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Stati Uniti-Cina: una vera guerra economica?

Miscela Strategica – Le relazioni tra Cina e Stati Uniti si evolvono in un miscuglio di crescente rivalità e diplomazia che fanno i conti con due sistemi economici sempre più interconnessi.

Le tensioni più recenti tra i due Paesi sono sfociate principalmente in cyber-attacchi limitati e operazioni di spionaggio industriale. Ma quali sono i veri motivi per cui non ci si è spinti oltre? E quali gli scenari possibili se si alzasse il livello conflittuale?

TENSIONI TRA PECHINO E WASHINGTON – Alla fine dello scorso maggio, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha per la prima volta rivolto accuse formali di cyber-spionaggio nei confronti di cinque ufficiali dell’esercito cinese sostenendo che i sistemi informatici di importanti industrie statunitensi siano stati attaccati a scopo di spionaggio commerciale. Questo episodio è solo il culmine di una lunga serie di sospetti su attività di hacking e cyber-spionaggio che la Cina avrebbe portato avanti contro vari Paesi tra cui Australia, Canada, Germania, Regno Unito e Stati Uniti. Gli Stati Uniti hanno più volte mostrato forti sospetti e accusato la Cina di cyber-warfare e cyber-espionage contro industrie, enti governativi, organizzazioni militari con lo scopo di ottenere informazioni e know-how tecnologico e militare. Nel 2010, per esempio, Google è stato oggetto di un attacco cibernetico originato in Cina. Ma si conta che più di 30 compagnie statunitensi siano state oggetto di attacchi, e tra queste Symantec e Yahoo. Tra le proprie modalità di azione, la Cina conta anche la creazione di partenariati tra compagnie civili cinesi e americane in modo da acquisire informazioni avanzate su nuove tecnologie e dati commerciali ed economici. La Cina ha sempre negato tutte le accuse di spionaggio a fini commerciali e a sua volta ha accusato gli Stati Uniti di infiltrazioni nei propri sistemi informatici. Questi tipi di attacchi tra Stati Uniti e Cina sono per il momento limitati e non si sono spinti ad un livello più avanzato e complesso. Ma la Cina gioca la sua partita contro gli Stati Uniti anche su altri fronti. Un rapporto presentato dalla US-China and Security Review Commission accusa Pechino di rafforzare la propria economia non attraverso vere riforme economiche ma, per lo più attraverso incentivi statali.

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Fig.1 – Un report dell’House Intelligence Committee statunitense nel quale si sconsigliavano accordi commerciali privati con alcune aziende cinesi accusate di spionaggio per conto del Governo

Nell’escalation del conflitto tra Occidente e Russia riguardo all’Ucraina, la Cina ha giocato la sua partita. La Repubblica Popolare Cinese ha da tempo iniziato operazioni finanziarie e stretto partnership volte a indebolire la posizione del dollaro come prima valuta di scambio nei mercati internazionali. Per esempio, la Russia e la Cina hanno stretto degli accordi di “currency swap”in grado di evitare l’utilizzo del dollaro per pagamenti bilaterali. Eppure il piano del conflitto tra Cina e Stati Uniti si è mantenuto sul fronte cibernetico e dello spionaggio commerciale solo a certi livelli, ben lontano da una vera e propria guerra economica, nonostante questo tipo di attacchi potrebbero intensificarsi con ben altre conseguenze per entrambi. Ma a livello internazionale mancano quadri legislativi in grado di regolare rigidamente tali situazioni e non è facile individuare precisamente la provenienza degli attacchi. Ma qual è il rischio che la Cina decida di intraprendere operazioni economiche più pervasive a danno degli Stati Uniti o viceversa? E quali scenari si aprirebbero in questo caso? Per capirlo, bisogna osservare più da vicino il quadro strategico generale in cui si muovono gli Stati Uniti e la Cina.

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Fig. 2 – Il dollaro è da tempo oggetto di attacchi per renderlo meno influente come valuta di scambio

UN QUADRO STRATEGICO PIU’ COMPLETO – La guerra economica è tradizionalmente stata utilizzata come tattica di supporto al conflitto armato ma nel futuro prossimo potrebbe diventare una modalità di guerra a sé. Nel caso della Cina, operazioni di irregular warfare come quelle di spionaggio industriale o altre operazioni economiche potrebbero intensificarsi nel prossimo futuro, visto che si inseriscono perfettamente nel quadro dottrinale della “guerra illimitata”. Il concetto di “guerra illimitata” è stato elaborato dai generali cinesi Qiao Liang and Wang Xiangsui e rappresenta un punto importante per capire la visione cinese del warfare nel 21mo secolo. La “guerra illimitata” si compone di vari tipi di conflitto come, per esempio, quello economico, legislativo, psicologico, cibernetico e molti altri, insomma, un concetto di guerra multidimensionale. Mentre la Cina si indirizza verso operazioni  sempre più irregolari il rischio è che gli Stati Uniti rimangano focalizzati su un concetto di guerra e di difesa tradizionale che li renderebbe più vulnerabili ad attacchi esterni. Mentre la guerra tradizionale si basa su limiti, anche fisici, il cui superamento viene riconosciuto come una escalation del conflitto, così non è per l’irregular warfare dove non ci sono spazi e regole così precise. A causa del proprio sostrato culturale, gli Stati Uniti rischiano di rimanere ancorati ad un concetto di guerra, attacco e difesa molto tradizionali. Al contrario, le tradizioni culturali cinesi rendono verosimile che Pechino preferisca strategie di attacco indirette e ne sviluppi di sempre più pervasive anche a livello economico. Purtroppo però in un contesto globale sempre più interconnesso, le conseguenze di una vera guerra economica o di semplici attacchi economici più pervasive, si rifletterebbero anche sul mandante delle operazioni. E con questo bisognerebbe fare seriamente i conti.

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Fig. 3 – Il concetto di irregular warfare trova ampi spazi di sviluppo nell’impianto dottrinale cinese, meno in quello statunitense

RISCHI DI UNA GUERRA ECONOMICA IN UN CONTESTO GLOBALE – Le economie di Cina e Stati Uniti sono sempre più interconnesse tra loro e con il resto del mondo, come è d’altronde inevitabile in un contesto globalizzato. La Cina è il primo creditore degli Stati Uniti e, nel prossimo futuro, il suo PIL e spesa militare potrebbero superare quelli di Washington. Ciò non significa necessariamente che la Cina volgerà le sue capacità militari al di là del proprio contesto regionale ma, naturalmente, il rischio esiste. E’ possibile che conflitti attualmente in nuce nel contesto regionale cinese sfocino in una guerra di tipo più tradizionale come esiste il rischio che un conflitto si sviluppi in spazi diversi quali, per esempio, quello cibernetico e/o economico. Tuttavia, non bisogna sottovalutare alcune dinamiche frutto di un contesto altamente interconnesso, le quali avrebbero un’incidenza notevole sulla decisione di iniziare o intensificare un conflitto sia da parte della Cina che degli Stati Uniti. In un contesto di interdipendenza globale, non è difficile immaginare che una guerra seriamente giocata su più livelli o su un solo livello produrrebbe pesanti conseguenze su tutti gli altri livelli. Per esempio, anche se si evitasse un conflitto prettamente economico, le conseguenze di una guerra Cino-Americana avrebbero effetti incalcolabili anche sul piano economico. L’interdipendenza di cause ed effetti su più livelli rappresenta una caratteristica cruciale delle relazioni internazionali contemporanee, ma potrebbe anche essere un fattore di deterrenza importante nell’intraprendere qualsiasi tipo di conflitto, a qualsiasi livello, sia per la Cina che per gli Stati Uniti. Dal punto di vista dell’interdipendenza tra attori internazionali, le prospettive di un eventuale conflitto futuro non sono per niente rosee. Ogni attacco contro un sistema può seriamente danneggiare sia la vittima che il carnefice. Inoltre, un attacco sferrato ad un certo livello, per esempio quello militare, produrrà inevitabilmente serie conseguenze ad altri livelli, informatici, economici o altri che siano. Nel caso di economic warfare un attacco degli Stati Uniti contro la Cina o viceversa, vedrebbe il conflitto trasformarsi in una guerra economica di Washington con Pechino. Nessuno dei due Paesi sarebbe infatti in grado di sferrare un attacco che danneggi profondamente l’altro senza danneggiare anche se stesso. Riguardo a questo punto ci si è spinti oltre, verso il concetto di Mutual Assured Economic Destruction. Anche se i due contendenti non utilizzassero “armi” economiche, qualsiasi tipo di conflitto tra Cina e Stati Uniti produrrebbe danni devastanti a livello economico e per i due contendenti e per il resto del mondo. La mutua dipendenza economica del sistema cinese e americano e i loro legami con il resto del mondo potrebbero provocare una reciproca distruzione economica. Paradossalmente, mantenere un certo livello di bilanciata interdipendenza tra attori internazionali sul piano economico può fungere da deterrente contro un conflitto. Sarà stata l’interdipendenza economica sino-statunitense a funzionare, finora, da deterrente contro l’intensificazione di un conflitto cibernetico ed economico?

Annalisa De Vitis

[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un Chicco in piĂą

Per saperne di più su cyber-espionage tra Stati Uniti e Cina, vi suggeriamo questo video del Center for Strategic and International Studies

Una timeline della storia delle relazioni tra Stati Uniti e Cina può essere consultata sul sito del Council on Foreign Relations

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Foto: NAVSEA Corona

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Annalisa De Vitis
Annalisa De Vitis

Appassionata di geopolitica, strategia militare e cinema. Il mio background va dagli studi di relazioni internazionali a quelli di comunicazione politica. Ho studiato in Italia, Belgio e Stati Uniti. Dopo aver concluso un dottorato di ricerca in politica estera e comunicazione, svolgo studi a e analisi per organizzazioni e università statunitensi ed europee che si occupano di politica estera. Il mio focus  è  il Medioriente e ho un particolare interesse per gli studi sul terrorismo.

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