Non ancora per i mutamenti climatici (anzi, la temperatura è sottozero…), bensì per il fatto che saranno giorni decisivi per il vertice sull’ambiente di Copenhagen. Gli Stati riusciranno a trovare un accordo concreto, o davvero arriverà il temuto e possibile fallimento?
Immagine di copertina tratta da "The Economist"
– Martedì 15 dicembre il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, farà visita in Russia. Le relazioni tra l’alleanza Atlantica e Mosca sono in miglioramento, dopo che ad agosto 2008 si era toccato il punto più basso in seguito all’invasione russa della Georgia. La rinuncia del Presidente Obama allo scudo missilistico in Polonia e Repubblica Ceca ha favorito la ripresa del dialogo. È indubbio che gli USA non si possono permettere in questo momento l’ostilità della Russia, nei confronti della quale Italia e Germania sono sempre più vicine, e in quanto la guerra in Afghanistan e la questione iraniana sono questioni da risolvere con il più ampio contributo.
– Arturo Valenzuela, sottosegretario di Stato USA per le relazioni con l’America Latina, inizia martedì 15 il suo primo viaggio in America Meridionale da quando è entrato in carica al posto di Thomas Shannon. Valenzuela visiterà Argentina, Uruguay e Paraguay: sarà importante osservare l’approccio che adotterà e quale politica gli Stati Uniti vogliono implementare per rilanciare, come promesso da Obama in campagna elettorale, le relazioni con l’America Latina.
– Si chiude venerdì 18 dicembre a Copenhagen il vertice internazionale sull’ambiente. Negli ultimi giorni del summit arriveranno nella capitale danese tutti i principali Capi di Stato, nella speranza che possano ratificare decisioni concrete. È difficile che si arrivi a scelte davvero vincolanti per ridurre le emissioni inquinanti, ma è probabile che si giunga ad un accordo politico che dovrebbe trovare una conferma legale entro il prossimo anno.
La Redazione
