In 3 sorsi – Le elezioni presidenziali svoltesi in Somaliland il 13 novembre hanno visto la schiacciante vittoria del leader di opposizione Abdirahman Mohamed Abdullahi, noto come Irro, leader del partito Waddani. Una svolta politica che mostra la volontà di un cambiamento da parte dei cittadini.
1. IL RISULTATO DELLE ELEZIONI
Con il 63,92% di voti, le elezioni presidenziali del 13 novembre in Somaliland hanno visto la vittoria di Abdirahman Mohamed Abdullahi (detto Irro), leader del partito di opposizione Waddani. Dall’altro lato, Abdi, Presidente uscente e leader del partito Kulmiye, ha ottenuto il 35% circa di voti. In un contesto caratterizzato da instabilità politica come quello del Corno d’Africa, è interessante che non siano state registrate irregolarità o frodi nel processo elettorale: gli enti responsabili di osservare e vigilare il corretto svolgimento delle elezioni, come ad esempio la Fondazione Benthurst, le hanno definite infatti libere, giuste e credibili. Altro fattore che evidenzia l’impegno della popolazione del Somaliland verso il consolidamento della democrazia è la significativa affluenza al voto. Il risultato elettorale è sicuramente un segnale della volontà di cambiamento da parte della popolazione, soprattutto come conseguenza alle critiche mosse contro l’Amministrazione uscente.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il candidato presidenziale del partito Wadani, Abdirahman Mohamed Abdullahi, al voto durante le elezioni presidenziali a Hargeisa, 13 novembre 2024
2. LE SFIDE PER IL NUOVO PRESIDENTE
Come anticipato in campagna elettorale, i temi più importanti per il Presidente e la nuova legislatura sono, per quanto riguarda la politica interna, il rilancio dell’economia e la promozione della democrazia, mentre sul fronte esterno le priorità sono il consolidamento delle relazioni regionali e l’annosa questione del riconoscimento internazionale del Somaliland. Tra le politiche più controverse dell’Amministrazione uscente che Irro dovrà affrontare troviamo il Memorandum d’intesa (MoU) con l’Etiopia stipulato alla fine del 2023, accordo che prevede l’accesso al mare per Addis Abeba in cambio del riconoscimento della sovranità del Somaliland. La firma ha contribuito a generare tensioni sia interne che regionali: Mogadiscio ha duramente criticato il MoU ritenendolo una violazione dell’integrità territoriale della Somalia da parte dell’Etiopia. Ciò si aggiunge alle critiche volte al Presidente uscente per la gestione del conflitto di Las Anod. Nel corso del 2023, infatti, la contesa è precipitata quando le Autorità del Somaliland hanno rafforzato la presenza militare nella regione, provocando una reazione ostile da parte delle milizie locali. Gli scontri hanno portato alla distruzione di infrastrutture civili, tra cui scuole e ospedali, e all’esodo di migliaia di persone verso zone più sicure. L’Amministrazione Abdirahman dovrà cercare una soluzione pacifica a questo conflitto, una prospettiva che sarà probabilmente vista come un gradito cambiamento rispetto all’approccio di Abdi.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Centinaia di somali protestano contro la firma da parte dell’Etiopia del Memorandum d’intesa per l’accesso marittimo con il Somaliland, Mogadiscio,11 gennaio 2023
3. IL RICONOSCIMENTO INTERNAZIONALE
Il Somaliland ha dichiarato la propria indipendenza dalla Somalia il 18 maggio 1991. Un referendum avvenuto il 31 maggio 2001, in cui il 97,1% dei partecipanti (il 99,9% degli aventi diritto) ha votato a favore della nuova Costituzione, avrebbe poi sancito la separazione autoproclamata del Somaliland. Nonostante ciò, nessun Paese ha ancora riconosciuto il Somaliland, per questo il riconoscimento internazionale sembra essere il principale obbiettivo del nuovo Presidente. È probabile che il Somaliland scommetta sulla prossima Amministrazione Trump, i cui funzionari durante la precedente presidenza avevano già espresso un’apertura verso il riconoscimento del Somaliland. A essere particolarmente interessato a stabilire relazioni forti con il Paese è Israele, che trarrebbe vantaggio dalla sua posizione nel Corno d’Africa per ottenere una profondità strategica in un’area in cui ha attualmente poca influenza, con il fine di monitorare maggiormente le minacce che provengono dal quadrante (ad esempio le azioni degli Houti). Per quanto riguarda il MoU con l’Etiopia, nonostante il partito di Irro abbia criticato l’accordo, mettendo in dubbio i vantaggi economici per il Paese, il Presidente ha promesso di riprendere il dialogo con gli altri attori regionali. La mancanza di riconoscimento internazionale complica infine l’obbiettivo di attrarre investimenti stranieri e assistenza allo sviluppo. La Cina ha già manifestato interesse a stabilire legami con il Somaliland, una posizione che potrebbe trovare terreno fertile, visto l’interesse di Abdirahman verso i rapporti con Pechino. La vittoria di Irro segna, perciò, un cambiamento per il Somaliland, ma le sfide restano significative: risolvere i conflitti interni, rilanciare l’economia e ottenere il riconoscimento internazionale saranno cruciali per il futuro del Paese.
Benedetta Ardizzone
“Somaliland Women Hargeisa” by Clay Gilliland is licensed under CC BY-SA