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Il mondo nel 2019 – Europa

In breve

  • Rinnovamento ed euroscetticismo nell’UE. In primavera si terranno le elezioni europee, che rinnoveranno Parlamento Europeo e Commissione Europea. Gli esiti di questo processo avranno una profonda influenza sui prossimi 5 anni in una miriade di campi, legati più o meno strettamente alle politiche dell’Unione: governance dell’Eurozona e difesa i più importanti.
  • Brexit. Il 29 marzo il Regno Unito dovrebbe uscire dall’UE. Almeno in teoria, visto che, nel momento in cui scriviamo, tutte le opzioni restano ancora sul tavolo: uscita con il “May deal”, uscita senza nessun deal, nuovo deal, elezioni anticipate, nuovo referendum e/o nessuna uscita. Alcune delle precedenti opzioni sono cumulabili e combinabili tra loro.
  • Populismo di lotta e di governo. Il 2018 è stato un anno che ha visto il “populismo” europeo barcamenarsi tra lotta (ad esempio, i gilet gialli in Francia) e governo (Italia). Il 2019 sarà importante per capire se le sue prospettive di crescita elettorali e politiche si confermeranno e se la sua progressiva affermazione sia compatibile con gli attuali equilibri istituzionali e politici nell’Unione Europea.
  • La nuova BCE e la fine del QE. Il 2019 segna la fine dei primi 20 anni di vita dell’euro, ma è anche l’anno in cui il Consiglio Europeo dovrà scegliere l’erede di Mario Draghi alla presidenza della Banca Centrale Europea, che ricopre questo cruciale incarico dal 2011. Quasi a segnare la fine di un’epoca, il quantitative easing (simbolo dell’era Draghi, iniziato nel 2015) si è concluso nel dicembre 2018. 

Aree di crisi

  • Eurozona. Sebbene la zona euro sia più solida degli anni “neri” 2011-2012, il 2019 vedrà complessivamente un rallentamento della crescita per i 19 Paesi che utilizzano la valuta comune europea, che dovranno fare i conti anche con la fine del QE.
  • Ungheria e Polonia. Varsavia e Budapest sono ormai considerate le “democrazie illiberali” del vecchio continente. Lo scontro tra Polonia e UE non sembra destinato ad esaurirsi facilmente, mentre in Ungheria le proteste di piazza contro il governo hanno fatto tremare Orbán, per la prima volta dal 2010.
  • Regno Unito. Il 2019 si annuncia come l’anno decisivo per la Brexit. È ben possibile che il problema Brexit si ponga anche nel 2020 e che la questione non venga risolta definitivamente nemmeno quest’anno (del resto, si tratta di un processo pluriennale). La sensibilità dell’argomento, tuttavia, assicura che, qualunque soluzione venga adottata nei prossimi mesi, si innescherà una crisi politica interna al Regno Unito.

Opportunità

  • Integrazione europea. Francia e Germania, seppur i rispettivi leader si siano notevolmente indeboliti nel 2018, sembrano interessate ad aumentare la loro collaborazione bilaterale (hanno appena rinnovato il Trattato dell’Eliseo del 1963) e a rilanciare l’asse franco-tedesco all’interno dell’UE, in particolare sulla difesa. Pesa anche la diffidenza di Parigi e Berlino nei confronti di Washington.
  • Balcani occidentali. L’accordo tra Macedonia e Grecia rimane in bilico, ma se passasse sarebbe un tassello importante per migliorare la situazione nell’area (a cominciare dal Kosovo). Il ragionamento vale, tuttavia, anche al contrario: il fallimento dell’accordo di Prespa farebbe passare i Balcani occidentali da “opportunità” ad “area di crisi”.   
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Fig. 1 – Secondo noi il personaggio da “tenere d’occhio” in Europa nel 2019 sarà Annegret Kramp-Karrenbauer, nuova leader della CDU in Germania

Personaggio dell’anno

Senza dubbio Annegret Kramp-Karrenbauer, nuova leader della CDU. Soprannominata AKK, ha vinto la corsa per succedere ad Angela Merkel alla presidenza dello storico partito cristiano-democratico tedesco. Nel corso del 2019 l’importanza di Kramp-Karrenbauer sulla scena politica tedesca ed europea aumenterà e non è escluso che sostituisca Merkel alla cancelleria già nel corso dell’anno appena iniziato, attraverso nuove elezioni o una staffetta a metà mandato. In ogni caso, l’attuale Cancelliera ha annunciato che lascerà la politica al più tardi del 2021. Insomma, nel Paese più importante d’Europa si avvicina sempre più il momento di un cambio al vertice, per la prima volta dal 2005.

Eventi dell’anno

  • Fine gennaio, previsto voto del Parlamento greco sull’accordo con la Macedonia
  • 29 marzo, teorica data per il compimento della Brexit
  • 23-26 maggio, elezioni europee
  • 26 maggio, elezioni federali in Belgio
  • Estate-autunno, nuova Commissione Europea
  • 6 ottobre, elezioni legislative in Portogallo
  • 20 ottobre (o prima), elezioni legislative in Grecia
  • Entro novembre, elezioni legislative in Polonia
  • Novembre-dicembre, elezioni presidenziali in Romania
  • Seconda metà dell’anno, nomina del nuovo Presidente della Banca Centrale Europea

Davide Lorenzini

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Davide Lorenzini
Davide Lorenzini

Sono nato nel 1997 a Milano, dove studio Giurisprudenza all’Università degli Studi. Sono appassionato di politica internazionale, sebbene non sia il mio originario campo di studi (ma sto cercando di rimediare), e ho ottenuto il diploma di Affari Europei all’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (ISPI) di Milano. Nel Caffè, al cui progetto ho aderito nel 2016, sono co-coordinatore della sezione Europa, che rimane il mio principale campo di interessi, anche se mi piace spaziare.

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