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Distensione: tra palco e realtĂ 

Il Giro del Mondo in 30 Caffè – Il 2010 è stato un anno importante per la politica estera russa che, dopo due anni di difficili relazioni con i partner occidentali, ha sperimentato un riavvicinamento all’Occidente e alla NATO, e nuovi piani di influenza sul cosiddetto “estero vicino”, che porteranno grandi vantaggi economici a Mosca e nuove prospettive sulle relazioni future della Federazione.

RUSSIA, NATO, OCCIDENTE – La politica estera della Federazione Russa ha sperimentato due fasi essenziali dal 1991: un primo momento di “atlantismo”, segnato da dichiarazioni di comunità di interessi con l’Occidente e da grandi sforzi per compiacere Stati Uniti e Unione Europea, è terminato alla fine degli anni novanta con la nuova amministrazione Putin, che portò avanti poi una politica di multivettorialismo, contraria a relazioni preferenziali con alcuni paesi e più libera e disinvolta nelle relazioni internazionali. Gli attacchi dell’11 settembre hanno poi avvicinato Stati Uniti e Russia nella lotta al terrorismo e avviato una sorta di collaborazione tra i due paesi. I rapporti tra le parti, però, hanno cominciato ad incrinarsi nel 2006, con l’opposizione americana all’ingresso russo nel WTO e la polemica statunitense sulla democraticità russa, per degenerare completamente nel 2008. I contrasti sul riconoscimento del Kosovo in febbraio, e la guerra in Georgia ad agosto hanno inasprito le relazioni tra le parti fino alla distensione che ha avuto luogo nel corso del 2010, che ha reso Russia e Occidente più vicini che mai.

I rapporti russo-americani hanno ritrovato un nuovo dinamismo grazie agli sforzi di entrambe le parti. In aprile le trattative tra Mosca e Washington hanno portato all'accordo su un nuovo trattato START per la riduzione degli arsenali nucleari. L’amministrazione Obama ha mostrato una certa apertura e la decisione di non allargare lo scudo antimissilistico a Polonia e Repubblica Ceca (inizialmente voluto dal presidente Bush) è stata molto apprezzata da Mosca e ha segnato un passo importante per relazioni più distese.

Inoltre, il vertice di Lisbona dello scorso novembre ha inaugurato un nuovo capitolo nei rapporti fra Nato e Russia, sancendo la ripresa delle relazioni interrotte dopo la guerra in Georgia e una nuova collaborazione nell’ambito della sicurezza e della gestione della missione in Afghanistan.

Aspettative per il 2011: Le premesse per il mantenimento di buoni rapporti tra Russia e Occidente sembrano buone. Tutti gli attori sulla scena condividono i medesimi interessi di sicurezza e lotta al terrorismo e le nuove collaborazioni sono basate su vantaggi concreti e obiettivi pragmatici connessi alla cooperazione, e non su dichiarazioni magnificenti di intenzioni pacifiche fondate su valori astratti. Infine, la Russia ha interesse nell’espandere la propria integrazione commerciale con i Paesi occidentali e ad accedere al WTO, e per raggiungere questi obiettivi necessita dell’appoggio occidentale. Tanti sono dunque gli elementi che lasciano presagire il mantenimento di buoni rapporti.

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RUSSIA – ESTERO VICINO – La Russia mantiene da sempre delle grandi ambizioni sul cosiddetto “Estero Vicino”, ossia lo spazio post-sovietico dell’Asia Centrale e del Caucaso, caratterizzato in generale da instabilità e problemi legati alla sicurezza. Oltre allo storico desiderio russo di mantenere un certo peso sulla regione, molti sono gli interessi economici ed energetici che stanno spingendo la Russia a cercare di mantenere un forte controllo sull'area.

La politica russa nella regione durante il 2010 è stata estremamente assertiva, determinata nel mantenimento degli interessi economici ed energetici. In luglio è diventata operativa un’unione doganale tra Russia, Bielorussia e Kazakistan che apre la strada ad un nuovo rapporto tra Mosca e i propri partner, in cui il Cremlino smette di accontentarsi delle rendite derivanti da gas e petrolio e comincia a promuovere una politica d’integrazione economica nella regione. Inoltre, in novembre la Russia ha firmato un accordo con Ankara che affida a compagnie russe la costruzione di centrali nucleari in Turchia, garantendo a Mosca grandi benefici e condizioni estremamente vantaggiose.

Aspettative per il 2011: Dalla dissoluzione dell’URSS, l’estero vicino ha sempre rappresentato uno degli interessi esteri principali di Mosca e le politiche di controllo portate avanti dalla Russia nel corso degli anni passati saranno probabilmente portate avanti in futuro con lo stesso slancio. Il Cremlino non si è lasciato intimorire dai tentativi occidentali di penetrazione nella regione e la stessa guerra in Georgia ha dimostrato che la determinazione russa nel mantenere la propria influenza nell’area è estremamente forte.

PROSPETTIVE FUTURE – Guardando alla politica estera portata avanti da Mosca nel 2010 si può concludere che il 2011 sarà un anno interessante sotto il profilo della collaborazione tra Occidente e Russia. Le basi poste quest’anno sono in linea con le sfide poste alle grandi potenze, che necessitano sempre di più una stretta collaborazione per provvedere alla propria sicurezza e sola tutela dei propri interessi economici. Per quando riguarda l’estero vicino, sarà interessante seguire il gioco energetico dei gasdotti, e le politiche di controllo ed influenza a cui il Cremlino di certo non rinuncerà.

 

Tania Marocchi

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