venerdì, 29 Marzo 2024

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 29 Marzo 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

New York e la sua guerra contro la Covid-19

In 3 sorsi – New York: il primo Stato USA a ordinare un lockdown. Così il Governatore Andrew Cuomo ha deciso di limitare i contagi da Covid-19 nonostante le parole del Presidente Trump.

1. PRIMO AL MONDO PER CONTAGI

Gli Stati Uniti d’America hanno raggiunto un numero di contagi da Covid-19 più alto di quello di tutta la Cina, tanto che World Meters ritiene che vi siano un totale di 237.877 casi in tutto il Paese. Non si può motivare questo numero elevato, data la velocità di trasmissione del virus, ma si può sottolineare come la risposta statunitense a questa pandemia globale non sia stata, in effetti, immediata come quella di tanti altri Paesi colpiti.
La CNN riporta che l’intelligence statunitense aveva avvisato l’Amministrazione delle conseguenze del Covid-19 già nel mese di gennaio, ma il Washington Post sottolinea come il Presidente Trump abbia ignorato queste pressioni interne. “Donald Trump may not have been expecting this, but a lot of other people in the government were”, analizza il Washington Post, notando come il Presidente sottovalutò completamente il problema. Dopo questa iniziale mancanza da parte dell’Amministrazione Trump, i Governatori dei 50 Stati USA hanno iniziato a prendere iniziativa indipendentemente dalle decisioni del Governo centrale. Il primo è stato il democratico Andrew Cuomo, Governatore italo-americano di New York.

Embed from Getty Images

2. “LORO CI DEVONO TRATTARE BENE”

“Loro ci devono trattare bene”, è stata la recente dichiarazione del Presidente Trump su Fox News verso i Governatori democratici, riferendosi ai comportamenti di questi nei suoi confronti – se sono bravi, li aiutiamo è una via a doppio senso”. VOX riprende le parole del Capo di Stato, sottolineando come, in uno stato di crisi globale, bisogna andare incontro a tutti indifferentemente dai colori del partito, dato che queste sue affermazioni sono avvenute proprio in seguito alle richieste di Andrew Cuomo per affrontare la crisi nello Stato di New York. Come riporta però il New York Times, il primo commento del Presidente verso Cuomo si riferiva invece ai 30-40mila ventilatori richiesti al Governo centrale e inizialmente negati. In seguito alla mancanza di aiuti, e ai commenti su Fox News, Cuomo ha dovuto dichiarare pubblicamente la propria collaborazione con l’Amministrazione per poter ricevere l’assistenza sanitaria richiesta per fronteggiare la pandemia.
Andrew Cuomo, elogiato per la sua immediata risposta al Covid-19, è stato anche il primo Governatore a esporsi pubblicamente contro l’assenza totale dell’Amministrazione in questa crisi. Dopo aver chiuso le scuole e le università, ha firmato un ordine esecutivo che ordinava la chiusura totale di tutte le attività dello Stato – tranne supermercati e farmacie, – dando il “via” a molti altri Governatori che hanno preso le medesime scelte. Ciò che distingue Cuomo è la sua personalità diretta e veritiera, e il fatto che non abbia paura di dichiarare che oggettivamente ci saranno delle ripercussioni economiche per lo Stato, ma che il suo obiettivo è la salute dei propri cittadini. Grazie alle sue conferenze in diretta streaming e ai suoi tweet, Cuomo è riuscito a rassicurare la popolazione. Ad esempio, in un tweet, ha tranquillizzato le neo-mamme del fatto che non dovranno partorire da sole – in seguito a vari commenti che riportavano il contrario. Si può pensare che un tweet come questo riferito alle neo-mamme possa non aiutare la lotta contro il Covid-19, ma aiuta sicuramente i cittadini a essere più tranquilli e a sentirsi più vicini alle Istituzioni.

Embed from Getty Images

3. UNO STATO SPENTO

Lo Stato del New York è il focolaio degli USA, con il numero più elevato di decessi e contagi in tutto il Paese. È uno Stato multiculturale, che ospita grattacieli e multinazionali, sempre acceso e che non dorme mai, ma ora è uno Stato spento che vive con la speranza che tutto finirà presto – d’altronde come tutto il mondo. In più lo Stato di New York è uno “sanctuary state”, quindi le Autorità locali non hanno l’obbligo di domandare lo status di immigrazione di ogni individuo e riportarlo, in caso, al Dipartimento della Sicurezza Interna (ICE). Questo fattore è estremamente importante, perché limita ancora di più i contagi: chi si trova sul territorio con uno status illegale e/o scaduto non ha paura di andare in ospedale, perché non ha paura di essere deportato. Non tutti gli Stati USA sono “sanctuary states”, quindi non si può sapere il numero totale di contagiati, dal momento che una parte della popolazione non si presenta in ospedale nonostante i (probabili) sintomi.
Il Governatore Andrew Cuomo ha rischiato molto politicamente esponendosi così pubblicamente contro l’Amministrazione, ma al contempo i suoi cittadini sono favorevoli alle sue misure e la comunità internazionale ammira le decisioni prese e l’iniziativa dimostrata. Grazie al recente pacchetto di aiuti, si spera che gli effetti economici possano essere armonizzati e che il sistema sanitario possa essere accessibile a tutti indifferentemente dallo status assicurativo – nonostante le recenti decisioni delle assicurazioni di cancellare i pagamenti per le cure e analisi legate al Covid-19.

Giulia Anderson

Dove si trova

Perchè è importante

  • L’emergenza Covid-19 ha colpito gli USA in maniera esponenziale, tanto da rendere il Paese quello con più contagi al mondo, superando la Cina.
  • Andrew Cuomo, il Governatore italo-americano di New York, ha chiuso lo Stato nonostante l’assenza decisionale da parte del Governo centrale.
  • Lo status da “sanctuary state” che può aiutare a limitare i contagi.

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Giulia Valeria Anderson
Giulia Valeria Anderson

Praticante giornalista presso Formiche.net, collaboratrice freelance con l’Istituto Curdo di Washington e research fellow per the Square. Sono laureata magistrale in Relazioni Internazionali Comparate presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, dove mi sono specializzata sui rapporti USA-Medio Oriente, con un focus sulla politica estera statunitense verso l’Iraq e i Curdi. Sono affascinata dalla politica estera USA, il mio paese d’origine, ma innamorata dell’Italia – e dei suoi caffè espresso!

Ti potrebbe interessare