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I forti legami tra India e Singapore

In occasione della terza “Joint Ministerial Committee” (JMC) i governi di Singapore e India hanno riaffermato la volontà di rafforzare i già forti legami bilaterali. Secondo i dati resi pubblici da entrambi i governi il volume di commercio tra i due Stati ammonta a circa 24 miliardi di dollari statunitensi, mentre quasi più di un milione di turisti indiani ha fatto visita a Singapore lo scorso anno. Nel corso del meeting i rappresentanti hanno discusso a riguardo di nuove e future aree di cooperazione. A confermare i buoni rapporti tra gli Stati anche i dati sugli investimenti i, secondo i quali l’India è il sesto maggior investitore a Singapore mentre la città-Stato è il secondo paese per ammontare di investimenti in India.

BACKGROUND – India e Singapore condividono da tempo rapporti culturali, commerciali e strategici. Singapore rientra tra gli Stati appartenenti alla zona economica e culturale denominata “Greater India” (area geografica di cultura indiana al di lĂ  del subcontinente indiano). Dall’indipendenza del 1965 e alla luce della minaccia politico-strategica cinese, che incoraggiava alla sovversione comunista, Singapore trovò un sicuro alleato nell’India, che aveva giĂ  combattuto una guerra contro la Cina nel 1962. Singapore chiese alla Repubblica indiana di istruire il suo esercito, ricevendo in cambio il supporto delle truppe singaporeane nella guerra del 1965 contro il Pakistan. Nonostante i due Paesi si trovassero su posizioni opposte durante la Guerra del Vietnam, India pro – Vietnam e Singapore anti – Vietnam, i rapporti bilaterali non si deteriorarono. Al contrario ebbero un incredibile balzo in avanti e si riaccesero nel periodo post Guerra Fredda, tant’è che Singapore è stato il primo paese dell’ASEAN ad aver risposto con vigore ed entusiasmo alla “Look East policy” promossa dall’India.

Uno scorcio del quartiere di "Little India" a Singapore
Uno scorcio del quartiere di “Little India” a Singapore

ACCORDI ECONOMICI…MA NON SOLO – Le affinitĂ  economiche tra i due Stati  hanno permesso, nel corso degli anni, di rafforzare ed incrementare i rapporti, tanto nel settore pubblico quanto in quello privato. Gli affari privati sono stati consolidati dalle politiche di incentivazione dei rapporti commerciali e dalle varie iniziative istituzionali portate avanti da entrambi i Paesi. Nel giugno del 2005, con l’obiettivo di incrementare il commercio, gli investimenti e la cooperazione economica è stato firmato il Comprehensive Economic Cooperation Agreement (detto CECA). La cooperazione bilaterale è stata estesa anche ad altri settori strategicamente di grande importanza come:la sicurezza marittima, le forze di addestramento, esercitazioni navali comuni, sviluppo militare tecnologico e lotta al terrorismo. India e Singapore hanno sviluppato un forte collegamento culturale facilitato dalcontatto tra persone, l’espansione del turismo e il reciproco rispetto delle rispettive culture.

La buona cooperazione culturale è dovuta a due fattori determinanti: la presenza di una vasta popolazione di origine indiana a Singapore (quasi il 7% degli abitanti) e le mete turistiche per buddisti in India, che attraggono annualmente un gran numero di singaporeani, dato che il buddismo è la religione maggiormente praticata a Singapore.

UNA COMBINAZIONE VINCENTE A DISPETTO DELLE TENSIONI – Nel 2015 Singapore e India festeggeranno il cinquantesimo anniversario dall’inizio della loro collaborazione avviata nel lontano 1965. Le possibilità e gli ambiti di collaborazione tra Singapore, secondo l’autorevole classifica redatta dalla Global Financial Centres Index quarto centro finanziario al mondo per competitività e influenza, e l’India, decimo Paese al mondo per valore di beni e servizi prodotti, sono molto affascinanti e in fase di, ulteriore, sviluppo.

Non sono mancate tuttavia forti tensioni creatasi dopo che, domenica 8 dicembre, l’autista di un autobus di linea ha investito ed ucciso un giovane di etnia indiana proprio alle porte del quartiere di Little India (la zona di solito la domenica è piena di gente, tra cui diversi lavoratori edili provenienti dall’India e dal Bangladesh) causando cruenti scontri che hanno coinvolto la maggioranza della comunità indiana residente in Singapore e generando manifestazioni di forte proteste. La rivolta è terminata con l’espulsione arbitraria di 53 immigrati. Nonostante tutto sembra che, per il momento, i rapporti tra gli Stati non ne abbiano risentito.

Antonio Mazza 

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Antonio Mazza
Antonio Mazza

Nato a Cosenza nel 1992. Ha frequentato l’Universita’ Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove ha conseguito una laurea in Relazioni Internazionali e un Master in International Business. Appassionato di Geopolitica, NBA e calcio. Cuore milanista e simpatizzante per i Denver Nuggets. Negli anni ha vissuto tra Milano, Barcellona e Singapore. Al momento e’ di base a Jakarta dove lavora per una Business Association italiana. Adora viaggiare, mettersi alla prova ed è sempre alla ricerca di nuove sfide, perciò: “Where there is a will, there is a way “.

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