Miscela Strategica – Un’anteprima sul contenuto del nuovo e-book del Caffè Geopolitico, “Verso il Libro Bianco della Difesa – Il procurement e il contesto geostrategico italiano”.
La questione JSF/F-35 può costituire una buona occasione per analizzare piĂą nel dettaglio i programmi di procurement militare italiano che non hanno avuto la stessa attenzione da parte dei media. A partire dagli anni Novanta, l’Italia ha partecipato ad ambiziosi programmi di progettazione e realizzazione di sistemi d’arma sia da sola sia in consorzi internazionali o bilaterali. L’elenco (non esaustivo) comprende una portaerei, fregate di ultima generazione, aerei da caccia di generazione “quarta e mezzo”, un sistema missilistico di difesa antiaerea e un veicolo blindato per la fanteria di ultima generazione.
La portaerei Cavour è il fiore all’occhiello della cantieristica militare italiana ed è costata 1,5 miliardi di Euro esclusi i costi di esercizio. La nave, in futuro, sarĂ equipaggiata con gli F-35B in sostituzione degli attuali AV-8B Harrier II Plus. Alla Marina serve una portaerei? C’è una strategia dietro la sua costruzione? L’Italia sarĂ in grado di sostenerne i costi di esercizio?
Le fregate FREMM (Fregate Europee Multi Missione) sono un progetto congiunto italo-francese. Il nostro Paese prevedeva l’acquisizione di 10 unitĂ di questo avanzato tipo di nave. Il numero è poi sceso a 4 per poi essere assestato su 8 piĂą altre due opzionali non ancora finanziate. Le FREMM costituiranno il nerbo della flotta d’altura della Marina Militare. Il programma verrĂ completato? Saranno in grado 8/10 unitĂ di compiere missioni in precedenza portate avanti da 18 navi?
Il caccia EF-2000 Thyphoon costituisce l’ossatura della capacitĂ d’interdizione e difesa dello spazio aereo italiano. Il programma è valso il suo costo? Il suo essere di generazione “quarta e mezzo” non costituisce un’occasione persa da parte dell’industria aerea europea?
Il sistema di difesa MEADS (Medium Extended Air Defense System) è un costoso programma di difesa antiaerea (con limitate capacitĂ antimissile) a cui hanno partecipato gli Stati Uniti, la Germania e l’Italia. Dopo anni di spese e test il progetto si è sostanzialmente chiuso con una perdita per il nostro Paese di circa 800 milioni di Euro. PerchĂ© partecipare ad un programma di tale portata se in parallelo viene sviluppato (dalla stessa azienda italiana) un sistema ugualmente avanzato?
Il VBM Freccia è il piĂą tecnologicamente avanzato veicolo blindato dell’Esercito Italiano. SarĂ pienamente operativo con il completamento del programma NEC. Il veicolo è adeguato alle future esigenze della fanteria? Date le dimensioni non si rischia una limitazione dei teatri in cui potrĂ agire?
Emiliano Battisti
in “Verso il Libro Bianco della Difesa – Il procurement e il contesto geostrategico italiano”.
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“Verso il Libro Bianco della Difesa – Il procurement e il contesto geostrategico italiano”
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