Mentre i focolai di proteste e conflitti continuano ad occupare le pagine di esteri, con la prima settimana di ottobre è ancora l’economia internazionale a smuovere gli animi dopo la notizia di un ulteriore taglio dei target fissati a luglio dall’ormai nota “Troika”. E sembrano non bastare le promesse fatte dal premier greco Papandreou per rassicurare i risparmiatori, se lo stesso Obama si dice dubbioso della propria rielezione per il clima diffuso dall’incertezza di una crisi economica entrata ormai nel suo terzo anno
EURASIA
Martedì 4 – Si apre all’Aia la 66esima sessione del Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione per il divieto di Armi Chimiche, sul tavolo le recenti dichiarazioni del CNT libico sulle scorte di armi chimico-batteriologiche scoperte negli arsenali di Muhammar Gheddafi e la proliferazione di arsenali chimici verso organizzazioni terroristiche. Mercoledì 5 – I Ministri della Difesa dei paesi membri della NATO si incontreranno nel quartier generale dell’organizzazione per discutere dei temi aperti dell’alleanza: la cooperazione strategica con i paesi dell’est-Europa, la situazione delle missioni in Libia e il programma di ritiro dall’Afghanistan. Giovedì 6 – Il Commissario europeo per l’azione climatica Connie Hedegaard sarà a Roma per discutere dei programmi di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabile con il Ministro per le politiche ambientali Stefania Prestigiacomo e il Ministro per le Politiche Comunitarie Anna Bernini. Dopo i colloqui vi sarà il tempo per una visita ufficiale ad un parco fotovoltaico realizzato dal Comune di Roma. AMERICHE Lunedì 3- La 23esima sessione della Commissione sugli Stupefacenti riunirà i Rappresentanti delle agenzie Antidroga dei Paesi del Sudamerica e dei Caraibi. Si discuterà di nuovi metodi d’intervento nelle zone di coltivazione della coca e dei risvolti della guerra in corso tra i cartelli messicani. CUBA – Nuova ondata di liberalizzazioni nell’isola, dove Raúl Castro ha annunciato l’apertura alla vendita di automobili straniere per soddisfare la domanda interna e dare un nuovo slancio ai rapporti economici con l’estero. VENEZUELA – Giallo sulle condizioni del Presidente Hugo Chávez, secondo alcune fonti non ancora confermate sarebbe ricoverato in condizioni gravissime in un ospedale militare della capitale Caracas. Proprio settimana scorsa Chávez aveva annunciato l’ennesimo viaggio verso Cuba per effettuare una serie di esami sui risultati dei quattro cicli di chemioterapia compiuti nell’isola. AFRICA Lunedì 3- In Tunisia si apre la campagna elettorale per le elezioni della Costituente in programma il 23 Ottobre. Alle urne si confronteranno 1500 liste con 11000 candidati per 27 circoscrizioni, il clima non è dei migliori con continui scontri e tafferugli tra dimostranti, parti sociali e polizia. A nove mesi dalla caduta di Ben Ali il paese è chiamato ad un nuovo senso di responsabilità per gettare le fondamenta di un nuovo ordinamento per il paese. LIBIA – Situazione incerta e complicata alle porte di Sirte dove i continui scontri tra lealisti e ribelli ostacolano gli aiuti ai civili della comunità internazionale e creano le condizioni per violazioni dei diritti umani in entrambi gli schieramenti. Altra questione spinosa è quella della scomparsa di un numero di lanciarazzi anti-aerei SAM 7 compreso tra 5000 e 10000 denunciata dall’Ammiraglio Giampaolo Di Paola Presidente del Comitato militare NATO. ZIMBABWE – Sono incerte le condizioni di salute del Presidente Robert Mugabe che secondo alcune indiscrezioni avrebbe dovuto recarsi a Singapore per curare il cancro alla prostata che lo affligge dal 2008. La radio nazionale ha smentito prontamente la notizia dichiarando che il viaggio abbia in realtà come meta Hong Kong dove studia la figlia del dittatore 87enne. EGITTO – La giunta militare che da otto mesi guida l’Egitto promettendo una road map democratica verso le elezioni del 27 Novembre ha dovuto arrendersi alle pressioni internazionali e domestiche dei manifestanti riunitisi venerdì scorso in Piazza Tahrir che chiedevano una revisione della legge elettorale che permette l’elezione ai membri della nomenclatura del vecchio regime.
ASIA CINA – Rottura definitiva tra il Governo cinese e quello statunitense in seguito alla fornitura di materiali innovativi per la flotta taiwanese di F-16. Il portavoce del Ministero della Difesa cinese Geng Yansheng ha annunciato nel week-end l’interruzione delle esercitazioni navali congiunte tra la flotta della RPC e quella americana. GIAPPONE – Il governo del nuovo primo ministro Yoshihiko Noda dopo aver annunciato di non voler abbandonare la chance del nucleare ha annunciato di aver tolto le restrizioni di sicurezza nelle fasce geografiche di 30 e 20 Km da Fukushima. Il paese del sol levante, fiaccato dalla crisi economica e alle prese con una serie di sfide per il futuro del paese, sembra voler dimenticare la tragedia del marzo scorso. MEDIO-ORIENTE ISRAELE – Il premier Benjamin Netanyahu ha annunciato che lo Stato ebraico "accoglie con favore" la proposta del Quartetto mediorientale di riavviare i negoziati di pace "entro un mese e senza precondizioni", manifestando tuttavia alcune riserve. "Se accetta la proposta del Quartetto, allora deve annunciare il blocco delle colonie e accettare le frontiere del 1967 perchè è esattamente questo che chiede il Quartetto", ha ribadito il negoziatore palestinese Saeb Erakat. SIRIA – La città di Homs, simbolo della rivolta contro il regime di Assad, inizia a manifestare i risvolti della trasformazione delle proteste in vere e proprie faide inter-etniche. Nella scorsa settimana si sono susseguiti innumerevoli omicidi mirati che hanno coinvolto sospetti informatori del regime, tra cui un primario di cardio-chirurgia, e membri della comunità sunnita. La quantità enorme di armi automatiche e la loro disponibilità grazie a traffici di frontiera che coinvolgono la Turchia, l’Arabia Saudita e persino il Qatar, ha portato ad un’estremizzazione dei movimenti di riferimento della rivolta che si dicono ora pronti alla battaglia finale.
Fabio Stella [email protected]