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Silenzio, si vota!

Questa settimana l'Europa torna alla ribalta con alcuni appuntamenti fondamentali come il Consiglio per gli Affari Esteri, con le restrizioni su Damasco, e soprattutto il Consiglio Europeo di Giovedì e Venerdì. Nel frattempo, Hugo Chávez lotta a Cuba contro l'ennesimo tumore maligno, mentre gli elettori repubblicani in America fremono per sapere se avranno un vero candidato entro Novembre. In Africa, il Senegal apre le urne e si prepara per gli scontri di piazza che seguiranno e continua in Nigeria la lotta senza quartiere tra Stato e Boko Haram. In Asia Kabul si ribella alle forze internazionali mentre la Russia è chiamata a pronunciarsi sul destino dell'eterno Vladimir Putin. Il Medio-Oriente rimane però la regione più instabile con Al Assad invoca la svolta democratica, ebbene sì, e il duello Israele-Iran che apre i suoi orizzonti.

EUROPA

Lunedì 27 – Si riunisce a Bruxelles il Consiglio per gli Affari Esteri presieduto dall'Alto Rappresentante Catherine Ashton, sul tavolo le questioni aperte in Siria e in Egitto. I ministri degli esteri dell'Unione saranno chiamati a decidere nuove misure sanzionatorie nei confronti del regime di Damasco tra cui il congelamento degli assets internazionali della Banca Centrale siriana e il blocco dei voli cargo diretti verso il paese. Preoccupa anche la situazione nel Caucaso meridionale russo dove gli scontri della scorsa settimana hanno provocato circa trenta morti nelle regioni del Daghestan e della Cecenia. Al termine del meeting ci sarà spazio per l'EU-Tajikistan Coperation Council, dove potrebbero essere promossi nuovi programmi di sviluppo per l'economia dell'Asia Centrale.

Martedì 28 – I capi di Stato e di Governo dei 27 paesi membri si riuniscono nel Consiglio in formazione Affari Generali per delineare il programma del prossimo Consiglio Europeo dell'1 e 2 Marzo. Lo sguardo sulla situazione dell'economia europea sarà garantito dal dibattito sulle conclusioni tratte dall'Indagine della Commissione sulla Crescita economica e sui punti evidenziati nella lettera d'intenti sponsorizzata pochi giorni fa da Mario Monti e David Cameron. Infine verrà analizzata in dettaglio la situazione politica di Belgrado, in linea con le conclusioni del Consiglio Europeo di dicembre, per decidere se conferire o meno alla Serbia il titolo di paese candidato dell'Unione.

Giovedì 1-Venerdì 2 – La due giorni che attende i leader europei si preannuncia carica di tensioni e di promesse per il futuro del vecchio continente. Proprio durante il summit verrà firmato infatti il trattato della discordia, il c.d. "Fiscal Compact", rifiutato da Regno Unito e Repubblica Ceca. La programmazione politico-economica pr la seconda parte del semestre si aprirà con le misure d'implementazione del patto Euro Plus e dell'integrazione fiscale tra i 27 paesi e l'Eurozona. Ma non sarà l'economia la protagonista degli incontri di Bruxelles, dato che sono in vista incontri della massima importanza come il G8 di maggio e il G20 di giugno e la tanto attesa Conferenza "RIO+20" sulle sorti dell'ambiente globale. Anche la questione serba troverà la sua logica conclusione quando la candidatura di Belgrado verrà esaminata definitivamente dai membri dell'Unione. AMERICHE Lunedì 27-Martedì 28 – Il Presidente venezuelano Hugo Chávez sarà sottoposto a Cuba all'ennesimo intervento chirurgico, sempre riguardante un tumore maligno nella zona pelvica come nel giugno 2011. Nonostante le dubbie condizioni di salute, il lìder di Caracas si è detto convinto di partecipare alla campagna elettorale contro Henrique Capriles Radonski in vista delle presidenziali di ottobre. A causa dei periodici viaggi obbligati nell'isola di Castro, il contatto diretto con la madrepatria sarà garantito da un pool di funzionari, inoltre l'assenza è stata autorizzata dal Parlamento così come prescritto da una legge ad hoc. Martedì 28, Venerdì 2 – Altra tappa del caucus repubblicano in vista dell'appuntamento decisivo di martedì prossimo, gli elettori del G.O.P. di Arizona, Michigan e poi Washington, sono chiamati a scegliere il loro uomo contro B. Obama. Secondo alcuni sondaggi promossi dal Washington Post e dal canale satellitare ABC, Rick Santorum riscuoterebbe i consensi dell'elettorato femminile conservatore, oltre che quello scontato del tycoon Rupert Murdoch. Proprio il Michigan potrebbe rappresentare una svolta nel duello personale tra Romney e Santorum, lo stato dell'auto sarebbe sulla carta promesso al candidato mormone, un'altra sconfitta di misura potrebbe far vacillare le sue pretese sulla Casa Bianca. Intanto dalla pancia repubblicana emergono voci di un possibile stallo alla Convention di Tampa dell'estate prossima, l'appuntamento per l'incoronazione del candidato G.O.P alle presidenziali. Se dovesse essere Santorum il verdetto delle urne, sono già pronti alcuni candidati di riserva tra cui il figlio nonchè fratello presidenziale Jeb Bush, ex governatore della Florida. BRASILE – Doppio imbarazzo per le autorità del governo di Brasilia per due incidenti che coinvolgono la missione esplorativa antartica nella base Comandante Ferraz sull'isola di King George. Secondo il quotidiano O estado de Sao Paulo il governo di Dilma Rousseff avrebbe cercato di insabbiare il naufragio di una cisterna contenente all'incirca 10mila litri di gasolio che ora si troverebbe a 40 metri di profondità. Il cargo era diretto proprio verso la stessa base in cui nella mattinata di domenica un corto circuito avrebbe causato un incendio ferendo alcuni membri del personale militare distaccato. In realtà è proprio il naufragio a causare preoccupazoni ed incertezze, secondo il Trattato sull'Antartide infatti, in materia di protezione ambientale, occorrerebbe attuare misure immediate d'emergenza per evitare danni irreaparabili. Il Brasile, come tutti gli stati impegnati in attività sperimentali nel continente, risulta tra i membri del patto e potrebbe subire ritorsioni e proteste dagli altri firmatari. AFRICA SENEGAL – Nella giornata di domenica i 5,3 milioni di aventi diritto si sono recati alle urne per partecipare ad una delle elezioni più attese dell'anno nel continente africano. Il Presidente ottuagenario Abdoulaye Wade, nonostante il limite di legislature stabilito per legge, parteciperà alla competizione mentre l'idolo del movimento M23, cantante e impreditore mediatico Youssou N'Dour è stato escluso dalla Corte Suprema. Il duello rimane quindi quello tra Wade e l'eterno rivale Moustapha Nasse, mentre l'inviato scelto dall'Unione Africana per seguire la crisi politica, fissa a due anni la scadenza del mandato in gioco. Impossibile fissare una data certa per la comunicazione dell'esito delle urne, quello che è certo è che l'opposizione a Wade non si farà attendere nelle contestazioni violente di piazza, che potrebbero portare il paese sull'orlo del baratro. CONGO – Nonostante le accuse di colonialismo che giungono per altre questioni, il Regno Unito conferma pienamente il suo impegno per la cooperazione allo sviluppo nei paesi africani. Grazie a vari accordi diplomatici ed intese finanziarie, Londra erogherà verso Kinshasa più di 200 milioni di dollari per garantire alla RDC un apparato di polizia efficiente ed autonomo e una rete stradale capace di soddisfare le esigenze di una delle economie più promettenti della regione. L'aiuto di Scotland Yard, la fornitura di tecnologie avanzate sommate a 60 milioni di aiuti potrebbero garantire al Congo una forza di polizia efficace nel controllo del territorio. Il piano per dotare il paese di circa 1700 km di strade è invece volto a sostenere il trasporto di merci e materie prime fondamentali per l'industria in forte crescita. NIGERIA – E' destinato a crescere il bilancio dei morti nella lotta continua tra Governo centrale e la setta islamico-estremista Boko Haram che si batte contro il cristianesimo e i costumi occidentali. L'ultimo atto della tragica storia si ferma a Domenica con un attentato suicida avvenuto all'interno di una chiesa di Jos, cittadina nella zona centrale del paese. Non si è fatta attendere la rivendicazone dell'atto da parte dell'ormai noto portavoce del movimento, tale Abul Qaqa, che nella dichiarazione ha richiamato gli omicidi contro i musulmani degli ultimi anni. In un occhio per occhio ancestrale, la comunità cristiana di Jos si è riversata nelle strade prendendo di mira i passanti di fede musulmana provocandone la morte con un linciaggio di massa.

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ASIA Lunedì 27-Venerdì 2 – Il Ministro degli Affari Esteri Guido Terzi di Sant'Agata è in partenza per un tour orientale a tappe forzate che lo porterà in soli 5 giorni in India, Vietnam e Singapore. Nonostante la visita fosse in programma da mesi, il suo significato è stato sicuramente soggetto alle emozioni dell'ultim'ora a causa dell'intricata vicenda che tiene i due marò italiani lontani da casa. In India Terzi incontrerà il suo omologo Somanahalli Mallaiah Krishna, il primo ministro Manmohan Singh e il reesponsabile per il commercio e l'industria. In Vietnam, economia emergente in via di riforma, il titolare della Farnesina parteciperà all'inaugurazione di un nuovo complesso industriale della marca italiana Piaggio. Singapore, con la sua gestione iper-efficiente delle autorità statali sarà una tappa fondamentale per promuovere il rilancio italiano, nonchè l'industria aeronautico-militare nostrana, settore per cui il piccolo stato spende il 3,8% del PIL. Domenica 4 – Dopo settimane di attesa, proteste di piazza, discorsi altisonanti e accuse reciproche la data fatidiche per le presidenziali in terra di Russia è finalmente vicina. Più di 100 milioni di votanti si recheranno alle urne per confermare l'esito scontato dell'appuntamento che potrebbe garantire a Vladimir Putin un regno incontrastato sul paese per altri 6 anni. Inutile pronunciarsi sulle chance di successo dei soliti sfidanti, il comunista nostalgico Zyuganov, il socialdemocratico populista Mironov, il liberale Zhirinovsky e l'indipendente Mikhail Prokhorov. In un'elezione che si propone come un referendum sulla figura politica dell'attuale premier, l'opposizione disunita sembra costretta a raccogliere i voti di protesta della classe media, che probabilmente non saranno sufficienti a battere l'eterno candidato di Russia Unita. AFGHANISTAN – E' un fuggi fuggi generale quello che vede come protagonisti i consiglieri diplomatico-militari di Francia, Germania, Regno Unito e Stati Uniti dalle istituzioni centrali di Kabul. Non sono risultate sufficienti le scuse ufficiali del Presidente Obama per il Corano dato alle fiamme in una base militare americana, la popolazione afghana ha infatti legato il gesto, simbolico ma gravissimo, ad anni di violazioni e miserie seguiti all'occupazione militare del 2001. In tali condizioni di scontro ed alta tensione sembra impossibile la permanenza in regime di sicurezza minima delle truppe internazionali presenti sul territorio, visto che le stesse forze di sicurezza afghane, sembrano ritorcersi contro coloro che ne hannpo favorito la creazione. Sarebbe stato proprio un agente dei servizi segreti di Kabul a provocare la morte dei due militari americani nella sede del Ministero dell'Interno, l'episodio ricorda l'uccisione dei 5 soldati francesi in seguito alla diffusione del video in cui alcuni marines insultavano i cadaveri di talebani uccisi in azione. MEDIO-ORIENTE IRAN – Pessime notizie per l'Italia da Teheran, secondo l'agenzia di stampa Fars, il Ministero del Petrolio avrebbe rifiutato la consegna di circa 500mila barili di greggio nei confronti della Grecia, costringendo alcune petroliere a tornare in patria a secco. Sei paesi europei si erano detti fiduciosi di continuare a gestire contratti di lungo periodo con l'Iran nonostante l'embargo petrolifero previsto per il rpimo di Luglio. Intanto la missione degli ispettori AIEA lascia forti dubbi sulla natura del programma nucleare di Teheran, proprio quando l'intelligence americana cerca di calmare le acque con interventi diretti sulla stampa nazionale. Londra intanto si dice sicura di un imminente attacco israeliano e sarebbe pronta ad unire le proprie forze con Tel Aviv, mentre Vladimir Putin si dice profondamente preoccupato per la questione. ISRAELE – In vista del summit alla Casa Bianca del 5 marzo e del Comitato per gli affari israelo-americani che si terrà a Washington nello stesso periodo, Benjamin Netanyahu è atteso ad Ottawa per un incontro col primo ministro Steven Harper. La visita in programma per venerdì 2, segue di poco il tour mediorientale di alcuni ministri chiave del governo Harper, che hanno incontrato i colleghi israeliani e palestinesi promuovendo i negoziati per la pace. Secondo indiscrezioni raccolte da The Canadian Press, il discorso tenuto dal Ministro degli Esteri John Baird alla sessione di settembre dell'Assemblea Generale ONU sarebbe stato modificato per nascondere il sostegno canadese alla lotta per lo stato palestinese. Nonostante l'appuntamento sia solo un appoggio per la maratona a stelle e strisce della prossima settimana, Netanyahu sa bene che il Canada è un partner fondamentale dell'Alleanza Atlantica e le sue forze armate sono stimate nel panorama internazionale per competenza ed organizzazione. SIRIA – Nonostante le premesse fossero le peggiori possibili, sembra aver riscosso una discreta affluenza il referendum proposto dal governo siriano per dotare il paese di una nuova Costituzione e indire elezioni politiche entro 90 giorni. Damasco, con punte nel quartiere cristiano di Bab Touma, e Aleppo le città simbolo dell'appuntamento elettorale accolto con manifestazioni giubilanti e code ai seggi aperti. Nelle aree ribelli invece la repressione è continuata incessantemente col bilancio dei morti giunto a 31 secondo l'Osservatorio Siriano per i Diritto Umani. Mentre l'emiro qatarino Al Thani e il Ministro degli esteri tedesco Westerwelle si dicono contrari ad appuntamenti elettorlai in tale clima, il Segretario di Stato USA Hillary Clinton si è detta pronta a sostenere una road-map democratica nel paese, contestando l'ipotesi di un intervento militare. Continuano il negoziato pressante del Comitato Internazionale della Croce Rossa e della Red Crescent siriana per garantire ai feriti e ai civili una tregua giornaliera e un effettivo accesso alle cure mediche. Tra tre settimane è prevista la prossima puntata della Conferenza degli Amici della Siria, la sede sarà stavolta Istanbul, con la Turchia che si dimostra in prima linea nell'impegno umanitario al confine con Damasco. Fabio Stella [email protected]

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Fabio Stella
Fabio Stella

Fresco di laurea in relazioni internazionali, con il sogno della carriera diplomatica nel cassetto, la voglia di nuovo e la curiositĂ  l’hanno spinto per fare le valigie per l’estremo Oriente, da dove non sembra voler piĂą tornare. Autore del “7 giorni in un ristretto” redige per voi il calendario della ComunitĂ  Internazionale ogni lunedì anticipandovi curiositĂ , scandali, intrighi e retroscena della geopolitica in ogni angolo del pianeta. Citazioni altisonanti e frasi ad effetto le sue armi “preferite” insieme all’ambizione di rimanere perennemente in equilibrio sul filo del rasoio delle previsioni “da sfera di cristallo”, con una tazzina di “caffè” rigorosamente “espresso” in mano.

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