Si svolge questa settimana l’attesissimo vertice di Copenhagen sul clima e l’ambiente. Le principali potenze riusciranno a trovare un accordo concreto per ridurre le emissioni di CO2?
Immagine di copertina da "Economist.com"
– Nella capitale danese Copenhagen, dal 7 al 18 dicembre, si svolge la Conferenza Internazionale sul clima. Mai si era registrata tanta attesa nei confronti di un vertice sull’ambiente, e in effetti questa potrebbe essere un’occasione cruciale per iniziare a ridurre l’inquinamento planetario e impedire cambiamenti climatici che potrebbero essere disastrosi. Un accordo concreto e unanime sembra però essere una chimera: se l’Europa sembra la più disposta a ridurre sensibilmente le proprie emissioni di anidride carbonica (il 20% entro il 2020), gli USA sembrano intenzionati a fare un passo più piccolo (4%), mentre potenze emergenti come Cina, India e Brasile non dovrebbero accettare un impegno preciso ma solo una dichiarazione comune di intenti.
– Si svolgerà giovedì 10 dicembre la prima riunione del “nuovo” Consiglio Europeo, presieduto dal belga Van Rompuy in seguito all’entrata in vigore del Trattato di Lisbona. Le sfide sono numerose: dal clima alla questione del nucleare iraniano, l’UE ha bisogno da adesso in poi di riuscire a contare veramente sulla scena internazionale anche a livello politico.
– Termina domenica 13 dicembre la prima tornata della “maratona” elettorale in Sudamerica. In Cile si terranno le elezioni presidenziali, nelle quali il favorito è il candidato di centrodestra Sebastian Piñera, uno degli uomini più ricchi del Paese. La coalizione di centrosinistra della Concertación schiera invece Eduardo Frei, cristiano democratico che fu già alla guida del Cile negli anni ’90, ma sembra destinata alla sconfitta nonostante l’alto indice di gradimento nei confronti della Presidente uscente, Michelle Bachelet, a causa della frattura causata dal giovane Marco Enriquez-Ominami, leader del Partido Socialista che ha deciso di correre da solo.
La Redazione