamento delegato (2023/1127), vale a dire un atto non legislativo adottato dalla Commissione europea per riorganizzare e integrare determinati elementi, ritenuti non essenziali, di un atto legislativo (il Digital Services Act, in questo specifico caso).
Fig. 2 – La bandiera dell’UE
3. IL RICORSO PRESENTATO DALLE PIATTAFORME E LA LORO VITTORIA
Dunque, nel novembre del medesimo anno (2023), la Commissione ha stabilito l’importo della tassa di supervisione, mediante due decisioni di esecuzione da applicare a ciascuna delle piattaforme in questione. Ciononostante, la Meta Platforms Ireland Ltd 4 e la TikTok Technology Ltd hanno deciso di presentare un ricorso presso la Corte di giustizia dell’UE, contestando le decisioni loro indirizzate.
Le motivazioni del reclamo vanno ricercate nella modalitĂ di calcolo, stabilita sulla base del numero di utenti medi attivi dei servizi, che la Commissione europea aveva introdotto mediante un atto di implementazione interno. Meta e Tiktok ritenevano fosse necessario, piuttosto, ricorrere a una procedura degli atti delegati che, di fatto, avrebbe richiesto il coinvolgimento diretto anche del Parlamento europeo e del Consiglio europeo. Tale mancanza, nella visione delle Big Tech Meta e TikTok, avrebbe potuto viziare la legittimitĂ della tassa loro imposta.
La sentenza definitiva è stata pronunciata solo recentemente, precisamente il 10 settembre 2025, con esito favorevole per TikTok e Meta e la vittoria legale del ricorso presentato.
Nonostante ciò, tale vittoria può definirsi solo su base provvisoria, giacché non si concretizza né nell’annullamento della tassa, né tantomeno nel rimborso di somme di denaro già versate dalle due piattaforme. Le conseguenze maggiormente note del provvedimento giudiziario riguardano piuttosto la Commissione europea, tenuta a riscrivere il metodo di calcolo entro un anno.
Meta e TikTok, a tal proposito, si sono espresse circa la “ingiusta” metodologia di calcolo, dichiarandosi in attesa che i difetti in questione vengano affrontati.
Mentre si aspettano future proposte da Bruxelles, ciò che appare evidente è che tra le grandi Big Tech e le Istituzioni europee non sembra trovarsi un punto di equilibrio e di equità .
Maria Grazia SaccĂ
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