I Quaderni del Caffè – Il 2015 è un anno cardine per l’economia cinese. Stretta tra un’economia che si deve ri-orientare verso i consumi interni e imprese sempre piĂą attive all’estero per espandere le proprie capacitĂ , la leadership cinese, incarnata nella carismatica figura di Xi Jinping, si sta muovendo per sostenere sia le famiglie che le imprese nei loro sforzi
STRATEGIA E MONETA – Tra le molteplici strategie all’opera quella con i risvolti piĂą ampi è sicuramente l’internazionalizzazione del Renminbi. Rendere la valuta cinese internazionale, e farla riconoscere come tale, porta benefici sia in termini geopolitici che economici. Negli ultimi anni il valore della moneta cinese si è costantemente apprezzato fino a raggiungere un livello ottimale. Con l’istituzione dell’Asian Infrastructure Investment Bank e la creazione del China International Payment System la Cina è pronta a fare il salto di qualitĂ e aumentare la quantitĂ di investimenti e transazioni in Yuan per entrare a gamba tesa sull’egemonia del dollaro.
Per analizzare ragioni, limiti e conseguenze di tale strategia, questa analisi prende in considerazione le peculiarità  dell’economia cinese e le teorie macroeconomiche riguardanti le valute internazionali e le ragioni della supremazia del dollaro.
Come risultato, alcune considerazioni geopolitiche vengono offerte come possibili chiavi di lettura della strategia cinese in materia di economia e finanza.
Federico G. Barbuto
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- L’ascesa del Renmbinbi: scenari e prospettive geopolitiche [/subscribelocker]
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
GLOSSARIO
Export-oriented industrialization – Modello di industrializzazione usato dal Giappone, dalle quattro Tigri Asiatiche e dalla Cina nel dopoguerra, al fine di incrementare la propria crescita economica. Il modello si declina in un processo di acquisizione di nuove tecnologie, ottenute da forti investimenti esteri, e l’utilizzo delle stesse per ottenere un vantaggio competitivo nella produzione di beni di consumo a basso prezzo.
Controllo di capitali – Insieme dei metodi utilizzati da un Paese per evitare la fuoriuscita dei propri capitali. Ciò viene fatto per mantenere valuta pregiata all’interno dello Stato, come può essere il dollaro per un Paese in via di sviluppo con riserve limitate per gli scambi commerciali, nonchĂ© mantenere stabile il tasso di cambio. I Paesi in via di sviluppo sono, infatti, particolarmente suscettibili a ondate di sfiducia nei confronti della propria economia, a seguito delle quali gli investitori stranieri ritirano i propri capitali facendo precipitare sia l’economia reale che il tasso di cambio.
In seguito alla crisi asiatica del 1997 molti Paesi dell’area hanno implementato severe misure per evitare che ciò avvenga ancora una volta: la Cina è uno dei paesi con i controlli più stringenti in questo senso, in quanto implicazione naturale di una valuta manipolata, mantenuta artificialmente bassa, cosa che non sarebbe possibile se i capitali potessero muoversi liberamente verso Stati terzi. Al giorno d’oggi, come spiegato, i limiti sono sempre minori per garantire allo Yuan spazio per l’internazionalizzazione, altrimenti impossibile.
Contingency Arrangement (Currency pool e accordi swap) – Accordi con i quali le parti stabiliscono una collaborazione in caso di crisi valutaria. Una currency pool prevede la creazione di un fondo nel quale ciascuna della parti versa una quota. In caso di crisi valutaria, i Paesi possono utilizzare tale fondo comune come riserva per arginare la fuga dei capitali. Gli accordi swap, letteralmente “scambio”, sono degli accordi che prevedono uno scambio di pagamenti nel tempo, denominati in due diverse valute. In tal modo uno stato in difficoltĂ può scambiare la propria moneta, sotto pressione, con una valuta pregiata al fine di arginare la perdita di valore.
Network Externality – Il termine esternalitĂ indica il costo o il beneficio che consegue alla produzione o consumo di un bene rispetto ad un soggetto terzo. L’esternalitĂ indica, quindi, l’effetto che un’attivitĂ ha su soggetti non legati all’attivitĂ stessa. Nel caso qui presentato, una network externality indica l’aumentare del valore di un bene (una valuta) con l’aumentare dei soggetti che la usano, facendo sì che una valuta resti egemone per inerzia.
Moneta di riserva – Una valuta di riserva è una valuta detenuta in quantitĂ significativa da altri Paesi, che riconoscono, implicitamente, il valore dell’economia che sostiene la moneta stessa. Tale valuta tende anche a essere quella in cui gli scambi commerciali vengono effettuati.
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Foto: Cronenberg1978