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L’Indonesia si prepara alle prossime elezioni

In 3 sorsi – L’Indonesia si sta preparando alle prossime elezioni di aprile, che vedranno sfidarsi da una parte Joko Widodo, attuale Presidente, e dall’altra Prabowo Subianto, genero dell’ex dittatore Suharto.

1. ELEZIONI STORICHE

Manca poco più di un mese alle prossime elezioni presidenziali in Indonesia, che si terranno mercoledì 17 aprile. Secondo i dati pubblicati dal Comitato Elettorale Indonesiano(KPU),a oggi le persone registrate per il voto sono circa 190 milioni, di cui 2 milioni residenti al di fuori dal Paese. 
L’Indonesia è una repubblica democratica presidenziale multipartito, nella quale il Presidente, che è contemporaneamente capo di Stato e capo del Governo, detiene il potere esecutivo. Il potere legislativo è invece nelle mani dell’Assemblea Consultiva del Popolo (MPR), la quale è composta da due camere: il Consiglio Rappresentativo del Popolo (DPR) e il Consiglio Rappresentativo Ragionale (DPD).
Per la prima volta nella storia, ad aprile il Paese vedrĂ  i suoi cittadini recarsi alle urne per votare non solo il Presidente e il vicepresidente, ma anche i membri dell’MPR. La procedura di voto per le elezioni presidenziali prevede che gli elettori scelgano solo uno dei candidati. Per poter diventare Presidente è necessario che uno dei candidati ottenga sia la maggioranza nazionale, sia il 20% dei voti in oltre la metĂ  delle province dell’Indonesia.

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Fig. 1 – Il presidente indonesiano Joko Widodo si fa un selfie durante una visita nella cittĂ  di Palembang

2. WIDODO VS SUBIANTO

Come per le scorse elezioni del 2014, i due candidati alla presidenza sono Joko Widodo – attuale Presidente, esponente del Partito Democratico Indonesiano di Lotta e membro del movimento islamico sunnita Nahdlatul Ulama (NU) – e Prabowo Subianto – ex militare rappresentante il Partito del Movimento della Grande Indonesia e genero dell’ex dittatore Suharto.
Le ideologie rappresentate dai due candidati sono ben differenti. Da una parte vi è Widodo, difensore del pluralismo culturale indonesiano e sostenitore di un Islam moderato; dall’altra vi è Subianto, nazionalista e fortemente supportato da gruppi islamisti radicali.
Tuttavia la vera novitĂ  di queste elezioni sono i due candidati alla vicepresidenza, i cui nomi hanno suscitato numerose controversie nei mesi passati. Infatti Widodo ha scelto come proprio vicepresidente Kiwi Hajj Ma’ruf Amin, capo del Consiglio degli ulema indonesiani, contrario alla comunitĂ  LGBTQ e intenzionato a limitare i luoghi di culto per i cittadini di fede non musulmana. Subianto ha invece proposto Sandiaga Uno, attuale vicegovernatore di Jakarta, miliardario e senza alcuna affiliazione religiosa. Entrambe queste scelte si sono discostate di gran lunga rispetto alle previsioni.

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Fig. 2 – Prabowo Subianto, rivale di Widodo nell’attuale corsa alla presidenza

3. LE SFIDE DEL FUTURO PRESIDENTE

Diverse sono le problematiche che si andranno ad affrontare durante le elezioni di aprile. La sfida più grande è sicuramente di natura religiosa. Infatti, negli ultimi anni, i gruppi islamici radicali hanno iniziato ad acquisire sempre più popolarità. In particolare, a livello locale è aumentato il numero di regolamenti che impongono la sharia. Inoltre a maggio dello scorso anno sono stati compiuti attentanti in tre chiese di Surabaya, seconda più grande città indonesiana, organizzati dal gruppo terroristico Jemaah Ansharut Daulah. Bisogna anche ricordare che durante gli scorsi anni di presidenza Widodo è stato accusato di essere antislamico (da qui, forse, la sua decisione di scegliere come proprio vicepresidente Amin).
Un secondo problema è rappresentato dall’economia. L’economia indonesiana è infatti in crisi, con una crescita che nel 2018 ha superato di poco il 5%. Due sono i motivi principali di questo rallentamento: il valore della rupia ha raggiunto i minimi storici, con un cambio di 15mila a 1 nei confronti del dollaro americano. Inoltre, la bilancia dei pagamenti è in negativo, con l’import che supera di gran lunga l’export. Questi dati preoccupano, soprattutto il mercato del lavoro.
I risultati delle elezioni di aprile saranno dunque caratterizzati da molte incognite.

Tiziana Petrucci

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Tiziana Petrucci

Dopo aver frequentato un corso di lingua cinese durante il quarto anno di liceo, ho deciso di continuare lo studio di questa lingua con una Laurea Triennale in Scienze della Mediazione Linguistica e Culturale. Dopo essermi laureata nel 2016, ho cercato un corso di Laurea Magistrale che unisse la mia passione per la Cina e la sua cultura con un altro mio grande interesse: le relazioni internazionali. Per questo motivo, ho scelto il corso Scienze Internazionali – China and Global Studies che mi ha portato ad ottenere a novembre 2018 un Double Degree presso l’Università degli Studi di Torino e presso la Zhejiang University in Cina. Durante questi cinque anni universitari ho vissuto due volte in Cina (nell’estate 2014 e da settembre 2017 a settembre 2018), ho trascorso un semestre in Norvegia come studentessa Erasmus e ho effettuato un tirocinio presso la sede di Pechino di ITA (Italian Trade Agency).

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