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Cristina concede il bis?

Sta per cominciare la campagna elettorale per le elezioni presidenziali argentine. A pochi giorni dal termine della presentazione delle candidature, tuttavia, pesa ancora un certo grado di incertezza sulla decisione di Cristina Kirchner, presidente in carica. Cercherà di essere eletta per la seconda volta? Ecco i possibili scenari

COMINCIA LA CORSA – E' stata fissata nei giorni scorsi la data delle prossime elezioni in Argentina: il 23 ottobre 2011 i cittadini della nazione sudamericana dovranno rieleggere metà dei deputati, i senatori di otto province e il nuovo Presidente. E' ovviamente intorno alla nomina di quest'ultimo che si concentra la maggiore attenzione. In queste settimane, nelle quali la situazione degli schieramenti politici è ancora piuttosto confusa (riflettendo del resto la frammentazione del sistema partitico argentino), l'attesa cresce in merito alla decisione di Cristina Fernández de Kirchner, Presidente in carica e leader del Peronismo “oficialista”. Si ricandiderà oppure no?

 

CRISTINA “BIS” – I sondaggi più recenti affermano che, in caso di ricandidatura, la Kirchner potrebbe ottenere il 58% dei voti, vincendo così al primo turno ed evitando il ballottaggio programmato per il 20 novembre. Sono parecchi i fattori che spiegano un così elevato tasso di approvazione nell'elettorato: innanzitutto, il sentimento di vicinanza di gran parte della popolazione alla “Presidenta” in seguito alla morte del marito Néstor (al potere nel mandato precedente e deceduto nello scorso ottobre in seguito ad un infarto) è ancora molto forte. Secondariamente, la forte e sostenuta crescita economica (il PIL è cresciuto dell' 8,5% nel 2010 e dovrebbe crescere di oltre il 6% quest'anno) sembra premiare l'operato del Governo. Infine, la permanente frammentazione dell'opposizione (che tuttavia è riuscita ad ottenere la maggioranza in Parlamento in occasione delle elezioni di medio termine due anni fa) sembra rendere il gioco più semplice per Cristina.

Per tutti questi motivi, sembrerebbe dunque scontato per il Partido Justicialista ricandidare nuovamente la Kirchner e ottenere perciò la terza vittoria consecutiva. In realtà, la vedova di Néstor non ha ancora sciolto le riserve: c'è chi parla solamente di “pre-tattica” e chi invece sostiene che la “Presidenta” soffre di problemi di salute (sembra pressione alta, infatti due recenti viaggi all'estero sono stati annullati all'ultimo momento) che le suggerirebbero di passare la mano, almeno momentaneamente. La ricandidatura sembra comunque al momento lo scenario più probabile; in caso Cristina Kirchner decidesse invece in altro modo, il candidato del PJ dovrebbe essere Daniel Scioli, governatore della Provincia di Buenos Aires.

 

QUI OPPOSIZIONE – La magmatica opposizione argentina al peronismo sembrava decisa a fare fronte comune per cercare di sconfiggere la macchina elettorale kirchnerista, unendo le forze di centrodestra dell'Unión Cívica Radical con quelle di sinistra del Partito Socialista, presentando come candidato il leader del primo partito, Ricardo Alfonsín (figlio del Raúl che governò l'Argentina negli anni '80 dopo la dittatura militare). In realtà, nelle ultime settimane l'accordo elettorale è saltato e i due partiti correranno separati: il leader dei Socialisti e governatore della Provincia di Santa Fe, Hermes Binner, ha presentato la propria candidatura con un programma che si ispira alla socialdemocrazia di stampo “lulista”. Dall'altra parte, Alfonsín ha chiamato a raccolta tutti gli argentini a votare per la propria coalizione, che per il momento prevede anche l'appoggio di Francisco De Narváez, esponente del PRO (Propuesta Republicana), la formazione di centrodestra il cui leader è Mauricio Macri, l'imprenditore attualmente sindaco di Buenos Aires.

Se le speranze per l'opposizione sembravano limitate in caso di una coalizione estesa e trasversale, a maggior ragione si assottigliano con la frammentazione dei principali partiti in due cartelli elettorali antagonisti.

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PROSPETTIVE – In caso di ricandidatura di Cristina Kirchner, sembra molto probabile una riconferma del PJ al Governo. Il livello di incertezza potrebbe aumentare nel caso in cui la “Presidenta” dovesse decidere di rinunciare, anche se una vittoria dell'opposizione pare al momento una remota possibilità. Il successo e la popolarità della Kirchner dovranno comunque essere confermati da politiche opportune, soprattutto in campo economico: il sistema produttivo argentino è ancora piuttosto fragile e dipendente dall'agricoltura (il boom degli ultimi anni è dovuto ancora in gran parte alla coltivazione della soia). Inoltre, la crescita dell'inflazione sarà un fattore da tenere sotto controllo: nonostante le statistiche governative riportino delle cifre inferiori al 10%, stime più attendibili rivelano che l'aumento dei prezzi è oscillato negli ultimi anni tra il 20 e il 30%.

 

Davide Tentori

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Davide Tentori
Davide Tentori

Sono nato a Varese nel 1984 e sono Dottore di Ricerca in Istituzioni e Politiche presso l’UniversitĂ  “Cattolica” di Milano con una tesi sullo sviluppo economico dell’Argentina dopo la crisi del 2001. Il Sudamerica rimane il mio primo amore, ma ragioni professionali mi hanno portato ad occuparmi di altre faccende: ho lavorato a Roma presso l’Ambasciata Britannica in qualitĂ  di Esperto di Politiche Commerciali ed ora sono Ricercatore presso l’Osservatorio Geoconomia di ISPI. In precedenza ho lavorato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri dove mi sono occupato di G7 e G20, e a Londra come Research Associate presso il dipartimento di Economia Internazionale a Chatham House – The Royal Institute of International Affairs. Sono il Presidente del Caffè Geopolitico e coordinatore del Desk Europa

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