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Guerra e pace: la doppia vita di Lev Tolstoj

Ristretto20 novembre 1910: muore Lev Nikolaevich Tolstoj, considerato da molti come il più grande scrittore russo dell’Ottocento. Tolstoj era scomparso da giorni dalla sua casa di Yasnaya Polyana, situata circa 200 chilometri a sud di Mosca, e la famiglia lo stava cercando senza sosta in ogni angolo della regione.

Lo scrittore viene infine ritrovato in condizioni deplorevoli nella stazione ferroviaria di Astapovo: affetto da polmonite, morirà poco dopo nell’appartamento del capostazione. Al suo funerale parteciperanno migliaia di persone, nonostante i tentativi della polizia di limitare l’accesso pubblico alla funzione.
Figlio di un veterano della guerra del 1812 contro Napoleone, Tolstoj si era iscritto da giovane all’Università di Kazan, ma aveva abbandonato gli studi per perseguire una vita lussuosa a Mosca e nella capitale San Pietroburgo. Pesantemente indebitato, era poi entrato nell’Esercito e aveva partecipato a diverse campagne contro i ribelli musulmani del Caucaso, traendone forti impressioni personali successivamente esposte in opere come “I cosacchi” o “Hadji Murat”. Nel 1854-55 aveva combattuto in Crimea contro la coalizione franco-turco-inglese, venendo promosso al grado di tenente per il coraggio dimostrato in battaglia. Ma la brutalità del conflitto lasciò un segno profondo nell’animo del giovane ufficiale e lo spinse presto ad abbandonare la carriera militare per perseguire quella letteraria, soprattutto dopo avere incontrato lo scrittore francese Victor Hugo durante un viaggio a Parigi nel 1861. Nei decenni successivi usciranno capolavori come “Guerra e Pace“, “Anna Karenina” e “Resurrezione”, che renderanno lo scrittore russo una vera e propria star internazionale.
Insieme alla sua carriera lettereria, Tolstoj sviluppò anche idee politiche pacifiste e non violente, alimentate dal suo fervente ritorno alla fede cristiana dopo il periodo giovanile. Ispirato da svariate figure religiose, come San Francesco e William Penn, il pensiero politico tolstojano – classificato generalmente come una sorta di anarchismo cristiano – conobbe una notevole diffusione nel tardo Ottocento e finì per influenzare anche il giovane Gandhi, che intrattenne un’intensa corrispondenza epistolare con lo scrittore russo.
Nel 1900 Tolstoj condannò l’intervento militare delle potenze occidentali in Cina ed ebbe anche parole molto dure per quello americano nelle Filippine. Negli ultimi anni della sua vita collaborò poi con il pensatore anarchico Kropotkin e diffuse materiale politico compromettente in patria, con seri rischi personali.

Simone Pelizza

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Simone Pelizzahttp://independent.academia.edu/simonepelizza

Piemontese doc, mi sono laureato in Storia all’Università Cattolica di Milano e ho poi proseguito gli studi in Gran Bretagna. Dal 2014 faccio parte de Il Caffè Geopolitico dove mi occupo principalmente di Asia e Russia, aree al centro dei miei interessi da diversi anni.
Nel tempo libero leggo, bevo caffè (ovviamente) e faccio lunghe passeggiate. Sogno di andare in Giappone e spero di realizzare presto tale proposito. Nel frattempo ho avuto modo di conoscere e apprezzare la Cina, che ho visitato negli anni scorsi per lavoro.

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