Miscela Strategica – Il canale di Panama è un percorso navigabile artificiale che attraversa l’istmo di Panama, passando dal porto di Cristobal nella baia di Limon al porto di Balboa nel golfo di Panama. Il 15 agosto 2014 il Canale ha celebrato il centenario della sua costruzione,
rappresentando tuttora un importante snodo per il traffico marittimo internazionale che collega l’Oceano Atlantico al mare Caraibico e all’Oceano Pacifico. Il passaggio attraverso il Canale agevola la navigazione dai porti del Pacifico a quelli dell’Atlantico e viceversa, evitando così la circumnavigazione dell’America meridionale.
UN PASSAGGIO STRATEGICO FONDAMENTALE – Completato nel 1914, il canale di Panama è lungo 81 chilometri e largo solo 33 metri nel suo punto più stretto, ovvero il taglio della Culebra. Il Canale serve più di 144 rotte marittime, connettendo 150 Paesi e raggiungendo circa 1.700 porti in tutto il mondo. Gli Stati Uniti sono il primo Paese di origine e destinazione di tutto il trasporto energetico che lo attraversa. Il transito di beni da e per gli USA rappresenta infatti ben il 60% del transito totale attraverso Panama. I dati della United States Energy Information Administration rivelano che oltre 14mila imbarcazioni vi transitino annualmente. Tuttavia il Canale non rappresenta una rotta cruciale per l’importazione statunitense di petrolio. Il passaggio di petrolio e derivati è limitato soprattutto a causa dell’impossibilità per le grandi navi di transitare attraverso un canale così stretto. Secondo la Panama Canal Authority, nel 2012 sono passati attraverso il Canale 943mila barili al giorno di petrolio e gas naturale. Il canale di Panama è rimasto sotto il controllo degli Stati Uniti fino al 1979, quando la sua amministrazione fu affidata allo Stato di Panama sulla base del trattato del Canale di Panama del 1977. Nel dicembre 1999 la proprietà è ritornata a Panama, che ne ha affidato la gestione alla Panama Canal Authority. Al Canale si aggiunge la Trans-Panama Pipeline, ulteriore punto di passaggio situato vicino alla Costa Rica. La Trans-Panama Pipeline fu originariamente costruita con lo scopo di facilitare il passaggio di petrolio dall’Alaska alle raffinerie della U.S. Gulf Coast situate nel Sud degli Stati Uniti. In seguito la Pipeline è stata utilizzata per il trasporto di petrolio dalla costa caraibica al Pacifico. Recenti analisi dimostrano che nel 2013 la Pipeline ha visto il passaggio di circa 100mila barili al giorno di petrolio, in gran parte provenienti da Colombia e Angola.
GEOPOLITICA E MINACCE ALLA SICUREZZA – Nonostante la sua notevole importanza per il traffico marittimo internazionale, il canale di Panama deve fronteggiare la competizione con rotte marittime alternative, principalmente a causa dell’inadeguatezza delle proprie chiuse al passaggio di grandi imbarcazioni moderne. Per cercare di ovviare al problema, nel 2007 la Panama Canal Authority ha iniziato un’opera di allargamento del Canale che dovrebbe concludersi entro il 2015. Il piano originale di espansione del Canale ne prevede l’allargamento in modo da superare il volume di traffico attraverso il canale di Suez e consentire il passaggio di navi con un carico di 13mila container. Tuttavia, a oggi esistono già navi in grado di trasportare 18mila container. Inoltre occorre tenere presente che un ulteriore problema per Panama è il fatto che buona parte della produzione manifatturiera si sta spostando dalla Cina verso le aree sud-orientali dell’Asia e più vicine, dunque, al canale di Suez. Per di più, il progetto di costruzione di un canale alternativo a quello di Panama ha mosso i primi passi proprio negli ultimi tempi. Sicuramente, un modo per reggere tanta competizione è rappresentato dall’ampliamento del canale di Panama. I lavori sono tuttora in corso con lo scopo di costruire una terza linea di transito che consentirà  l’attraversamento alle navi di grandi dimensioni, incrementando di oltre il doppio il volume di traffico attuale. Il progetto di espansione ha un costo complessivo di 5,25 miliardi di dollari ed è basato principalmente sulla costruzione di un sistema di chiuse alle due estremità del Canale. Secondo la Panama Canal Authority, nel corso dei prossimi vent’anni il volume di carico in transito attraverso Panama crescerà a una media del 3% annuo, raddoppiando il tonnellaggio raggiunto nel 2005 entro il 2025.
Ciononostante occorre tenere presente che altri fattori relativi all’andamento del commercio globale potrebbero modificarsi nei prossimi anni e porre sfide diverse al canale di Panama. I lavori di espansione del Canale pongono ulteriori sfide in termini di sicurezza del Canale stesso e dell’area adiacente. Secondo un rapporto del 2013 dello United States Department of State – Bureau of Diplomatic Security, la regione di Panama è considerata relativamente sicura rispetto agli altri Paesi dell’America centrale. La zona ha visto nel 2007 un incremento delle attività criminali e dei traffici di droga, che sono poi diminuiti nel quinquennio successivo. Tra le possibili minacce locali, regionali e terroristiche alla sicurezza, il rapporto segnala la presenza di gruppi terroristici colombiani, trafficanti di droga e altri criminali al confine tra Panama e Colombia. L’aumento del numero di navi e cargo che attraverseranno il canale di Panama dopo i lavori di estensione comporta un aumento delle sfide alla sicurezza in una zona già epicentro dei traffici mondiali di cocaina. Per questo il Governo e le forze di sicurezza panamensi, insieme alla Panama Maritime Authority, hanno disegnato un sistema di sicurezza avanzato che si basa su tecniche digitali di monitoraggio di origine, caratteristiche e rotte marittime delle imbarcazioni internazionali. Altri sistemi di monitoraggio sono stati pianificati al fine di incrementare la sicurezza marittima e rafforzare le misure anti-pirateria e la protezione ambientale. Alle tecniche di controllo digitale si aggiungono sforzi congiunti di vigilanza fisica dell’area e del Canale da parte delle forze di sicurezza panamensi in collaborazione con altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti. Già dal 2003 il Governo statunitense e quello di Panama organizzano seminari annuali congiunti sulla protezione del Canale da traffici di droga e minacce criminali e terroristiche. Dal 2010 le Nazioni Unite contribuiscono agli sforzi per garantire la sicurezza attraverso lo UN Office for Drug and Crime.
INTERESSI REGIONALI E INTERNAZIONALI – Il Canale di Panama ha un’importanza strategica significativa per gli Stati Uniti, poiché costituisce un rapido punto di collegamento tra le coste occidentali e orientali, evitando la percorrenza di circa 8mila miglia di tragitto. La chiusura del canale di Panama incrementerebbe enormemente i tempi e i costi di trasporto. Le navi dovrebbero passare per lo Stretto di Magellano, per Capo Horn e per il Passaggio di Drake in Sud America. Il Governo statunitense ha mantenuto il controllo sul Canale fino al momento in cui la sua amministrazione è passata al Governo panamense. Tale passaggio ha comportato una serie di preoccupazioni da parte del Governo statunitense riguardo alla possibile perdita di controllo e autorità sul Canale e, di conseguenza, la messa a repentaglio dei propri interessi geopolitici, strategici e commerciali.
Il progetto di espansione del nuovo canale rappresentava per gli Stati Uniti una possibilità di ripresa economica. Washington sperava nel coinvolgimento di compagnie nazionali nei nuovi lavori. Contrariamente alle aspettative, questi ultimi sono stati invece affidati a gruppi europei, mentre città come Miami, Baltimora e Norfolk hanno comunque dovuto investire in operazioni che permettessero alle proprie aree portuali di far transitare le grandi imbarcazioni che il Canale accoglierà alla fine dei lavori di espansione. Gli interessi statunitensi nell’Istmo non sono legati solo a ragioni economiche: la perdita del controllo sulle operazioni che avvengono nel Canale rappresenta un problema di natura geopolitica e strategica. Dal 1999, anno di inizio dell’amministrazione panamense del Canale, la Cina è diventata il suo secondo fruitore. I panamensi di origine cinese sono uno dei maggiori gruppi di influenza a Panama e alcune compagnie cinesi sono tra i gestori di due porti panamensi. I cinesi sono inoltre stati tra i migliori offerenti per il progetto di espansione del canale di Panama.
Nonostante il volume di traffico attraverso il Canale sia limitato a imbarcazioni di una certa grandezza – e ciò diminuisce il suo peso nel traffico globale di petrolio, – Panama costituisce ancora un punto di passaggio fondamentale per diversi Paesi. Di conseguenza, interessi regionali e internazionali si concentrano sul suo utilizzo, ma anche sulle possibili alternative. La concorrenza più esplicita al Canale è rappresentata da percorsi differenti già utilizzati per i traffici commerciali. Un’ulteriore alternativa è rappresentata però dal progetto di costruzione di un altro canale, sempre nella zona dell’istmo di Panama, che potrebbe modificare le rotte di molte imbarcazioni e che contribuirebbe a rafforzare gli interessi di diversi Paesi in quell’area. Il 26 settembre 2012 il Governo del Nicaragua e una compagnia basata a Hong Kong hanno firmato un memorandum che dava allo HKND Group di Hong Kong il mandato di finanziare e costruire il canale del Nicaragua. Quest’ultimo dovrebbe estendersi tra il mar dei Caraibi e l’Oceano Pacifico, passando attraverso il lago Nicaragua. Nel giugno 2013 l’Assemblea nazionale del Nicaragua ha approvato una concessione per la costruzione del Canale allo HKND Group. La concessione può essere estesa di cinquant’anni una volta che il Canale sia operativo. Il valore della costruzione del Canale è stato stimato in 40 miliardi di dollari ed è stato annunciato che i lavori dovrebbero cominciare nel dicembre 2014, terminando poi in sei anni. Il Canale dovrebbe essere largo tra i 230 e i 520 metri e profondo circa 27 metri. Ciò significa che sarebbe molto più spazioso del canale di Panama e potrebbe permettere il passaggio di portacontainer da 400mila tonnellate. Inoltre il Canale sarebbe tre volte più lungo rispetto a quello di Panama. Secondo il Moscow Times, il viceministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov avrebbe recentemente dichiarato che la Russia prenderà parte al progetto di costruzione del Canale e che la Federazione stia valutando le modalità della propria partecipazione. D’altronde negli ultimi anni Mosca ha profuso i propri sforzi nello stringere relazioni con i Paesi dell’America latina e l’attuale crisi in Ucraina non lascia intravvedere un consolidamento dei rapporti tra Russia, Stati Uniti ed Europa.
Annalisa De Vitis
[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un chicco in piĂą
Per saperne di più sul canale del Nicaragua, potete consultare la pagina ufficiale dell’HKND Group.
Per una simulazione del passaggio delle imbarcazioni attraverso il canale di Panama potete consultare la pagina ufficiale della Panama Canal Authority. [/box]
Foto: jjmontero9