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Autunno caldo

Si avvicina il tempo dei bilanci per la Primavera Araba con le imminenti elezioni in Tunisia, la ripetizione degli scontri tra copti e salafiti in Egitto e i ribelli libici ormai prossimi alla conquista di Sirte. Se Israele sembra sempre più sola nel Mediterraneo sud-orientale, in Afghanistan si trascina una guerra lunga ormai 10 anni senza che s’intraveda uno spiraglio di pace. In Venezuela, intanto, fa discutere l'ennesima provocazione di Hugo Chávez

EUROPA Lunedì 10 – Fermento per i risultati delle elezioni politiche in Polonia, uno dei paesi più competitivi della ridimensionata economia europea. Sondaggi ed exit-polls danno per favorito lo sfidante liberale Donald Tusk sul conservatore Jaroslaw Kaczynski, fratello dell’ex premier deceduto in uno schianto aereo. 10-11 Ottobre – Riunione del Consiglio Europeo in formazione “Affari esteri”, sul tavolo le questioni più attuali come la situazione di Siria, Libia e Yemen. Ci sarà spazio anche per portare alla luce problematiche meno note al pubblico come i progetti nucleari dell’Iran di Ahmadinejad e il regime antidemocratico bielorusso. Martedì 11 – L’Alto Rappresentante dell’UE Catherine Ashton riceverà il Presidente della Confederazione Svizzera Micheline Calmy-Rey per parlare della politica estera svizzera e dei suoi punti di contatto con l’Europa per poi passare ai progetti di potenziamento dei rapporti tra Parlamento Europeo e Confederazione nel quadro della riforma introdotta dal Trattato di Lisbona. AMERICHE Lunedì 10 – Come tutti gli anni, nel secondo lunedì di Ottobre, gli Stati Uniti celebrano la scoperta del nuovo continente da parte di Cristoforo Colombo. Particolare attenzione sarà data quest’anno alla comunità italo-americana data la coincidenza del 150^ dell’Unità d’Italia. Alla presenza del Ministro degli Esteri F. Frattini, il Presidente Obama ha ricordato il contributo dei quasi 6 milioni di italiani emigrati negli USA nel secolo scorso. VENEZUELA – Fa discutere l’annuncio da parte del Presidente venezuelano Hugo Chávez dell’intenzione del governo venezuelano di espropriare e nazionalizzare i terreni dell’arcipelago paradisiaco di Los Roques (nella foto sotto) per la realizzazione di case vacanze a basso prezzo per le famiglie indigenti. La proposta, che potrebbe essere una boutade conoscendo il personaggio, oltre ad irrigidire ulteriormente i rapporti con gli statunitensi da tempo proprietari di lotti delle isole non coglie l’attenzione della popolazione che sembra essere stanca del proprio líder giunto al minimo dei consensi a pochi mesi dalle presidenziali del 2012 MESSICO – Dopo l’ennesimo weekend di sangue con il ritrovamento di 10 cadaveri mutilati a Veracruz, il Messico si prepara a resistere alla potenza naturale dell’uragano Jova giunto ormai in prossimità delle coste del paese. Sono attese violente perturbazioni e mare in tempesta con onde alte fino a 5 metri. AFRICA CAMEROON – Il 78enne Paul Biya, il capo del governo in carica da più tempo al mondo si prepara ad un ennesimo e scontato trionfo. Il round elettorale dovrebbe risultare una pura formalità non tanto per le irregolarità che hanno accompagnato il voto, ma per la frammentazione dei movimenti di opposizione che hanno candidato ben 22 sfidanti. TUNISIA – A due settimane dalle prime libere elezioni del dopo Ben Ali, la Tunisia permane in un clima di estrema incertezza e di diffusa insicurezza. Ripetute dimostrazioni di movimenti islamisti hanno mostrato l’altra faccia della Primavera Araba nel Nord Africa, che ancora oggi sfugge a qualsiasi classificazione politica. Quello che è sicuro è che il partito islamista riformista “Ennhahda” è dato per favorito nei sondaggi tra la popolazione di uno dei paesi più moderati dell’Islam del Mediterraneo. EGITTO – Futuro a tinte fosche anche per l’altro paese protagonista delle rivolte della scorsa primavera, nell’Egitto del dopo Mubarak la lotta per la libertà non ha concesso alla tradizionale minoranza copta un posto dignitoso nella scala sociale ancora dominata dall’elite musulmana. Il bilancio degli scontri del weekend tra salafiti e copti nell’Alto Egitto fa temere un ritorno di fiamma del movimento della Jamaa Islamiya protagonista di numerosi attentati negli anni ’90. LIBIA – I ribelli sostenuti dalle forze NATO sembrano ormai giunti all’assedio finale di Sirte, roccaforte simbolica del regime, ormai caduto, di Muhammar Gheddafi. Gli scontri riguarderebbero ormai una manciata di cecchini lealisti che occupano i punti cruciali del centro della cittadina e le forze del CNT che avanzano a tenaglia da Misurata e Tripoli. L’ONU ha richiamato entrambe le parti del conflitto a rispettare i diritti umani dei civili coinvolti dai bombardamenti NATO e dai rastrellamenti dei lealisti mentre la fine della guerra civile sembra sempre più vicina. MEDIO-ORIENTE IRAN – Nella lotta per il potere e il prestigio della regione mediorientale l’Iran segna un punto a suo favore con le recenti modifiche al sistema missilistico e alle difese radar ormai pronte allo scontro con i droni. I progressi militari  e i continui proclami di Ahmadinejad non fanno che aumentare l’insicurezza dello Stato di Israele che vede la propria permanenza sullo scacchiere sempre più legata alla difesa passiva degli Stati Uniti, dopo i contrasti con gli unici alleati della regione ovvero Turchia ed Egitto. ISRAELE – L’unica vera democrazia del medio oriente si prepara ad un inverno rigido nella competizione strategica della regione. La riforma sociale approvata da Netanyahu con riduzioni al costo della vita, con provvedimenti per l’edilizia, l’istruzione e un aumento di tasse per i più abbienti rappresenta il tentativo di riportare l’opinione pubblica al fianco del governo proprio mentre i caccia dell’IDF aumentano i sorvoli sui giacimenti di gas naturale al largo di Cipro contesi alla Turchia e mentre l’Iran schiera i suoi nuovi missili da crociera invisibili ai radar.

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ASIA CINA – Mentre la comunità internazionale si dice preoccupata per le sorti del premio Nobel Liu Xiaobo, di cui si sono di nuovo perse le tracce, riappare sulla scena politica Jiang Zemin, l’ex Presidente dato per morto, che potrebbe avere un ruolo di garante nella transizione della guida del Partito Comunista dopo la fine del mandato di Hu Jintao. Nel Sichuan, regione a forte tradizione buddhista il sacrificio di due monaci che si sono dati fuoco la scorsa settimana ha riacceso le proteste nella provincia dei quattro fiumi. AFGHANISTAN – A 10 anni dall’inizio della guerra Stati Uniti e Nato sembrano ormai giunti alla conclusione che la pace nel paese dell’oppio sia ormai impossibile. Continuano i colloqui segreti tra inviati USA, governo centrale e il clan Haqqani, uno dei movimenti più forti della resistenza nel Pashtunistan, mentre dall’inizio del 2011 sono 475 i soldati caduti nella regione compresi i due militari ISAF caduti domenica in un attacco nel sud del paese. GIAPPONE – Dopo la scossa di 5.6 gradi Richter a Fukushima, il governo ha lanciato una campagna di monitoraggio degli effetti su 360.000 minori dell’incidente nucleare del marzo scorso. La Tepco, responsabile della gestione degli impianti nucleari si è detta fiduciosa di rimettere in sicurezza i reattori di Fukushima entro gennaio 2012, ma continua l’incertezza sull’entità della contaminazione radioattiva nella regione. Fabio Stella redazione@ilcaffegeopolitico.net

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Fabio Stella
Fabio Stella

Fresco di laurea in relazioni internazionali, con il sogno della carriera diplomatica nel cassetto, la voglia di nuovo e la curiositĂ  l’hanno spinto per fare le valigie per l’estremo Oriente, da dove non sembra voler piĂą tornare. Autore del “7 giorni in un ristretto” redige per voi il calendario della ComunitĂ  Internazionale ogni lunedì anticipandovi curiositĂ , scandali, intrighi e retroscena della geopolitica in ogni angolo del pianeta. Citazioni altisonanti e frasi ad effetto le sue armi “preferite” insieme all’ambizione di rimanere perennemente in equilibrio sul filo del rasoio delle previsioni “da sfera di cristallo”, con una tazzina di “caffè” rigorosamente “espresso” in mano.

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