In 3 sorsi – Il prezzo del greggio riveste un’importanza fondamentale per l’economia norvegese, e le conseguenze della recente crisi petrolifera cominciano a pesare sulle casse del regno
1. IL KONGERIKET –  Il regno di Norvegia (Kongeriket Norge in lingua originale) è conosciuto dai piĂą come il Paese dei Vichinghi. Pochi ne conoscono la storia recente, caratterizzata dalle dominazioni danese e svedese. Il raggiungimento dell’indipendenza dal regno di Svezia nel 1905 ha contribuito alla creazione di un sentito orgoglio nazionale, che tutt’ora caratterizza la cultura del Paese scandinavo. Nei primi decenni del secolo scorso l’economia era basata principalmente sulla pesca: nel 1900 metĂ della popolazione di Stavanger, attualmente la capitale petrolifera norvegese, era impegnata dall’industria ittica; il 90% della popolazione viveva in condizioni di sussistenza. All’epoca in pochi avrebbero pensato che cento anni piĂą tardi il povero Paese scandinavo situato alla periferia d’Europa sarebbe diventato uno degli Stati piĂą ricchi del mondo. Attualmente il PIL pro capite si attesta intorno ai 70,000 USD annui, il terzo al mondo secondo stime della World Bank.
2. L’ERA DEL PETROLIO – Le cose cominciano a cambiare negli anni Sessanta, con la fortunata scoperta dell’oro nero che in pochi decenni trasforma la Norvegia da una societĂ rurale a una societĂ urbanizzata. Sarebbe ingiusto non rendere merito all’orgoglio e alla caparbietĂ dei norvegesi, i quali hanno saputo sfruttare la situazione in maniera impeccabile, creando un efficace sistema di welfare incentrato su una equa distribuzione della ricchezza. L’economia del Paese è profondamente legata al petrolio, i cui derivati rappresentano piĂą di metĂ delle esportazioni (Figura 1). Nel 1990 arriva l’oljefondet, uno strumento finanziario volto al risparmio di parte degli introiti derivanti dalla vendita di greggio sui mercati internazionali da destinarsi alle generazioni future. Il fondo, del valore di piĂą di settemila miliardi di corone (circa 760 miliardi di euro, pari a 150.000€ per cittadino), è tra i piĂą importanti del globo. Il boom economico ha portato con sĂ© un aumento dell’immigrazione da altri Paesi europei e non (Fig. 2), soprattutto a seguito della crisi del 2008, che ha toccato in misura minore le economie nordeuropee.
3. I PROSSIMI ANNI SI PROSPETTANO CRITICI PER LO STORTINGET – A partire dal 2014, la Norvegia ha vissuto una crisi senza precedenti nella sua storia: la disoccupazione è cresciuta dal 3,2% nel maggio 2014 fino al 4,8% attuale (fig. 3), riportandosi ai livelli di una decina di anni fa.
Seppure queste percentuali siano inferiori ai valori di molti Paesi sudeuropei, al Nord rappresentano cifre eccezionali. Si pensi che nella sola settimana precedente all’uscita del presente articolo sono stati persi 2.000 posti di lavoro in Norvegia, principalmente nel ramo Oil&Gas. Un record per il Paese scandinavo. I motivi di questo fenomeno sono molteplici: oltre al basso prezzo dell’oro nero, annoveriamo i costi estrattivi elevati e la complessità della maggioranza dei giacimenti norvegesi. Situati nel mare del Nord, essi richiedono frequenti spostamenti di personale in elicottero ed infrastrutture la cui manutenzione risulta estremamente costosa. Il futuro è incerto: attualmente l’eccesso di offerta di greggio e i costi di produzione scoraggiano investimenti Oil&Gas nel Paese scandinavo. Statoil, la principale compagnia petrolifera nazionale, preferisce investire in Centro America, limitandosi allo sviluppo nel Paese dei soli progetti ad elevata rilevanza strategica (riferimento). Considerando la posizione del Paese e l’importanza strategica a livello europeo delle riserve del mare del Nord è improbabile un rapido abbandono della produzione nelle acque scandinave. Il principale interrogativo rimane quanto il settore si troverà ridimensionato dalla crisi attuale, e se sarà possibile una ripresa indolore dei rifornimenti di energia europei, qualora la domanda dovesse rafforzarsi.
Francesco Finotti
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
L’espressione Stortinget (parlamento), deriva dall’espressione norrena riunione o consiglio generale, utilizzata in epoca vichinga.
La Norvegia in numeri, anno 2016
[/box]