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Nuova Commissione europea: rivoluzione a Bruxelles?

Non più tardi di tre mesi fa, il Financial Times definì rivoluzionaria l’allora possibile nomina di Jean-Claude Juncker in qualità di Presidente della Commissione europea. Era il 22 giugno e l’ex Primo Ministro lussemburghese non aveva ancora incassato il benestare del Parlamento europeo e dei 28 leader dei Paesi membri dell’Unione. 

All’indomani della consegna dei portafogli ai commissari che, Parlamento permettendo, comporranno l’organo esecutivo dell’Unione, la profezia del Financial Times sembra avverarsi.

DA GRANDI PROBLEMI DERIVANO GRANDI NOVITÀ – Se non rivoluzionaria, la Commissione guidata da Juncker sarà quantomeno innovativa. Il nuovo collegio avrà infatti sette vicepresidenti: l’Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la Politica di sicurezza comune, l’italiana Federica Mogherini, sarà anzitutto affiancata dall’olandese Frans Timmermans, diplomatico di carriera e ministro degli Esteri uscente. Il nuovo commissario per la Semplificazione normativa, oltre a essere responsabile delle Relazioni inter-istituzionali e a vigilare sul rispetto della Carta dei diritti fondamentali e dello Stato di diritto, rivestirà la carica di primo vicepresidente, vera e propria spalla del presidente Juncker. Completano il circolo decisionale che affiancherà in prima battuta il Presidente eletto la bulgara Kristalina Georgieva, già commissario uscente agli Affari umanitari e ora vicepresidente responsabile per il Bilancio e le Risorse umane; l’estone Andrus Ansip, ex Primo Ministro e protagonista dell’ingresso della Repubblica baltica nell’eurozona nel 2011; Alenka Bratusek, ex Primo Ministro sloveno e ora vicepresidente della commissione per l’Unione energetica; il lettone Valdis Dombrovskis, ex premier e ora vicepresidente con delega all’Euro e al Dialogo sociale, e, dulcis in fundo, Jyrki Katainen, convinto rigorista già commissario per gli Affari monetari sotto la presidenza di José Manuel Barroso proposto ora in qualità di vicepresidente con delega al Lavoro, alla Crescita, agli Investimenti e alla Competitività. La governance junckeriana sarà strutturata in project team che, in configurazioni diverse a seconda delle vicissitudini, rispecchieranno gli orientamenti politici dettati dal capo della Commissione. Si politicizza dunque l’organo esecutivo dell’Unione.

VERSO LA POLITICIZZAZIONE DELL’EUROPA – «La mia sarà una Commissione politica», disse Juncker in luglio. Promessa mantenuta: 5 ex Primi Ministri, 4 vicepremier, 19 ex ministri, 7 commissari confermati e 8 ex deputati al Parlamento europeo politicizzeranno, a partire dal primo giorno di novembre, i contenuti e gli interessi generali dell’Unione. Che sia l’inizio della fine della tecnocrazia? È emblematica, al riguardo, la scelta di Tibor Navracsis, prossimo commissario per la Cultura, l’Istruzione e la Cittadinanza: già ministro degli Esteri del partito di governo Fidesz ed ex ministro della Giustizia, fu vicepremier di Orban nel 2010. Seppur considerato moderato in patria, è difficile non individuarlo tra coloro che hanno condotto l’Ungheria verso le sponde dell’autoritarismo.

Ecco l'organigramma della nuova Commissione Europea
Ecco l’organigramma della nuova Commissione europea

TRA GEOPOLITICA ED ECONOMIA – Tra i candidati, undici dispongono di una solida preparazione economica e finanziaria, mentre otto appartengono al mondo della politica internazionale e della diplomazia, a riprova del fatto che sul vecchio continente incombono le minacce di sempre: da oriente riecheggiano rumori tipici di un mondo – quello della Guerra fredda – che credevamo consegnato ai libri di storia; internamente, invece, l’economia comunitaria sembra incapace di indirizzarsi sul cammino della ripresa. Alla prima minaccia, quella posta in essere dalla Russia putiniana, Juncker risponde con l’assegnazione di portafogli chiave a commissari provenienti dalla cosiddetta “nuova Europa”: oltre ai vicepresidenti Dombrovskis, cui spetterà la responsabilità della moneta unica, e Ansip, un ruolo particolarmente importante verrà giocato dalla polacca Elzbieta Bienkowska, futura commissaria per il Mercato interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le Piccole e medie imprese. Quanto alle vicissitudini prettamente economico-finanziarie, la risposta del Presidente eletto è, per certi versi, rivoluzionaria: sul futuro commissario per gli Affari economici e finanziari, il francese Pierre Moscovici, graverà infatti l’ingombrante ombra del “rigorista” Jykri Katainen, che, in qualità di vicepresidente con delega alla Crescita, agli Investimenti e alla Competitività avrà il compito di coordinare il gruppo di lavoro sull’economia. Un compromesso, questo, particolarmente gradito a Berlino. Completa il quadro delle nomine economico-finanziarie Jonathan Hopkin Hill, fedelissimo di David Cameron. La nomina del conservatore, particolarmente sensibile alle esigenze del mondo della finanza e in passato tra i più stretti collaboratori dell’ex primo ministro John Major, rappresenta un successo politico da parte dell’attuale premier britannico, che già aveva osteggiato pubblicamente l’ascesa di Juncker sino ai vertici della Commissione.

AL PARLAMENTO L’ULTIMA PAROLA – L’iter istituzionale che porterà alla formazione del nuovo esecutivo dell’Unione prevede che la Commissione, nel suo complesso, sia sottoposta al voto del Parlamento europeo, sempre desideroso di mettere in mostra il proprio potere. Già in passato l’assemblea ostacolò il complicato processo di formazione del Governo dell’UE: a farne le spese furono il candidato italiano Rocco Buttiglione nel 2004 e la bulgara Rumiana Jeleva nel 2010. Superato lo scoglio parlamentare, la nuova Commissione sarà, infine, formalmente eletta dai 28 capi di Stato e di Governo che compongono il Consiglio europeo. Jean-Claude Juncker è convinto che la sua abbia tutte le possibilità di essere una squadra vincente. Immani sfide incombono: che la rivoluzione politica junckeriana sia la risposta al risiko comunitario?

Simone Grassi

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Un chicco in più

La lista completa dei Commissari che dal I novembre affiancheranno Jean-Claude Juncker è pubblicata sul sito della Commissione europea. [/box]

 

Foto: girolame

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