venerdì, 5 Dicembre 2025

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 5 Dicembre 2025

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Minacce invisibili: come i parassiti delle piante mettono a rischio i raccolti

Caffè Lungo – I patogeni delle piante, spesso invisibili a occhio nudo, sono sempre piĂą pericolosi per le colture. Il cambiamento climatico ne sta accelerando la diffusione, con effetti diretti sulle rese agricole, sui prezzi dei prodotti alimentari e sulla sicurezza alimentare globale.

QUANDO IL CLIMA SPIANA LA STRADA AI PATOGENI

Il panorama agroalimentare globale sta vivendo rapide trasformazioni e si trova a fare i conti con continue minacce legate agli effetti del cambiamento climatico. Precipitazioni irregolari, eventi estremi e sbalzi termici non solo indeboliscono le colture, ma creano anche i presupposti ideali per la comparsa e la sempre piĂą intensa diffusione di agenti patogeni vegetali. Ne derivano ripercussioni inevitabili sulla resa e sulla qualitĂ  dei raccolti, con conseguenze che incidono direttamente sulla sicurezza alimentare e sulla stabilitĂ  socioeconomica mondiale. Basti pensare che, secondo stime della FAO, i parassiti causano perdite annuali globali pari a circa 220 miliardi di dollari.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Mandarini affetti dalla malattia dell’inverdimento degli agrumi durante il raccolto a Piedade dos Gerais, in Brasile

TANTI FATTORI IN GIOCO

Con la crisi climatica, l’aumento delle concentrazioni atmosferiche di gas serra è il principale responsabile del riscaldamento globale. La temperatura è un fattore determinante per la crescita e il corretto sviluppo delle colture, oltre a influire sulla diffusione geografica degli agenti patogeni. A questo si aggiunge l’effetto diretto della CO₂: diversi studi, ad esempio, hanno dimostrato che concentrazioni elevate possono condizionare la fotosintesi e la produzione di metaboliti secondari nelle piante, influenzando i loro meccanismi di difesa verso i parassiti. Questi effetti non sono lineari: talvolta sembrano rafforzare le difese e altre volte indebolirle. Restano comunque difficili da prevedere, contribuendo a rendere ancora più complesso il quadro che intreccia clima, salute delle piante e rese produttive. A ciò si aggiunge anche il contributo cruciale di precipitazioni e umidità: livelli elevati possono favorire la diffusione di molte malattie fungine e batteriche, mentre, all’estremo opposto, condizioni più secche possono stressare la pianta e renderla vulnerabile ad altri patogeni.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – Veduta aerea di un campo di ulivi devastato da Xylella fastidiosa, vicino a Lecce

DAL CAMPO ALLA TAVOLA

Batteri, virus e funghi nocivi per le piante si stanno diffondendo molto rapidamente, diventando sempre più aggressivi e difficili da contenere. Molti studi suggeriscono infatti che, una volta introdotti in nuovi territori, siano in grado di provocare danni maggiori rispetto alle loro aree d’origine, rappresentando così una seria minaccia per biodiversità e rese agricole. In Europa meridionale, la Xylella fastidiosa ha devastato milioni di ulivi, trovando in inverni più miti e in ecosistemi snaturati le condizioni ideali per prosperare. Dall’altra parte del mondo, in Australia, il recente rilevamento del virus della patata Mop-top sugli scaffali dei supermercati dimostra che si è esposti a rischi persino in fase di distribuzione. Un monito, questo, che i danni non si fermano soltanto sul campo, ma ricadono a cascata sull’intera filiera, fino a raggiungere i consumatori con un’impennata dei prezzi. Negli ultimi anni è stato coniato il termine “climateflation” proprio per descrivere il forte aumento dei costi dei generi alimentari dettato dall’imprevedibilità degli effetti del cambiamento climatico. Quando malattie e parassiti vegetali causano un calo della redditività, la reperibilità delle materie prime si abbassa, i costi di approvvigionamento aumentano e con questi anche i prezzi al dettaglio, con un’inevitabile ricaduta del potere d’acquisto per le famiglie. 

Embed from Getty Images

Fig. 3 – Operaio al lavoro in una piantagione di banane in Ecuador, mentre il Fusarium continua a rappresentare una delle principali minacce per la coltivazione del frutto a livello mondiale

RICERCA E INNOVAZIONE CONTRO I PARASSITI

Nonostante lo scenario allarmante, fortunatamente la ricerca scientifica è dalla nostra parte. Ad esempio, grazie a tecniche di gene-editing, un gruppo di scienziati è riuscito a sviluppare un gene resistente al fungo Fusarium, una vera minaccia per la produzione mondiale di banane, contribuendo così a contrastare la sua diffusione. In parallelo, anche le strategie di resistenza indotta (IR) hanno mostrato risultati promettenti su colture come patate e viti, funzionando a tutti gli effetti come una sorta di “vaccino per le piante” che ne potenzia le difese senza ricorrere ad un uso massiccio di pesticidi. Nuove frontiere arrivano anche dall’intelligenza artificiale. Alcuni ricercatori dell’UC Davis hanno usato AlphaFold, un software di IA in grado di prevedere con grande precisione la struttura tridimensionale delle proteine, per progettare varianti piĂą sensibili di FLS2. Questo recettore immunitario vegetale rileva la presenza batterica all’interno della pianta attraverso il riconoscimento della flagellina, proteina presente nelle “code” dei batteri, che molti di essi modificano proprio per sfuggire al riconoscimento. La riprogettazione di FLS2 potenzia quindi il sistema immunitario della pianta, aumentandone la capacitĂ  di identificare una piĂą ampia gamma di patogeni. Tra questi, anche Ralstonia solanacearum, batterio responsabile dell’appassimento, che colpisce oltre 200 specie vegetali, tra cui colture di base come pomodori e patate. Ricerca e innovazione si confermano dunque leve decisive per un’agricoltura piĂą resiliente, capace di tutelare l’ambiente e garantire la sicurezza alimentare globale. 

Giulia Stanzani

Photo by ivabalk is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Il cambiamento climatico favorisce la diffusione delle malattie vegetali e riduce la produttivitĂ  dei raccolti.
  • Ricerca e innovazione, dal gene-editing a strategie di resistenza indotta, fino all’IA, aprono nuove strade per la salvaguardia della sicurezza alimentare mondiale.

Vuoi di piĂą? Associati!

Scopri che cosa puoi avere in piĂą associandoti

Giulia Stanzani
Giulia Stanzani

25 anni, bolognese. Dottoranda in Scienze e Tecnologie Agroalimentari e Ambientali all’Università di Bologna, con un focus in cooperazione internazionale e sviluppo sostenibile. I miei interessi di ricerca spaziano dalla transizione ecologica alle politiche per l’adattamento e la mitigazione della crisi climatica, con un approccio che integra dimensioni ambientali, economiche e sociali. Tra le mie cose preferite: la fotografia, i viaggi improvvisati e fare colazione.

Ti potrebbe interessare