In 3 sorsi – Dopo una visita a sorpresa a Pechino da parte del leader nordcoreano Kim Jong-un, la Corea del Nord si prepara al prossimo summit con gli Stati Uniti programmato per fine febbraio in Vietnam.
1. LA VISITA A SORPRESA DI KIM JONG-UN A PECHINO
A soli pochi giorni dalla sua dichiarazione sulla Corea del Nord che potrebbe prendere una strada alternativa (ai negoziati con Stati Uniti e Corea del Sud) se Washington non alleggerisce le sanzioni e le pressioni sul Paese, il leader nordcoreano Kim Jong-un si è recato a Pechino su invito del presidente cinese Xi Jinping. La visita, del tutto inaspettata, è durata dal 7 al 10 gennaio e ha visto la partecipazione anche di alti funzionari nordcoreani, come il ministro degli Esteri Ri Yong-ho. Questo viaggio di Stato, il quarto in un anno, non solo mette in luce la distensione dei rapporti tra Cina e Corea del Nord, ma rappresenta anche un chiaro segnale: prima di un nuovo incontro con Trump, Kim Jong-un ha voluto vedere Xi Jinping, presumibilmente per coordinare una strategia comune in vista del prossimo summit col Presidente statunitense. Poche sono le informazioni che sono trapelate dall’incontro. Di certo, Xi ha esortato Corea del Nord e Stati Uniti a concretizzare maggiormente gli accordi presi a Singapore nel giugno 2018, mentre il leader nordcoreano ha apprezzato il ruolo attivo svolto dalla Cina nel corso degli ultimi anni al fine di portare pace e stabilità nella penisola coreana
Embed from Getty ImagesFig. 1 – A Pechino Xi Jinping e Kim Jong-un hanno rafforzato la loro cooperazione in vista del prossimo vertice tra il leader nordcoreano e Donald Trump
2. IL PROSSIMO SUMMIT CON GLI STATI UNITI
Il prossimo summit tra Trump e Kim Jong-un dovrebbe avvenire a fine febbraio, secondo quanto dichiarato dalla Casa Bianca il 18 gennaio, al termine dei due giorni di incontri a Washington tra Kim Yong-chol – braccio destro del leader nordcoreano – e l’Amministrazione statunitense. Il luogo del summit di fine febbraio sarà la capitale del Vietnam, Hanoi, Paese in buoni rapporti sia con Washington che con Pyongyang. Questo summit farà seguito allo storico incontro tra Kim Jong-un e Trump avvenuto a Singapore il 12 giugno 2018, durante il quale è stata stilata una prima bozza di accordo circa la denuclearizzazione della penisola coreana e il mantenimento di uno stato di pace nell’area. Tuttavia il summit di Singapore non è stato seguito da un cambiamento effettivo della situazione. Infatti, da un lato gli Stati Uniti chiedono una maggiore trasparenza da parte della Nord Corea sulle armi nucleari in loro possesso; dall’altro lato Kim Jong-un chiede che le sanzioni internazionali imposte al Paese siano eliminate.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Kim e Trump durante il loro storico summit a Singapore dello scorso giugno
3. LA REAZIONE DELLA COREA DEL SUD
La visita di Kim Jong-un in Cina e i preparativi per il prossimo summit tra Corea del Nord e Stati Uniti sono stati accolti positivamente dal Presidente della Corea del Sud, Moon Jae-in, il quale si auspica che le promesse sul disarmo nucleare e sulla creazione di uno stato di pace e stabilità nella penisola coreana siano concretizzate al più presto. Dal canto suo la Corea del Sud ha attivamente promosso questa situazione di pace attraverso la partecipazione a tre summit con la Corea del Nord durante lo scorso anno. Il primo, avvenuto ad aprile 2018, si è concluso con la firma di un accordo che stabilisce la cessazione della Guerra di Corea – conclusasi nel 1953 con un armistizio, ma mai ufficialmente terminata – e l’obiettivo comune di denuclearizzare l’intera penisola. I successivi incontri hanno visto i leader delle due Coree prendere accordi concreti circa la creazione di uno stato di pace. Tuttavia, al momento la situazione è in stallo principalmente a causa dei rapporti tra Corea del Nord e Stati Uniti. Gli USA, principali alleati della Corea del Sud, ritengono infatti che si potrà ratificare ufficialmente la fine della guerra tra le due Coree quando Pyongyang porterà avanti il disarmo nucleare. A sua volta, la Corea del Nord attende segnali più distensivi da parte degli Stati Uniti.
Lo sguardo è dunque al prossimo summit tra Kim e Trump per capire quali saranno le prossime mosse nella penisola coreana.
Tiziana Petrucci