In 3 sorsi – Se all’orizzonte sembra prospettarsi la concreta possibilità che la Corea del Sud diventi un membro ufficiale di un rinnovato G7, le condizioni economiche del Paese sono tutto fuorché idilliache.
1. COVID-19: UN SENSO DI FALSA SICUREZZA?
Il Paese aveva iniziato a muovere i primi passi verso “nuova normalità” post-social distancing, ma l’economia sudcoreana continua a confrontarsi con le conseguenze della pandemia mondiale. Se il nuovo focolaio emerso nelle discoteche di Itaewon, una delle zone più esclusive di Seul, ha preoccupato non poco la popolazione, sono stati registrati anche alcuni casi nell’esercito e il Governo ha deciso di chiudere diverse attività, come musei e gallerie d’arte, lasciando invece aperti bar, café e ristoranti.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il distretto di Yeongdeungpo a Seul, famoso per i divertimenti notturni e al centro delle preoccupazioni pubbliche per nuovi contagi da Covid-19
2. LO STATO DELL’ECONOMIA E LE PREVISIONI
Come già notato in precedenza, il Presidente Moon si trova ora a dover affrontare la difficile situazione economica idel Paese, oltre all’emergere di alcuni nuovi cluster di infezioni nella capitale. Secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale (FMI), l’economia sudcoreana subirà una contrazione dell’1,2% nel 2020, essendo fortemente dipendente dalle esportazioni. Per la Bank of Korea l’economia sudcoreana avrebbe subito una contrazione minore del previsto nel primo quadrimestre del 2020, ma ora si attende un’ulteriore contrazione nel secondo quadrimestre, viste l’instabilità dovuta alla pandemia e le restrizioni che il Paese ha dovuto adottare recentemente in seguito allo sviluppo di nuovi focolai. Se le previsioni della Bank of Korea stimavano una contrazione del PIL del Paese dell’1,4%, la realtà non si è rivelata poi tanto lontana, con un’effettiva diminuzione dell’1,3%, mentre le previsioni per il trimestre da aprile a giugno parlano del -2%. Se le importazioni, le esportazioni e la produzione domestica hanno subito diminuzioni di 1-3 punti percentuali rispetto al periodo precedente, il colpo più forte lo ha registrato il consumo privato, che ha registrato un calo del 6,5%, il dato peggiore dalla crisi finanziaria del 1998. Tale diminuzione dell’import-export è causata dal blocco del traffico mondiale di persone, ma anche di beni, in particolare verso la Cina, che rimane ancora il principale mercato per i prodotti coreani, mentre le esportazioni verso l’Europa e gli Stati Uniti non hanno mostrato grandi cambiamenti. Resta dubbiosa la Bank of Korea, che, incerta sullo sviluppo della pandemia nel resto dell’anno, ha ridotto nettamente le stime di crescita dal 2,1% sperato a febbraio allo 0,2% per l’intero anno. Pur cercando di non essere troppo pessimista, la Bank of Korea sottolinea che con molta probabilità l’impatto effettivo della crisi non è ancora stato registrato, evidenziando inoltre che, se il picco della pandemia venisse raggiunto durante la seconda metà dell’anno, l’economia del Paese potrebbe contrarsi addirittura dell’1,8%. Anche le stime del Governo sono state ridotte, rimanendo tendenzialmente in linea con quelle della Banca centrale.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il quartier generale della Samsung a Seul
3. ANCHE LA SAMSUNG IN CRISI?
In questo contesto di incertezza economica Seul ha deciso di riaprire il reclamo trasmesso l’anno scorso all’Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) contro le restrizioni alle esportazioni del Giappone, mossa di cui bisognerà seguire attentamente gli sviluppi per vedere l’effetto sul già più che incrinato rapporto tra i due Paesi. Una delle aziende che era rimasta più danneggiata da questa “guerra commerciale” è stata la Samsung. La compagnia, colpita dalle restrizioni giapponesi nel 2019, ha iniziato il 2020 con un calo del fatturato del 7,6% rispetto al periodo precedente, ma un aumento del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, grazie all’incremento della domanda per i sistemi di memoria e i componenti dei server e degli apparecchi elettronici. Quello che sembra preoccupare Samsung è infatti la vendita dei prodotti destinati al grande pubblico, che rimarrà un’incognita fino a che non si delineerà con maggiore chiarezza la futura situazione epidemiologica e lo stato dei rapporti commerciali con Tokyo.
Natasha Colombo
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