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Artico, la competizione non si ferma

Caffè lungo – Negli ultimi mesi si sente parlare molto di Artico e di quanto questo sia strategico per le super-potenze, dagli USA di Trump che vorrebbero prendersi la Groenlandia, sino ai piani condivisi tra Russia e Cina per lo sfruttamento delle risorse artiche. Ma a che punto siamo realmente?

IL CAMBIAMENTO CLIMATICO E LE RISORSE NATURALI DELLA GROENLANDIA

La Groenlandia, un’isola remota situata oltre il Circolo Polare Artico, sta diventando sempre più un punto di interesse geopolitico globale. In parte questo è dovuto al riscaldamento globale, che sta accelerando lo scioglimento dei ghiacci e sbloccando vaste risorse naturali precedentemente inaccessibili. Tra queste ci sono materie strategiche come terre rare, gas e petrolio, fondamentali per lo sviluppo di nuove tecnologie in settori chiave, tra cui quello digitale e quello delle energie rinnovabili. Il riscaldamento della calotta glaciale, inoltre, sta aprendo nuove rotte marittime, che potrebbero rivoluzionare il commercio internazionale, accorciando le distanze e riducendo le emissioni di gas serra. Tuttavia, la Groenlandia è anche vulnerabile agli effetti del cambiamento climatico. La “amplificazione polare” sta facendo sì che le temperature nella regione artica aumentino a un ritmo doppio rispetto alla media globale, con gravi impatti sulle condizioni di vita locali. Le comunità indigene groenlandesi si trovano ad affrontare il cambiamento del loro habitat, con conseguenze economiche, sociali e ambientali potenzialmente devastanti. Nonostante la sua geografia difficile, con il 80% della superficie coperta da ghiaccio, la Groenlandia si sta lentamente trasformando in un attore chiave nelle dinamiche geopolitiche internazionali. In questo contesto, le dichiarazioni di Donald Trump sul “comprare” la Groenlandia, un’offerta che sembra quasi una provocazione, sono esemplificative di un interesse crescente per le risorse naturali e le rotte commerciali artiche. Sebbene la Danimarca abbia mantenuto la sovranità sull’isola, la crescente attenzione degli Stati Uniti e di altre potenze come la Cina rivela quanto strategica sia diventata questa terra ai confini del mondo. La Groenlandia si trova a fronteggiare un dilemma geopolitico: preservare la propria autonomia mentre viene attratta in una rete di interessi economici e militari globali.

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Fig. 1 – Jens-Frederik Nielsen, nuovo Primo Ministro della Groenlandia, partecipa a una cerimonia pubblica per le strade di Nuuk, aprile 2025

LE ROTTE COMMERCIALI ARTICHE E LA COMPETIZIONE GLOBALE

Le nuove rotte commerciali nell’Artico stanno emergendo come uno degli aspetti più dinamici delle attuali trasformazioni geopolitiche. Due passaggi principali stanno diventando sempre più praticabili: la Northern Sea Route (NSR), che percorre la costa settentrionale della Russia, e il Passaggio a Nord-Ovest (Northwest Passage), che collega l’Oceano Atlantico al Pacifico, passando tra la Groenlandia e il Canada. Con il riscaldamento globale, questi tragitti, un tempo bloccati dai ghiacci, stanno diventando percorribili per gran parte dell’anno, riducendo significativamente i tempi di viaggio e le distanze tra i continenti. L’accesso alle rotte artiche non è solo un’opportunità commerciale, ma una questione di sicurezza strategica. Per Paesi come la Russia, la Cina e gli Stati Uniti, il controllo di queste rotte rappresenta un vantaggio economico e geopolitico cruciale. La Cina, ad esempio, ha intrapreso un’azione decisiva per espandere la propria influenza nella regione artica, utilizzando la Belt and Road Initiative (BRI) per promuovere la Polar Silk Road, una rotta commerciale che connetta direttamente la Cina con l’Europa e il Nord America attraverso l’Artico. La Cina ha anche condotto esplorazioni scientifiche e spedizioni con navi rompighiaccio, cercando di stabilire la propria presenza in questa zona strategica. Allo stesso tempo, gli Stati Uniti, attraverso la NATO, sono preoccupati per l’espansione dell’influenza cinese e russa nell’Artico, temendo che queste potenze possano minacciare la sicurezza delle rotte marittime vitali per il commercio globale. Questo crescente interesse per l’Artico ha portato a una militarizzazione della regione, con esercitazioni e costruzione di basi militari in tutti i Paesi artici, un chiaro segnale che l’Artico è diventato un nuovo terreno di scontro tra le superpotenze.

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Fig. 2 – La nave rompighiaccio cinese Xuelong 2 nel porto di Qingdao, luglio 2024

LA GROENLANDIA TRA INDIPENDENZA E GEOPOLITICA MONDIALE

La Groenlandia è un esempio paradigmatico di come la geopolitica globale stia evolvendo nel contesto del cambiamento climatico e delle nuove dinamiche commerciali. Pur avendo ottenuto una crescente autonomia dalla Danimarca dal 2008, la Groenlandia si trova a fare i conti con sfide interne e esterne. Le elezioni politiche del marzo 2025 hanno visto un’impennata dei consensi per il partito dei Demokrats, che si sono dichiarati favorevoli a una maggiore indipendenza da Copenaghen, pur mantenendo legami con gli Stati Uniti e la NATO.
Nonostante l’85% della popolazione groenlandese non desideri l’annessione agli Stati Uniti, la posizione strategica dell’isola, ricca di risorse e con un’importanza crescente nelle rotte artiche, la rende un obiettivo per le grandi potenze. Gli Stati Uniti, da parte loro, potrebbero essere tentati di spingere per un maggiore coinvolgimento, magari prendendo come pretesto eventuali minacce alla sicurezza della NATO. Dall’altra parte, la Cina, pur non avendo un interesse diretto in termini di sovranità, continua a cercare modi per investire economicamente e acquisire risorse naturali, come evidenziato dalle recenti iniziative nel settore minerario.
In questo scenario, l’equilibrio tra indipendenza locale e pressioni internazionali diventa una delle sfide più grandi per la Groenlandia. Se da un lato c’è il desiderio di affermare una propria sovranità, dall’altro le potenze globali sono sempre più pronte a intervenire in questa zona strategica. Le prospettive per la Groenlandia sono dunque complesse, e la sua scelta di navigare tra i desideri di indipendenza e le necessità geopolitiche globali sarà fondamentale per determinare il suo futuro ruolo nel nuovo ordine mondiale.

Riccardo Renzi

Photo by AlKalenski is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Il cambiamento climatico accresce l’importanza strategica dell’Artico.
  • L’interesse delle maggiori potenze globali per la regione.
  • La Groenlandia tra desiderio di indipendenza e pressioni internazionali.

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Riccardo Renzi
Riccardo Renzi

Laureato in Ricerca storica (LM-84) presso l’Università di Macerata, lavora, in seguito alla vittoria del concorso pubblico presso il IV settore del Comune di Fermo, come Funzionario presso la Biblioteca civica Romolo Spezioli di Fermo. È membro dei comitati scientifici e di redazione delle riviste Scholia, Il Polo e Menabò online, è inoltre vicedirettore della rivista di filologia greca e latina Scholia. È inoltre socio dell’Aib, della Società Dantesca Fermana, del Centro Studi Sallustiani, dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia e della Deputazione di Storia Patria per le Marche. Ha all’attivo oltre 500 pubblicazione tra scientifiche e di divulgazione culturale. Per quanto concerne la politica e la geopolitica collabora con Dissipatio, Politicamag, Il Polo e Libro Aperto.

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