venerdì, 19 Dicembre 2025

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 19 Dicembre 2025

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Il Patto per il Mediterraneo: sfide e potenzialità del nuovo accordo

In 3 Sorsi – Il Patto per il Mediterraneo, lanciato dalla Commissione Europea e dal Servizio Europeo per l’Azione Esterna, è volto a costruire uno Spazio connesso tra UE e Paesi del Vicino Oriente. Vari sono, però, gli interrogativi riguardo la sua applicazione concreta.

1. CHE COS’È IL PATTO PER IL MEDITERRANEO?

Nel mese di ottobre la Commissione Europea e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna hanno pubblicato una comunicazione annunciando il Patto per il Mediterraneo. Questo progetto sottolinea l’idea di costruire uno Spazio Mediterraneo Comune attraverso il rafforzamento della cooperazione tra l’UE e i Paesi del Vicinato Meridionale, tra cui Algeria, Egitto, Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria e Tunisia. Sebbene siano menzionati solo questi 10 Paesi, esiste la possibilità di estendere la partnership ad altri in futuro, se lo si volesse. L’obiettivo è costruire uno “spazio connesso, prospero, resiliente e sicuro attraverso la cooperazione economica, energetica e migratoria e la promozione di benefici reciproci“. Il Patto si basa sull’idea di mobilitare e sbloccare investimenti privati per progetti regionali e iniziative concrete che pongano al centro le persone, sottolineando il ruolo fondamentale dei giovani, delle donne e delle piccole imprese.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – L’Alto Rappresentante dell’UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza, Kaja Kallas, e la Commissaria europea per il Mediterraneo, Dubravka Šuica, intervengono durante una conferenza stampa sul Patto per il Mediterraneo a Bruxelles, Belgio, il 16 ottobre 2025

2. I TRE PILASTRI DEL PATTO

Il primo, “Le persone come forza trainante del cambiamento, delle connessioni e dell’innovazione”, si concentrerebbe sulla promozione dell’istruzione superiore – ad esempio tramite la creazione dell’Università Mediterranea, con l’obiettivo di favorire la mobilità e il collegamento tra studenti, – oltre che sulla formazione professionale e sull’empowerment giovanile e civico. Include anche l’idea di valorizzare gli artisti e il patrimonio culturale, con una chiara attenzione al rilancio della sostenibilità nel turismo. Il secondo pilastro, “Economie più forti, sostenibili e integrate”, si concentra sul commercio, sugli investimenti per sostenere l’energia e le tecnologie pulite, sulla resilienza idrica, su una maggiore connettività nei trasporti e sulla blue economy. Tra i principali progetti previsti ci sono Starts4Med e l’iniziativa Trans-Mediterranean Renewable Energy and Clean Tech (T-MED). Il terzo pilastro, “Sicurezza, preparazione e gestione della migrazione”, è focalizzato sul rafforzare la cooperazione per un approccio congiunto alla migrazione, con particolare attenzione alla sicurezza e alla preparazione. Si cercherà di sviluppare un approccio integrato per la gestione delle frontiere, che includerà partnership operative per contrastare il traffico di migranti.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – La Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, rilascia una dichiarazione alla stampa sul Patto per il Mediterraneo presso la sede dell’UE a Bruxelles il 16 ottobre 2025

3. QUALI SONO LE SFIDE E LE CRITICHE AL PATTO?

Pur essendo concepito come uno strumento per favorire la cooperazione, sono emerse diverse critiche e interrogativi riguardo alla sua applicazione pratica. Da una parte, sebbene si sia fatto riferimento simbolico al Processo di Barcellona del 1995, di cui ricorrono i trenta anni, si spera che questa volta il Patto cerchi di proporre una formula e uno schema diversi da quelli del passato, cioè non “applicare la stessa ricetta sperando di ottenere risultati diversi”. Dall’altra, emerge una criticità a proposito della crescente diffidenza di diversi Governi arabi nei confronti dell’Europa, soprattutto alla luce dell’allontanamento da accordi di natura eurocentrica e occidentale. Rilevano, in questo senso, sia la vicinanza e la crescente influenza di Cina e Russia nella regione, sia la dibattuta partecipazione di Israele nel Patto (dato che molti Paesi della regione MENA hanno criticato la presunta neutralità e inattività dell’Europa rispetto alla crisi di Gaza). In conclusione, la Commissaria europea per il Mediterraneo Dubravka Šuica ha assicurato che non si tratta di un accordo creato nella Brussels bubble”, bensì di un’intesa proveniente dal territorio con un approccio più “bottom-up”. Tuttavia, resta da verificare se queste ambizioni si tradurranno effettivamente in risultati concreti, o se il Patto risponderà principalmente all’esigenza dell’Europa di promuovere i propri interessi.

Ana Candelaria Rettaroli

Photo by bogitw is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Il Patto per il Mediterraneo evidenzia la chiara volontà dell’UE di rafforzare la cooperazione e l’azione congiunta con i Paesi dell’area MENA in settori chiave quali economia, migrazione ed energia.
  • Il nuovo accordo dovrà confrontarsi con diverse sfide, legate alle differenti realtà regionali e alle complesse dinamiche geopolitiche del nostro tempo

Vuoi di più? Associati!

Scopri che cosa puoi avere in più associandoti

Candelaria Rettaroli
Candelaria Rettaroli

Sono nata a Córdoba, in Argentina, dove ho studiato Relazioni Internazionali presso l’Università Cattolica di Córdoba. Dopo nel 2023 mi sono trasferita a Roma con il sogno di conoscere l’Europa e ho deciso di proseguire i miei studi iscrivendomi al Master in Migrazione e Sviluppo presso La Sapienza. Ho una grande passione per il Medio Oriente, i diritti umani, la scrittura e le attività di advocacy. Attraverso tutte le mie esperienze cerco di sostenere la mia convinzione che l’informazione sia potere: se il mondo sceglie di ignorare un tema, io mi sento chiamata a scriverne.

Ti potrebbe interessare