In 3 sorsi – A cavallo tra il 6 e il 9 giugno 2024 si svolgeranno le elezioni per scegliere i nuovi rappresentanti del Parlamento Europeo. Come previsto dai trattati, il risultato sarĂ determinante anche ai fini della nomina del nuovo Presidente della Commissione Europea.
1. I DESTINI INCROCIATI DI PARLAMENTO E COMMISSIONE
Secondo l’Art. 20 b del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), tutti i cittadini maggiorenni degli Stati membri dell’UE hanno diritto di voto alle cosiddette “Elezioni europee”. Esse si tengono dal 1979 ogni cinque anni e contribuiscono a creare la composizione del Parlamento Europeo (PE), l’organo rappresentativo dell’UE. Il PE conta 720 deputati, eletti secondo un sistema proporzionale a scrutinio di lista o uninominale preferenziale. Tutti i partiti politici presenti nel PE, a loro volta raggruppati in gruppi politici in base alle posizioni ideologiche, possono presentare i propri candidati provenienti da tutti e 27 gli Stati membri. La maggioranza che emerge dopo le elezioni risulta fondamentale tanto per la funzione legislativa del PE quanto per la nomina del presidente della Commissione, eletto proprio dagli eurodeputati riuniti in assemblea plenaria.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Le elezioni per il Parlamento europeo si terranno a inizio giugno
2. ‘SPITZENKANDIDAT’: UN MECCANISMO UTILE O DATATO?
A partire dalle elezioni europee del 2014, i partiti politici del PE hanno introdotto una novità nel processo di selezione dei candidati alla presidenza della Commissione. Con lo scopo di massimizzare la trasparenza di tale processo, i partiti europei hanno ideato un meccanismo, noto come “spitzenkandidat” o candidato principale, secondo il quale è facoltà dei singoli partiti di selezionare un candidato specifico interno al partito. Qualora il partito raggiunga la maggioranza dei seggi, lo spitzenkandidat selezionato sarà proposto ufficialmente dal Consiglio quale candidato alla presidenza, soggetto all’approvazione del Parlamento riunito in seduta plenaria (Art. 17 par. 7 TUE). Il meccanismo si rivelò funzionale all’elezione di Jean-Claude Juncker, candidato del Partito Popolare Europeo (PPE), risultato il più votato alle elezioni europee del 2014. Nel 2019, invece, il candidato proposto dallo stesso PPE, l’eurodeputato tedesco Manfred Weber non incontrò il favore di diversi capi di Governo degli Stati membri UE, che optarono invece per la nomination di una figura esterna, l’ex ministra tedesca della Difesa e del Lavoro Ursula von der Leyen. Nonostante il “fallimento” del 2019, la maggioranza dei partiti politici ha comunque scelto di nominare un proprio spitzenkandidat per le elezioni del 2024.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Roberta Metsola e Ursula von der Leyen saranno riconfermate?
3. I CANDIDATI DEI PARTITI EUROPEI ALLA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE
Sebbene il dibattito sull’utilità del meccanismo dello spitzenkandidat sia molto presente nell’opinione pubblica europea, molti partiti hanno deciso comunque di nominare i propri candidati. L’attuale presidente della Commissione von der Leyen cerca la riconferma per un secondo mandato, stavolta in qualità di candidata del PPE. I partiti appartenenti al secondo gruppo più numeroso del PE, quello dei Socialisti e Democratici, hanno scelto il lussemburghese Nicolas Schmit (Partito Socialista Europeo), attuale Commissario europeo per il Lavoro e i Diritti sociali. I partiti esponenti del gruppo liberale Renew Europe hanno candidato rispettivamente l’eurodeputata tedesca Maria Agnes Strack-Zimmerman (ALDE), l’eurodeputata francese Valerie Hayer e l’eurodeputato italiano Sandro Gozi (Partito Democratico Europeo), eletto in Francia come consentito dall’Art. 22 TFUE. Il gruppo dei Verdi ha optato per due candidati, la tedesca Theresa Reintke e l’olandese Bas Eickhout. Infine, i due gruppi considerati più radicali all’interno del PE, Identità e Democrazia (ID) e Sinistra Unitaria Europea (GUE-NGL) non hanno ancora sciolto le riserve sulla possibilità di presentare un proprio candidato, come anche il gruppo dei Conservatori e Riformisti (ECR).
Giorgio Fioravanti
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