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Per Ortega il futuro del Nicaragua è nello spazio

In 3 sorsi La creazione del nuovo Ministero per gli Affari Spaziali ha creato da una parte ilarità per le potenzialità di questo programma, dall’altra ha suscitato proteste per le condizioni in cui versa la popolazione nicaraguense.

 1. IL MINISTERO PER GLI ‘AFFARI SPAZIALI’

Con la legge n. 1064 dello scorso 19 febbraio è stata creata la Secretaría Nacional para asuntos del Espacio Ultraterrestre, la Luna y otros cuerpos celestes, unità decentralizzata annessa alla Presidenza della Repubblica e subordinata all’Esercito nicaraguense. Al vertice sarà predisposto un Segretario, nominato dal Presidente della Repubblica su proposta del Comandante dell’Esercito, che avrà la responsabilità del monitoraggio degli impegni internazionali sulle questioni inerenti allo spazio. Tra le finalità ci sono quelle di promuovere l’effettivo sviluppo delle attività spaziali al fine di ottenere “consolidamento e autonomia di questo settore in Nicaragua”. L’interesse del Presidente Daniel Ortega per la corsa allo spazio non è una novità: nel 2012 infatti vennero annunciati la costruzione e il posizionamento del satellite Nicasat-1 attraverso un investimento di circa 346 milioni di dollari richiesti dall’Istituto nicaraguense di telecomunicazioni e servizi postali (TELCOR) a banche cinesi attraverso la Gcwic, parte della China Aerospace Science and Technology Corp. Satellite, che tuttavia non è mai andato in orbita. Questa iniziativa è stata fortemente criticata da molti accademici, tra i quali il nome di spicco è quello di Jaime Incer Barquero, Presidente dell’Accademia di Geografia e Storia del Nicaragua, che in una intervista alla CNN ha rimarcato come “il Nicaragua non ha una capacità o una tradizione scientifica, non ha un osservatorio [spaziale] serio. Non siamo scientificamente in grado come Paese di intraprendere questo tipo di ricerca”.

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Fig. 1 – Il Presidente del Nicaragua Daniel Ortega e il comandante in capo dell’esercito nicaraguense generale Julio Aviles

2. LA CRISI DEL PAESE

Oltre alle critiche da parte di accademici e scienziati e l’ilarità scattata sui social al momento della notizia, le reazioni più forti della popolazione non si sono fatte attendere. Una crisi sociale che ha radici dal 2018, con le forti repressioni contro le manifestazioni che ne chiedevano la fine del mandato di Ortega. Un Paese colpito da una forte recessione economica che ne ha aggravato le condizioni di povertà dell’intera popolazione e soprattutto gli episodi di violenza, che ha aumentato il fenomeno di migrazione intra-americana verso i Paesi vicini. In questo contesto due episodi di straordinaria portata hanno peggiorato una situazione già debole del Paese a causa della pandemia di SARS-CoV-2 e degli uragani Eta e Iota. In entrambi i casi l’elemento in comune è stata l’inerzia governativa. Per la pandemia il ritardo nell’adozione di misure volte al contenimento del virus e la lentezza di un piano vaccinale, con la recente approvazione del vaccino russo Sputnik V dello scorso 3 febbraio, stanno provocando molti disagi che si vanno a sommare alle evidenti lacune nei piani di evacuazione e assistenza a seguito degli uragani Eta e Iota, che hanno provocato gravi inondazioni nel nord dei Caraibi del Paese.

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Fig. 2 – Immagine della devastata Haulover, una comunità 41 chilometri a sud di Bilwi, nella regione autonoma dei Caraibi settentrionali, Nicaragua

3. UNO SGUARDO ALLE PROSSIME ELEZIONI

In questo contesto di crisi economica, sociale e sanitaria il Nicaragua si prepara alle prossime elezioni del 7 novembre, con le quali saranno eletti il Presidente, 92 deputati dell’Assemblea nazionale e 20 deputati al Parlamento centroamericano (Parlacen). Se da un lato non è escluso che l’attuale Presidente Daniel Ortega si ricandidi per un quarto mandato, o lasci spazio alla candidatura della moglie, Rosario Murillo, attuale vicepresidente, dall’altro lato non mancano le proteste da parte delle opposizioni. La denuncia riguarda la legge, promossa da Ortega con l’intenzione di limitare la competizione elettorali dell’opposizione, che prevedrebbe l’impossibilità di candidarsi a cariche elettive per tutti coloro che “guidano o finanziano un colpo di Stato” o “incitano all’interferenza straniera”. Tra i possibili candidati dell’opposizione sono sette i nomi che attualmente circolano: Cristiana Chamorro Barrios, giornalista e figlia dell’ex Presidente Violeta Barrioso de Chamorro; Felix Maradiaga, membro del consiglio politico dell’Unità nazionale blu e bianca (UNAB); Juan Sebastian Chamorro, ex direttore esecutivo della Civic Alliance; Jose Antonio Peraza, accademico e membro della Coalizione Nazionale; Medardo Mairena, coordinatore del Movimento Campesino; Miguel Mora, giornalista; Granera Violet, politica e attivista civile membro dell’UNAB e della Coalizione Nazionale. In un momento di profonda crisi del Paese, l’intento di Ortega di puntare allo spazio risulta essere un tentativo di mostrarsi come un leader che guarda al progresso del proprio Paese, ma che tuttavia si scontra con la realtà dei fatti.

Marco D’Amato

Nicaragua Grunge Flag” by Free Grunge Textures – www.freestock.ca is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • La creazione della Secretaría Nacional para asuntos del Espacio Ultraterrestre, la Luna y otros cuerpos celestes è una prosecuzione di quella rincorsa allo spazio tanto voluta da Ortega ma difficilmente realizzabile.
  • Il Paese deve fare i conti con una profonda crisi economica, sociale e sanitaria.
  • Durante le elezioni presidenziali la vera sfida potrebbe essere quella di garantire la partecipazione dell’opposizione.

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Marco D'Amato
Marco D'Amato

Nato a Brescia, sono laureando in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi della Tuscia con una tesi in diritto internazionale sul Cyberspace. Appassionato di relazioni internazionali, il passo verso la geopolitica era inevitabile. Ulteriori interessi sono: viaggiare, il calcio, la musica e la lettura.

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