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Acque malsane: la Cina e il problema dell’inquinamento idrico

In 3 sorsi Nelle campagne cinesi si possono vedere rifiuti sparsi ovunque, in particolare in prossimitĂ  dei corsi d’acqua, che vengono anche sfruttati pesantemente dai contadini per l’irrigazione. L’inquinamento ambientale e idrico in Cina è quindi un importante problema. Cosa sta facendo il Governo di Pechino per migliorare la situazione?

1. GLI ELEMENTI (IN)NATURALI (NELL’)ARIA, TERRA, ACQUA

I noti e preoccupanti rapporti sui danni alla salute umana e gli effetti collaterali dell’inquinamento hanno spinto il Governo cinese a prendere importanti iniziative politiche.
Infatti nel 2016, in varie città nel nord della Cina, le polveri sottili (PM 2,5) presenti nell’aria hanno superato di oltre 100 volte i limiti di tollerabilità per la salute umana stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Pochi mesi prima, in un rapporto del Ministero della Protezione Ambientale, risultava anche che quasi due terzi delle falde acquifere e un terzo delle acque di superficie erano inquinati. I contaminanti nocivi trovati erano pesticidi, metalli pesanti, sostanze chimiche, oltre a sostanze provenienti dagli stessi reflui civili.
Il risultato dell’indagine era che oltre la metĂ  dell’acqua destinata all’uso civile non poteva considerarsi potabile. La salubritĂ  dei terreni è importante non solo per la produzione agricola, ma anche per le falde acquifere. Era stato dunque stimato che il 20% del suolo cinese non era sano. L’acqua piovana attraversa infatti il suolo e raccoglie con sĂ© metalli pesanti e altre sostanze inquinanti prima di fermarsi in una falda o in un bacino idrico.
Di fronte a questi risultati il Presidente cinese Xi Jiping ha ribadito nel 2017 il suo impegno alla lotta contro l’inquinamento, che si è tradotto in una serie di disposizioni legislative.

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Fig. 1 – Ufficiali sanitari misurano il livello di inquinamento di un corso d’acqua a Chongqing, nella Cina sud-occidentale

2. LOTTA AL’L’INQUINAMENTO

Tra i primi provvedimenti adottati nel 2018 per tutelare l’ambiente ci sono il divieto di importare rifiuti dall’estero e l’obbligo di riciclare quelli prodotti internamente. Inoltre il Governo intende favorire la produzione di energia rinnovabile come quella solare per scoraggiare l’uso del carbone e di altri combustibili fossili. Allo stesso tempo la sperimentazione di nuove tecnologie per purificare gli elementi industriali inquinanti immessi nell’ambiente sembra produrre i primi effetti.
Grazie alle nuove politiche adottate, la qualità dell’aria è notevolmente migliorata ed è calato l’utilizzo dei i rifiuti non riciclabili. Ma le norme per la tutela delle risorse idriche risultano ancora poco efficaci. Queste consistono in limitazioni e divieti a inquinare o riversare reflui direttamente nei corsi e bacini d’acqua. Si lascia però la possibilità di inquinare altre zone di superficie e indirettamente il sottosuolo. Nel 2006 l’80% delle acque del sottosuolo era infatti considerato inquinato. Sempre lo stesso anno sono state pubblicate una serie di disposizioni per migliorare la salubrità dei suoli.
Il Governo cinese ha stanziato ulteriori fondi per bonificare sorgenti, bacini idrici o falde a rischio d’inquinamento o inquinate. Inoltre ha aumentato le restrizioni legislative anti-inquinamento e ha definito i soggetti addetti al controllo dell’ambiente e al monitoraggio territoriale contro tali violazioni.

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Fig. 2 – Alcune bottiglie di plastica sporche usate in un’opera dell’artista Nut Brother per denunciare l’inquinamento ambientale in Cina

3. RISULTATI

A febbraio 2019 si è tenuto un incontro stampa col Ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente. Il direttore del Dipartimento per il trattamento delle acque, Zhang Bo, ha annunciato che il Governo è riuscito a raggiungere 5 dei 7 obiettivi prefissati per la salubrità delle acque cinesi. Un importante obiettivo raggiunto è che il 95% delle acque nelle maggiori città è adatto all’uso umano.
In concomitanza con la Giornata mondiale dell’acqua si è tenuto il 22 marzo a Chengdu il China Ecology and Environment Forum 2019. Il forum era incentrato sul trattamento delle acque reflue urbane e industriali (in particolare del fiume Yangtze), sull’uso delle energie rinnovabili nell’edilizia e sul potenziamento dell’industria della protezione ambientale. All’evento hanno partecipato noti rappresentanti italiani e cinesi del settore scientifico e diplomatico, come Fan Yuansheng, Presidente della China Association of Environmental Protection Industry (CAEPI).
L’obiettivo fissato dal Governo per l’anno prossimo è portare a livelli di salubritĂ  almeno il 70% dei corsi d’acqua di superficie e migliorare quelli del sottosuolo. Questo grazie all’aumento dei trattamenti di purificazione delle acque e dei controlli e sanzioni a chi non rispetta l’ambiente.
I dati mostrano risultati incoraggianti. Tuttavia, come afferma lo stesso Governo, c’è ancora molto lavoro da fare.

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Nata nella cittĂ  di Ho Chi Minh sono residente in Italia da quando avevo 5 anni. Ho una laurea triennale in Lingue, Culture e SocietĂ  dell’Asia Orientale e una Laurea magistrale in Relazioni Internazionali Comparate (Asia-Europa) conseguito presso L’UniversitĂ  Ca’ Foscari di Venezia. In coerenza con i miei studi, mi interesso di relazioni economiche, sociali e politiche tra i paesi asiatici  e i paesi membri dell’Unione Europea.

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