In 3 sorsi – L’attuale Presidente USA Donald Trump ha ufficialmente inaugurato la campagna elettorale per le Presidenziali del 2020. Vediamo in quali modalitĂ e quali sono gli sviluppi che ci attendono.
1. KEEP AMERICA GREAT
18 giugno 2019, Amway Centre a Orlando, in Florida: il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump inaugura la sua campagna elettorale di fronte ad un ampio pubblico, circa 20mila persone. Presenta così la propria candidatura repubblicana in vista delle elezioni presidenziali nel 2020. Lo slogan scelto per “ricostruire il sogno americano“ è stato Keep America Great. Ciò, al fine di sottolineare la volontĂ di proseguire nel solco della sua politica volta al “primato statunitense”, in linea con il precedente Make America Great Again. Si tratta quindi della seconda corsa alla Presidenza statunitense, in seguito alla tornata del 2015, che utilizza un linguaggio lontano dal mondo del politically correct, a cui siamo giĂ abituati, nel contesto di un approccio anti-establishment e anti-intellettualismo sempre crescenti. Trump ha basato il suo discorso inaugurale su temi a lui molto cari – richiamando alcuni punti della precedente campagna. Si è soffermato sulla costruzione del muro al confine con il Messico, l’immigrazione irregolare e il dossier Mueller, relativo alle presunte interferenze russe nelle elezioni del 2016. Inoltre il tycoon ha attaccato i democratici perchĂ© “stanno cercando di fare a pezzi la Costituzione. Vogliono distruggere il Paese”. Un’altra questione su cui ha puntato l’attenzione è stata sicuramente la crescita economica unitamente all’occupazione. Ha affermato che “Our economy is the envy of the world” e che, in generale, nessun Presidente statunitense ha mai fatto tanto quanto lui in due anni e mezzo. Appare chiaro che Trump abbia seguito fedelmente le tattiche da lui stesso proposte nel libro ”Trump 101. La via per il successo”, scritto a quattro mani con McIver Meredith. In particolare sulla necessitĂ di essere tenaci, curiosi e appassionati per trarre il meglio negli affari, nella vita personale e, a questo punto, nel cammino alla Presidenza statunitense.
2. A PARTIRE DA “MAKE AMERICA GREAT AGAIN”
L’annuncio della candidatura alle primarie repubblicane nel giugno 2015, alla Trump Tower, fu una grande sorpresa per gli Stati Uniti: Trump non aveva esperienza in politica, ma godeva di popolaritĂ in quanto businessman e personaggio televisivo nel ruolo di giudice in “The Apprentice”. Trump seppe parlare all’opinione pubblica e proporsi come leader in grado di guidare la nazione, riportandola agli antichi splendori: un’America “stronger, safer, richer”. Secondo un’intervista della BBC, la fortuna di Trump fu soprattutto legata al fatto che i votanti credevano potesse fare la differenza. Era proprio la sua scarsa esperienza nel campo ad attirare su di sĂ© la fiducia degli elettori. Inoltre, la figura di self-made man, di uomo che ha costruito il suo successo con le proprie forze ha dato grande impulso alla sua discesa in campo. Di primaria importanza è stata l’adozione di una comunicazione efficace, sia in pubblico che sui social network, tanto che la CNN si domanda se possa essere definito “Social media President“. Da notare che non è cambiato lo stile utilizzato, in termini di impulsivitá, toni accesi e abilitĂ nel coinvolgere il pubblico, attraverso frasi brevi e parole semplici, evitando tecnicismi al fine di far breccia nel cuore degli statunitensi.
3. SVILUPPI FUTURI
Le promesse fatte durante l’ultima Conferenza stampa miravano a solleticare la base elettorale repubblicana su temi forti, primo fra tutti l’immigrazione ma non solo. D’altra parte si dava ai democratici la colpa di aver ottenuto scarsi risultati sia in politica interna che in politica estera. Le prossime elezioni permetteranno di comprendere se i cittadini statunitensi daranno nuovamente fiducia a Trump, valutandone i successi. La Convention nazionale repubblicana si terrĂ a Charlotte, tra il 24 e il 27 agosto 2020 e, a meno di grandi sorprese, sarĂ proprio Trump a sfidare il fronte opposto. Ad oggi l’unico avversario repubblicano è William Weld, avente una lunga carriera politica alle spalle, a partire dall’era Reagan. SarĂ poi la Convention democratica di Milwuakee, tra il 13 e il 16 luglio del prossimo anno, a determinare la scelta del candidato democratico in corsa alle presidenziali. Seguiamo perciò con attenzione i prossimi sviluppi sulla campagna elettorale che porterĂ alla nomina del 46esimo Presidente statunitense.
Marta Annalisa Savino