lunedì, 9 Dicembre 2024

APS | Rivista di politica internazionale

lunedì, 9 Dicembre 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Gli effetti della vittoria di Trump per il Brasile

In 3 sorsi – La vittoria di Donald Trump alle elezioni statunitensi ha generato reazioni contrastanti in America Latina e c’è molta attesa nel vedere come saranno i rapporti con il Brasile di Lula.

1. LA POSIZIONE DI LULA RISPETTO A TRUMP

La vittoria di Donald Trump alle elezioni Presidenziali degli Stati Uniti sta suscitando dibattiti in tutto il mondo circa quali saranno le posizioni del Presidente eletto in merito a rilevanti questioni di politica internazionale. Quanto all’America Latina, ci sono parecchie curiosità sulla relazione con l’altro gigante del continente, ovvero il Brasile. Il Presidente Lula, durante la campagna elettorale statunitense, aveva definito l’eventuale vittoria della candidata democratica Kamala Harris “più sicura per rafforzare la democrazia americana”, mentre rispondendo sul candidato repubblicano si era espresso dichiarando che “coloro che sono in azione sono fascismo e nazismo”. Il tono è diventato più istituzionale e pacato una volta appreso il verdetto delle urne: Lula ha augurato al tycoon buon lavoro, congratulandosi per la vittoria e auspicando collaborazione e dialogo per ottenere più sviluppo e prosperità, nonostante i grandi temi che dividono i due.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Il Presidente del Brasile Luiz Inácio Lula Da Silva parla alla stampa fuori dall’ala Ovest della Casa Bianca dopo un vertice bilaterale con il Presidente degli Usa Joe Biden il 10 febbraio 2023, a Washington D.C.

2. I PUNTI CONTROVERSI

Tra i punti oggetto di discussione troviamo l’approccio verso il cambiamento climatico. È ben noto all’opinione pubblica mondiale lo scarso interesse di Donald Trump per le tematiche ambientali e ciò potrebbe avere un impatto non da poco sul Brasile, dove tiene banco il dibattito sulla Foresta Amazzonica, uno dei punti programmatici di Lula quando fu rieletto. Se il nuovo Presidente degli USA dovesse uscire nuovamente dagli Accordi di Parigi, questo potrebbe mettere in seria difficoltà Lula in occasione della COP30 del 2025, che si terrà a Belem, nell’Amazzonia brasiliana. Inoltre, il Governo di Lula aveva avuto degli attriti già con Biden sulle cifre che Washington destinava al Fondo per l’Amazzonia, che con Trump potrebbero essere a rischio. Altro punto critico è il tema dei dazi. Già durante il suo primo mandato Donald Trump aveva minacciato di porre dei dazi sulle produzioni brasiliane di acciaio e alluminio, mentre oggi a preoccupare è il settore agroindustriale. Secondo alcune previsioni è probabile che nel 2025 il Brasile superi gli USA nell’esportazione di prodotti agricoli come la soia e, già durante il primo mandato di Trump, i produttori brasiliani parecchi vantaggi dalla guerra dei dazi tra USA e Cina, sostituendo i prodotti statunitensi nel mercato cinese, co, quale ora Brasilia vanta un surplus commerciale. Collegata alla questione del protezionismo c’è il rapporto con la Cina, anch’essa membro dei BRICS e potenziale alternativa alla leadership statunitense. La posizione del Brasile tra Pechino e Washington è sicuramente un nodo cruciale, ma se la Casa Bianca dovesse colpire alcuni settori dell’economia brasiliana con nuovi dazi, ci sarebbe il rischio di spingere il gigante sudamericano ancor più fra le braccia del Dragone.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – Luiz Inacio Lula da Silva, Presidente del Brasile, a sinistra, saluta Xi Jinping, Presidente della Cina, durante la cerimonia di arrivo al Palazzo Alvorada a Brasilia, il 20 novembre 2024

3. LA REAZIONE NEL RESTO DELL’AMERICA LATINA

Guardando al resto dei Paesi latinoamericani le reazioni alla vittoria di Trump sono state diverse. Nel vicino Messico è stata adottata una postura molto cauta, con la Presidente Claudia Sheinbaum che ha dichiarato che “non vi è alcun motivo di preoccupazione” per il ritorno di Trump, malgrado quelle che potrebbero essere le azioni del 47° Presidente degli USA, che ha minacciato dazi contro il Messico se quest’ultimo non adotterà politiche migratorie più restrittive. Non è parsa invece entusiasta la reazione del Presidente della Colombia Gustavo Petro, che ha affermato che “l’unica maniera per chiudere le frontiere è la prosperità dei popoli del sud con la fine degli embarghi”, facendo riferimento a Cuba e Venezuela, contro cui Trump ha usato la mano dura nel primo mandato. Toni ben più allegri quelli usati dal Presidente argentino Javier Milei e dall’opposizione venezuelana. Il primo si è congratulato per il successo elettorale, ricordando al nuovo Presidente che “potrà sempre contare sull’Argentina per portare a termine il suo compito”, mentre dal Venezuela il candidato dell’opposizione Edmundo Gonzalez ha dichiarato che il popolo statunitense ha espresso la “sua volontà sovrana” e riaffermato “la forza dell’alternanza”, con un chiaro riferimento alla situazione politica del proprio Paese. Donald Trump si insedierà alla Casa Bianca solo il 20 gennaio 2025, ma è evidente che ha già iniziato a far parlare di sé e a dividere il mondo, inclusa l’America Latina.

Marco Pantaloni

Photo by TheDigitalArtist is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • La vittoria di Donald Trump alle elezioni americane ha generato reazioni diverse in America Latina. C’è molta attesa nel vedere come saranno i rapporti con il Brasile di Lula.
  • Fra i punti critici nella futura relazione bilaterale ci sono la questione ambientale, i dazi e i rapporti fra il Brasile e la Cina.

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Marco Pantaloni
Marco Pantaloni

Sono Marco, classe 1997, marchigiano di San Benedetto del Tronto. Il mio percorso accademico si è svolto interamente a Forlì, dove mi sono laureato in Scienze Internazionali e Diplomatiche. Tra il 2022 e il 2023 ho conseguito un master presso la Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale di Roma in Protezione Strategica del Sistema Paese. Fra le mie grandi passioni vi sono ovviamente la Storia e la Geopolitica.

Ti potrebbe interessare