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Buon viaggio Samantha

Tutto pronto per il lancio dell’astronauta italiana Samantha Cristoforetti per la sua missione di sei mesi sulla Stazione spaziale internazionale. In 3 Sorsi, con un augurio di buon viaggio.

1. FINALMENTE SI PARTE – Ci siamo: domenica 23 novembre alle 22.00 circa ora italiana, la prima astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, lascerĂ  il nostro pianeta per passare circa sei mesi in orbita sulla Stazione spaziale internazionale (International Space Station – ISS). Il volo spaziale avverrĂ , come ormai di consueto, sul veicolo spaziale Soyuz russo (il nome indica sia il razzo che la capsula vera e propria), il quale decollerĂ  dallo storico cosmodromo di Baikonur in Kazakhstan, lo stesso che vide il lancio del primo astronauta della storia, Yuri Gagarin, nell’aprile del 1961. Il volo fa parte di un accordo tra Agenzia spaziale italiana (ASI) e la National Aeronautics and Space Administration (Amministrazione nazionale per l’aeronautica e lo spazio – NASA). Quest’ultima garantisce posti per astronauti italiani nelle missioni spaziali in cambio dell’avvenuta costruzione da parte del nostro Paese dei Multi Purpose Logistic Module (Modulo logistico multi scopo – MPLM) che volavano con gli Shuttle e del Permanent Multipurpose Module (Modulo permanente multi scopo) Leonardo, uno degli MPLM riconvertito per essere agganciato perennemente alla ISS.

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Fig.1 – Lancio del vettore Soyuz con a bordo la Expedition 36/37

2. IL RUOLO DELL’AERONAUTICA – Samantha Cristoforetti è capitano dell’Aeronautica militare italiana. Entrata nell’Accademia con sede a Pozzuoli (Napoli) nel 2001, si è diplomata nel 2005, ottenendo la laurea in Scienze Aeronautiche presso l’UniversitĂ  Federico II di Napoli. Come per tutti i piloti, l’addestramento è proseguito anche dopo il diploma, volando su diversi modelli di aerei. L’Agenzia spaziale europea (European Space Agency – ESA) l’ha selezionata come astronauta nel 2009: nella sua stessa classe c’era il maggiore Luca Parmitano (sempre dell’Aeronautica) e altri quattro colleghi provenienti rispettivamente dal Regno Unito, dalla Danimarca, dalla Francia e dalla Germania. Completato il corso di base nel 2010, nel 2011 si è addestrata come primo ingegnere di volo della Soyuz, “il sedile di sinistra”, come viene colloquialmente chiamato quest’incarico dagli astronauti (si tratta grossomodo del ruolo di copilota). Nel 2012 è arrivata l’assegnazione ufficiale per una missione di lunga durata sulla ISS prevista per il periodo novembre 2014 – maggio 2015. Dei sette astronauti italiani che finora hanno volato nello spazio, quattro provengono dall’Aeronautica militare. Questa Forza Armata ha una lunga tradizione connessa al settore spaziale italiano iniziata con il generale Luigi Broglio, considerato uno dei padri dell’astronautica in Italia, il quale, tramite il suo progetto dei satelliti San Marco, rese il nostro Paese il quarto a porre in orbita un satellite artificiale.

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Fig.2 – La ISS vista dallo Space Shuttle Endeavour nella primavera del 2011

3. FUTURA – Ufficialmente, la missione cui parteciperĂ  Samantha Cristoforetti è chiamata Expedition-42/43, ma l’ESA ha da diversi anni adottato la tradizione di far denominare le missioni dei propri astronauti tramite un concorso pubblico al quale si può accedere facilmente dal sito dell’Agenzia. Per Samantha ha vinto il nome Futura. Sulla ISS, l’astronauta svolgerĂ  diversi esperimenti scientifici, di cui nove italiani, tra i quali lo studio di vari aspetti della fisiologia umana in condizioni di assenza di peso e analisi biologiche su campioni cellulari portati in microgravitĂ . Samantha Cristoforetti parteciperĂ  inoltre ai test per la prima stampante 3D “spaziale”, giĂ  presente a bordo della Stazione. I suoi compagni di viaggio per i sei mesi di permanenza in orbita saranno il russo Anton Shkaplerov (comandante della Soyuz) e lo statunitense Terry Virts, che ha all’attivo una missione sullo Space Shuttle. A bordo dell’ISS troveranno il comandante USA Barry Wilmore e i cosmonauti russi Alexander Samokutyaev (giĂ  compagno di missione dell’italiano Paolo Nespoli nel 2011) ed Elena Serova (quarta cosmonauta russa nella storia). Nel marzo 2015 questi ultimi tre lasceranno la ISS e saranno sostituiti da altri tre astronauti, due russi e uno statunitense. Come è evidente, la collaborazione tra Paesi occidentali e Russia continua, nonostante i numerosi attriti a livello diplomatico causati dalla crisi in Ucraina.

In conclusione, sperando che la missione vada per il meglio, non ci resta che augurare buon viaggio a Samantha!

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” ]Un chicco in piĂą

Da quando gli USA hanno ritirato gli Space Shuttle, l’unico veicolo per astronauti disponibile per raggiungere l’orbita terrestre e la ISS è la Soyuz russa. La capsula può trasportare massimo tre persone (che stanno abbastanza “strette”): il comandante (che siede al centro), il primo ingegnere di volo (che siede a sinistra) e il secondo ingegnere di volo (che siede a destra). Per raggiungere l’orbita terrestre si impiegano circa otto minuti. Fino al marzo 2013 per arrivare alla ISS erano necessari due giorni, ma da quella data in poi il tempo è stato ridotto a sei ore tramite opportune manovre orbitali. [/box]

 

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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