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Trump e lo strappo con l’OMS: il multilateralismo alla prova

In 3 Sorsi – L’Organizzazione Mondiale della Sanità è stata (ed è ancora) sotto i riflettori durante la pandemia di coronavirus, che ha fatto emergere l’urgenza di una risposta globale e coordinata. Qual è stato l’atteggiamento dell’amministrazione Trump? Quali dinamiche pone in evidenza la sua decisione ultima?

1. LE ACCUSE DI TRUMP ALL’OMS

Nel mese di aprile il Presidente Trump aveva già annunciato di voler sospendere i finanziamenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità, accusandola di essersi piegata alla Cina di Xi Jinping. Gli USA hanno affermato che avrebbe assunto posizioni “accomodanti”, in particolare nelle fasi iniziali della pandemia, che ha avuto origine a Wuhan. Ad ogni modo, la 73a Assemblea dell’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite ha stabilito di avviare un’inchiesta internazionale indipendente sulle origini e la gestione della pandemia da parte dell’OMS. Tornando alle azioni USA in questo contesto ricordiamo che, lo scorso 29 maggio, Trump ha annunciato l’interruzione delle relazioni con l’organizzazione perché “la Cina ha completo controllo sull’OMS”. Le critiche non si fermano qui. Il Presidente USA ha più volte ribadito che il Governo cinese ha ingannato il mondo sul virus. A inizio luglio, poi, il Congresso e l’ONU hanno ricevuto la notifica da parte di Trump dell’uscita dall’OMS. Gli Stati Uniti contribuiscono al budget dell’organizzazione per il 15% del totale, con 450 milioni di dollari all’anno, perciò questo passo indietro potrebbe indebolire la capacità di azione dell’OMS, ma non solo. Tale decisione porterà presumibilmente gli USA ad avere meno influenza sulle iniziative di salute pubblica e, quindi, ad avere un ruolo secondario rispetto al coordinamento nella gestione della Covid-19 a livello multilaterale.

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Fig. 1 – Trump durante uno dei suoi briefing, 2 luglio 2020

2. L’ANNO ELETTORALE

La decisione del Presidente Trump potrebbe avere effetti nell’orientare l’elettorato in una o nell’altra direzione, dato che la pandemia è ancora in corso e, lo ricordiamo, il provvedimento entrerà in vigore a partire dal 6 luglio 2021. Tale scelta può costituire una carta elettorale al servizio di una retorica che prende di mira bersagli non amati dalla sua base elettorale, come le Organizzazioni internazionali e il multilateralismo o gli eccessivi finanziamenti USA a questo tipo di Istituzioni. Non dimentichiamo, quindi, che mancano quattro mesi alle elezioni Presidenziali che indicheranno chi sarà il Presidente statunitense per i prossimi quattro anni. Nel caso in cui il 3 novembre vincesse, il candidato democratico (ancora non ufficiale, ma nella forma, non nei fatti) Joe Biden ha già affermato di voler riallacciare i rapporti con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, in opposizione rispetto a Trump.

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Fig. 2 – Verso le presidenziali del 3 novembre, il comizio di Trump a Tulsa del 20 giugno

3. IL MULTILATERALISMO IN CRISI

Oltre a mettere in evidenza lo scontro geopolitico con la Cina, la pandemia ha posto l’attenzione sulla necessità di cooperare a livello globale in un quadro in cui il multilateralismo, in questo specifico caso incarnato dall’OMS, risulta sotto attacco e mostra evidenti fragilità ormai da tempo. Nello scenario di crisi globale in cui siamo immersi, è auspicabile una risposta collettiva che sia realmente globale e a supporto di tutti i Paesi colpiti. L’annuncio di Trump è d’altronde in linea con le sue aspirazioni e la natura della sua politica estera, volta al maggior distacco dai fori multilaterali e alla predilezione verso rapporti di ordine bilaterale. Le politiche e la retorica utilizzata dall’Amministrazione Trump sono il culmine di un processo già avviato, riguardante il declino dell’ordine internazionale liberale. Quest’ultimo si è manifestato in modo più evidente nell’incapacità delle istituzioni di adempiere alla funzione di meccanismo di gestione dei rapporti tra stati. L’uscita di Trump dall’OMS si inserisce quindi nel più ampio contesto di crisi del multilateralismo, che costituisce uno dei tratti distintivi dell’ordine internazionale liberale, ormai traballante.

Marta Annalisa Savino

Immagine di copertina: Photo by Wokandapix is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Il Presidente USA ha accusato l’OMS di essere accomodante verso la Cina di Xi Jinping – da dove il SARS-CoV-2 ha avuto origine – e ne ha annunciato l’uscita. Il ritiro da tale Organizzazione entrerà in vigore dal 6 luglio 2021.
  • La decisione di Trump può essere vista come carta elettorale, in vista delle presidenziali del 3 novembre, per attrarre gli elettori.
  • L’uscita degli USA dall’OMS induce a riflettere sulla natura della politica estera attuale e sul multilateralismo caratterizzante le relazioni internazionali.

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Marta Annalisa Savino
Marta Annalisa Savino

Laureata magistrale in “Relazioni internazionali” presso l’Università degli Studi di Milano, appassionata di viaggi, scrittura, geopolitica e lingue: inglese, francese e spagnolo. Ne “Il Caffé geopolitico” si occupa di Nord America e in particolare di Stati Uniti

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