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Un ‘Silvio’ cileno?

In Italia Sebastián Piñera, vincitore delle elezioni presidenziali in Cile, è stato spesso accostato al premier per essere l’uomo più ricco del Paese. Cosa significa veramente il ritorno della destra a Santiago?

TORNA LA DESTRA – Tutto come previsto dai risultati del primo turno e dai sondaggi: Sebastián Piñera, leader della Coalición por el Cambio, è il nuovo Presidente del Cile. La sua elezione è, nel suo piccolo, un risultato storico per la democrazia sudamericana, dal momento che rappresenta, a vent’anni esatti di distanza dalla fine del regime dittatoriale e sanguinario di Augusto Pinochet, il ritorno al potere nel Paese di un esponente della Destra. La Concertación, la coalizione di centrosinistra che dal 1990 aveva garantito il ripristino e il consolidamento delle istituzioni democratiche dopo quasi un ventennio di autoritarismo, ha subito la sua prima sconfitta e il suo candidato, il democristiano Eduardo Frei (già presidente dal 1994 al 2000), non potrà dunque succedere a Michelle Bachelet, la presidente uscente che si potrà ripresentare alle elezioni solo nel 2014. La Costituzione cilena prevede infatti che il Presidente possa essere eletto per non più di un mandato consecutivo. Sebastián Piñera, che aveva già dominato il primo turno, ha vinto il ballottaggio di domenica 17 gennaio con il 51% delle preferenze, a fronte del 48% ottenuto da Frei. Un risultato, quello del candidato sconfitto, in ascesa rispetto al magro 29% registrato al primo turno, dovuto essenzialmente a due fattori. Il primo è la carenza di “appeal” del candidato: un politico conosciuto, forse troppo, dall’opinione pubblica cilena, che dopo la novità rappresentata dalla Bachelet aveva causato una rottura nella vita politica nazionale. Non a caso il livello di apprezzamento nei suoi confronti, al momento di lasciare la carica presidenziale, era superiore all’80%. In secondo luogo, la Concertación ha pagato a carissimo prezzo la defezione del Partido Socialista, che ha deciso di correre da solo con il giovane candidato Marco Enríquez-Ominami. Vero outsider delle elezioni, Ominami ha ottenuto il 20% dei suffragi al primo turno grazie ad una piattaforma programmatica innovativa e trasversale, capace di guadagnare simpatie non solo a sinistra ma essenzialmente nelle fasce più giovani della popolazione. Per il ballottaggio il Partido Socialista ha deciso di rimanere neutrale ma, anche se la maggior parte dei suoi elettori si sono orientati verso Frei, Piñera ha avuto comunque gioco facile nell’arrivare alla vittoria. Un suicidio politico? Probabilmente sì, visto che il sistema elettorale cileno favorisce una distribuzione bipartitica dei seggi, e quindi il raggruppamento in coalizioni. In ogni caso, la Concertación non potrà prescindere per il futuro dal rinnovamento al suo interno e da un accordo con Enríquez-Ominami. 

CHI E’ PIÑERA? – In Italia il nuovo Presidente del Cile è stato accostato a Silvio Berlusconi, in quanto Sebastián Piñera è l’imprenditore più ricco del Paese andino. Maggiore azionista della compagnia aerea LAN e del network televisivo Chilevisión, ha costruito le sue fortune a partire dagli anni Settanta, proprio quando il regime di Pinochet muoveva i suoi primi passi. Nonostante questo, Piñera si dichiara assolutamente contrario a quanto accadde durante la dittatura e in campagna elettorale ha promesso politiche volte a contrastare la povertà e la disuguaglianza (nonostante gli enormi progressi economici, il Cile è ancora il terzo Paese sudamericano, dopo Brasile e Bolivia, in quanto a distribuzione eterogenea del reddito). Eppure, a Santiago il timore più grande è che il ritorno della Destra, e in particolare del partito Unión Democrata Independiente, che fa parte della coalizione vincente insieme a quello liberale ed è erede della tradizione conservatrice cilena, possa far retrocedere il Paese sudamericano agli anni bui della dittatura. In realtà, il Cile sembra ormai una delle democrazie più mature del continente e la regola dell’alternanza fa parte del gioco, se si è appunto in una vera democrazia.  

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CHI E’ PIÑERA? – In Italia il nuovo Presidente del Cile è stato accostato a Silvio Berlusconi, in quanto Sebastián Piñera è l’imprenditore più ricco del Paese andino. Maggiore azionista della compagnia aerea LAN e del network televisivo Chilevisión, ha costruito le sue fortune a partire dagli anni Settanta, proprio quando il regime di Pinochet muoveva i suoi primi passi. Nonostante questo, Piñera si dichiara assolutamente contrario a quanto accadde durante la dittatura e in campagna elettorale ha promesso politiche volte a contrastare la povertà e la disuguaglianza (nonostante gli enormi progressi economici, il Cile è ancora il terzo Paese sudamericano, dopo Brasile e Bolivia, in quanto a distribuzione eterogenea del reddito). Eppure, a Santiago il timore più grande è che il ritorno della Destra, e in particolare del partito Unión Democrata Independiente, che fa parte della coalizione vincente insieme a quello liberale ed è erede della tradizione conservatrice cilena, possa far retrocedere il Paese sudamericano agli anni bui della dittatura. In realtà, il Cile sembra ormai una delle democrazie più mature del continente e la regola dell’alternanza fa parte del gioco, se si è appunto in una vera democrazia.  

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