giovedì, 25 Aprile 2024

APS | Rivista di politica internazionale

giovedì, 25 Aprile 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Vincere in Florida per andare alla Casa Bianca

In 3 sorsiSempre in bilico, popolosa e con la demografia più variegata del Paese: la Florida è fondamentale nella strada per la Presidenza. Trump o Biden, chi è messo meglio?

1. LO STATO INDISPENSABILE

È lo swing state per eccellenza. Non solo quello perennemente più in bilico (teatro principale delle tesissime elezioni del 2000), ma anche più remunerativo come grandi elettori, con i suoi 22 milioni di abitanti. Dal 1996 chi vince il Sunshine state ottiene anche la Casa Bianca. È soprattutto per Trump lo “Stato indispensabile”: in caso di sconfitta, quasi sicuramente perderebbe la Casa Bianca, mentre in caso di vittoria, secondo il modello elaborato dall’Economist, potrebbe giocarsi la rielezione ad armi pari. Non è un caso allora che il Tycoon abbia stabilito qui la sua residenza (Mar-a-Lago), che abbia tenuto qui il suo primo comizio dopo la guarigione e che i repubblicani abbiano scelto qui, in un primo momento, la sede della loro convention (a Jacksonville). Soprattutto, è uno degli Stati con la demografia più variegata, in cui spiccano due gruppi elettoralmente determinanti: gli anziani e gli ispanici. Quanto al primo, la Florida è tradizionalmente il luogo che gli statunitensi scelgono per passare la loro pensione, per questo gli over 65 rappresentano il 21% della popolazione. Quanto al secondo gruppo, la Florida è il terzo Stato con la più alta popolazione ispanica, che ha appena segnato il suo record per partecipazione al voto. Se a livello nazionale gli ispanici sono tendenzialmente allineati con i democratici, qui la situazione è molto più sfaccettata: gruppi come i messicani e i portoricani sono largamente liberal, ma la comunità cubana è a maggioranza conservatrice. È proprio grazie ai cubani che il GOP riesce a essere più competitivo tra le minoranze della Florida rispetto al resto della nazione. Negli ultimi anni i repubblicani hanno poi lavorato bene per rafforzarsi fra l’elettorato ispanico, arrivando a vincere nel 2018 sia il seggio in Senato sia il Governo statale. 

Fig. 1 – La geografia elettorale della Florida | Fonte: Washington Post

2. LA GEOGRAFIA ELETTORALE

Tradizionalmente la disputa elettorale si strutturava in questo modo (guardate la cartina sopra): i democratici facevano il pieno di voti nella South region, dove le minoranze rappresentano una larga fetta della popolazione, mentre i repubblicani conquistavano l’elettorato anziano e bianco, delle cosiddette North Central e del Red South. La battaglia più intensa si teneva allora nella I-4 region, che deve il suo nome all’autostrada che congiunge Tampa, Orlando e Daytona, coinvolgendo diverse aree urbane e suburbane. Vincere l’I-4 significava vincere la Florida e, di conseguenza, la Casa Bianca. Quest’anno però, come rileva l’Economist, le cose sono ancora più complesse, proprio perché i repubblicani stanno andando meglio del solito fra i latinos e peggio del solito fra gli anziani. Del resto già nel 2016 Trump vinse la Florida pur perdendo l’I-4, che infatti è diventata più liberal per via della crescita delle minoranze. Al contrario, i repubblicani, con l’avvento di Trump, hanno fatto il pieno con l’elettorato bianco. La Florida che si appresta a votare il 3 novembre è dunque un territorio ancora più polarizzato fra aree blu e rosse rispetto alle ultime presidenziali.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – Tra i latinos della Florida i repubblicani stanno andando meglio che nella media nazionale

3. CHI È IN VANTAGGIO?

Come sono messi allora i due partiti? Guardiamo alle loro strategie. Il GOP è disposto a perdere di nuovo l’I-4, purché faccia di nuovo il pieno nel North Central e nel Red South. Qui entrano in gioco gli anziani, che che si stanno avvicinando a Biden proprio come critica alla gestione del coronavirus da parte dell’Amministrazione. Per Trump è necessario prevalere nel voto senior, ma ora si trova in una situazione di parità con Biden (il che è un problema, considerando che superò la Clinton del 17% tra gli anziani). Quanto agli ispanici, Trump sta andando piuttosto bene, considerando che non gli occorre prevalere in questo gruppo elettorale: Biden si aggira infatti al 52% del voto ispanico, che è significativamente di meno rispetto alla sua media in altri Stati e di quanto prese la Clinton. Per recuperare sta infatti investendo molto in campagne pubblicitarie in lingua spagnola (beneficiando dei 100 milioni che Bloomberg ha messo a disposizione dei democratici). A proposito, un altro motivo per cui stare attenti alla Florida? È lo Stato dove i due partiti stanno spendendo di più in investimenti pubblicitari. Ultimi segnali in vista del 3 novembre: i democratici vantano il record di voti anticipati, ma i repubblicani contano di recuperare con il voto in presenza nell’Election Day. Inoltre, il GOP è recentemente riuscito a colmare la distanza nella conta degli elettori registrati.

Antonio Pilati

Foto di copertina: Photo by yanivmatza is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Con la sua popolazione ampia e variegata, la Florida è necessariamente un osservato speciale per le elezioni.
  • Come il resto del Paese, il Sunshine state è sempre più polarizzato e la partita elettorale sarà diversa dagli anni passati.
  • Anziani e latinos i gruppi elettorali decisivi: fra i primi i repubblicani stanno perdendo posizioni, mentre fra i secondi stanno mantenendo un buon consenso

 

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Antonio Pilati
Antonio Pilati

Da Brescia, classe 1995, laureato in relazioni internazionali. Amo da sempre la storia e la geografia, orientandomi soprattutto sugli Stati Uniti. Sono inoltre appassionato di calcio, videogiochi strategici e viaggi, che adoro preparare con la massima precisione.

Ti potrebbe interessare