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Russia – OPEC: gli equilibri dell’oro nero

  • L’OPEC+ raccoglie i principali produttori vecchi e nuovi del petrolio mondiale
  • Russia e Arabia Saudita sono gli aghi della bilancia dell’attuale mercato dell’oro nero
  • Mosca è sempre più attiva, specialmente in Medio Oriente e mira a conquistare la leadership della produzione petrolifera globale

Fin dalla sua fondazione, l’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC) ha negoziato con le compagnie petrolifere aspetti relativi alla produzione di greggio, prezzi e concessioni. In questa istituzione, la leadership è sempre spettata all’Arabia Saudita, grazie alla ricchezza delle sue riserve e al conseguente potere negoziale. Tuttavia, quote importanti del mercato energetico si muovono fuori da questo cartello. Per questo, il formato allargato OPEC+ ha assunto sempre maggiore importanza, includendo diversi produttori “esterni”; tra questi, la Russia si è ritagliata un’influenza sempre più notevole, tanto da aspirare alla guida delle strategie petrolifere globali. La crescente concordia con Riyad e la presenza su diversi fronti, dal Sud America all’Africa, potrebbero rivelarsi ottimi strumenti per le ambizioni russe.

Mattia Baldoni

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Mattia Baldoni
Mattia Baldoni

Laureato in Sviluppo locale e globale presso l’Università di Bologna. Ha partecipato a progetti europei di cooperazione internazionale in Georgia (identità europea, processo di integrazione e questioni relative alle frontiere), Grecia e Bulgaria, e a una Summer School sul Partenariato orientale dell’UE a Baku (Azerbaijan). Attualmente è redattore capo per Osservatorio Russia e collaboratore di Il Caffè Geopolitico. I suoi interessi principali riguardano la politica russa e le relazioni internazionali in MENA, Caucaso e Asia centrale.

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