Editoriale – Vi proponiamo uno speciale da leggere in questi ultimi giorni di campagna elettorale. Non avete capito fino in fondo come funziona il Parlamento Europeo? Troverete qui alcune risposte alle vostre domande. Nella speranza che andiate a votare, perchĂ© l’UE serve ed è piĂą vicina ai suoi cittadini molto piĂą di quanto si pensi.
Ci siamo, finalmente: domenica 26 maggio centinaia di milioni di cittadini dei 28 (eh sì, il Regno Unito non è ancora uscito e voterĂ addirittura per primo giovedì 23) Stati Membri dell’Unione Europea saranno chiamati alle urne per rinnovare i 751 seggi che compongono il Parlamento Europeo. Diciamo “finalmente” perchĂ©, almeno per quanto riguarda l’Italia, il dibattito politico che ha contraddistinto la campagna elettorale è stato assai povero di contenuti, appiattito esclusivamente sulle questioni interne oppure concentrato sull’Unione quasi solamente per criticare l’UE “dei burocrati”, l’UE che “con l’austerity ci affama e ci costringe alla disoccupazione e alla precarietà ”, l’UE che “non è in grado di difendere i propri confini dall’immigrazione selvaggia e dall’islamizzazione”.
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ChissĂ perchĂ©, sembra sempre molto difficile fare emergere i benefici che derivano dall’appartenere all’Unione Europea. Oggi diamo per scontato che si possa viaggiare liberamente da un Paese dell’UE all’altro eppure – a eccezione dei millennials che per ragioni anagrafiche non hanno termini di paragone – non è sempre stato così. Se oggi un biglietto aereo per volare da Roma a Berlino costa così poco, è grazie al trattato di Schengen, e anche all’esistenza di un grande Mercato Unico che tutela la libera concorrenza. Per di piĂą, scesi da quell’aereo, possiamo continuare ad utilizzare il nostro smartphone senza incorrere in nessun costo aggiuntivo, grazie all’abolizione del roaming a livello intra-UE. Ci piace tanto attribuire all’euro tutte le nostre sciagure economiche, eppure dovremmo tenere presente che da quando è stata introdotta la moneta unica possiamo godere di una stabilitĂ macroeconomica che non ha eguali e che ci ha affrancato dalla schiavitĂą dell’inflazione a due cifre che aveva caratterizzato gli anni Settanta e Ottanta. Facciamo i campanilisti in occasione delle partite di calcio delle rispettive nazionali, però non rinunceremmo a fare l’Erasmus in un’universitĂ francese o spagnola. Ci sembra normale fare la raccolta differenziata dei rifiuti e montare pannelli solari sul tetto di casa nostra, e non ci rendiamo conto che è anche grazie alla volontĂ congiunta degli Stati membri se l’UE è tra le aree piĂą avanzate al mondo nel contrasto al riscaldamento globale. Viviamo l’assenza di conflitti armati come un dato acquisito e immutabile, eppure molti non si ricordano che fino a poco piĂą di settant’anni fa la pace in Europa non era esistita se non come mero intervallo tra una guerra e l’altra.
Ecco, tutte le volte che ci viene da criticare l’UE e da preferire l’epoca in cui ogni Stato se ne andava per la sua strada, dovremmo forse fermarci a riflettere sui grandi vantaggi che derivano dal nostro status di cittadini europei. Eh già , perché la cittadinanza europea è un vero e proprio status giuridico, da cui derivano non solo diritti, ma anche doveri. Doveri come quello, ad esempio, di andare a votare domenica prossima: la campagna #stavoltavoto lanciata dall’UE per sensibilizzare la popolazione a non disinteressarsi di questo importante appuntamento è un tentativo lodevole per risvegliare nei quasi 500 milioni di cittadini il senso di appartenenza all’Unione.
Noi del “Caffè Geopolitico” cerchiamo di dare a voi lettori il nostro modesto contributo riproponendovi in questo speciale gli articoli da noi pubblicati in questi mesi di avvicinamento alle elezioni, attraverso i quali abbiamo cercato di spiegarvi come funziona il Parlamento Europeo, come sono divisi i vari gruppi politici, quali sono i temi fondamentali da tenere d’occhio. Speriamo di fare cosa utile, nella convinzione che il campo europeista sia per noi quello giusto e da difendere dagli attacchi di coloro che, invocando la disgregazione dell’UE, propongono l’esistenza di facili scorciatoie che si rivelerebbero in realtà dei tragici inganni. Ecco, perché, non solo stavolta, ma anche stavolta, noi votiamo. Buone Elezioni Europee a tutti.
Davide Tentori – La Redazione