In 3 sorsi – Alcuni Paesi africani si avviano a diventare i principali esportatori di avocado del futuro grazie alle condizioni ambientali particolarmente favorevoli del Continente. Questa coltivazione potrebbe sostituirsi a quella del caffè e generare nuovi posti di lavoro.
1. UN MERCATO ECOSOSTENIBILE
Nella lista dei prodotti alimentari più di tendenza in Occidente negli ultimi anni troviamo sicuramente l’avocado, molto richiesto per le sue proprietà sia in ambito culinario che estetico. I Paesi dell’America Latina ne sono i principali esportatori. Qui l’avocado, un vero e proprio “oro verde”, costituisce una fonte di ricchezza per l’economia regionale, ma è anche diventato il simbolo del degrado ambientale e dello sfruttamento dei coltivatori. Di recente il mercato di questo frutto si sta espandendo anche nel continente africano, con modalità completamente diverse dall’America Latina e che fanno sperare in una produzione redditizia e più ecosostenibile. In Africa infatti l’avocado viene coltivato in piccole fattorie in zone soggette a frequenti precipitazioni, rendendo così superfluo l’uso di pesticidi nocivi all’ambiente e non creando problemi di approvvigionamento idrico alla popolazione locale. Il Kenya figura già tra i top 10 dei produttori nel mondo, mentre altri Paesi dell’Africa hanno appena cominciato a scoprire le caratteristiche di questa nuova coltivazione. È il caso della Nigeria, dove sono presenti campi di avocado di diverse specie, soprattutto nello Stato del Plateau, ma il commercio avviene più a livello internazionale che locale. Ciò è dovuto a diversi fattori, primo tra i quali la mancata informazione della popolazione, che è reticente a coltivare una pianta che richiede diversi anni e molti litri d’acqua per produrre frutti, in confronto alle piantagioni di mais e patate. Inoltre per iniziare una coltivazione di alberi di avocado spesso è necessario importare le piantine da semina, rendendo i costi di produzione più elevati. Alcuni coltivatori però si sono cimentati in questo nuovo settore e stanno collaborando con il Governo nigeriano per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo all’avocado e modernizzare il sistema agricolo, alternando diverse colture per rendere i terreni più produttivi. L’Avocado Society of Nigeria (AVOSON) è la principale organizzazione a livello nazionale che si occupa di sviluppare il mercato dell’avocado, garantendo la sicurezza dell’ambiente e nuovi posti di lavoro per i cittadini. Oltre a diversi progetti formativi, l’AVOSON promuove l’implementazione di punti di vendita di piantine locali in modo che i contadini non debbano pagare prezzi elevati per quelle importate. Chiaramente persistono molti interrogativi, in primis riguardo agli effetti del cambiamento climatico sulle precipitazioni e al modello di sviluppo futuro delle fattorie nigeriane, ma al momento sembra reale la possibilità di un nuovo mercato per il Paese e la regione circostante.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Alcuni coltivatori raccolgono i frutti di avocado in una coltivazione in Africa
2. UN’ALTERNATIVA AL CAFFÈ
Nonostante negli anni Sessanta l’esportazione dei prodotti agricoli fosse la principale voce economica della Nigeria, dagli anni Settanta l’agricoltura è stata trascurata per lo sviluppo del settore petrolifero. Solo negli ultimi anni, a causa del crollo dei prezzi del greggio, il settore agricolo sta uscendo dalla lunga stagnazione. Ora il Governo punta non solo a incrementare la produzione agricola, ma anche a diversificarla e modernizzarla. In questo contesto il ruolo dell’avocado sta diventando sempre più importante. Un prodotto agricolo presente da tempo nel mercato africano è il caffè, che come l’avocado viene prevalentemente destinato all’esportazione piuttosto che al consumo locale. Le piantagioni di caffè africane inoltre si devono misurare con la forte competizione dei Paesi dell’America Latina, da sempre celebri per l’eccellente qualità, e con il cambiamento climatico, a causa del quale le precipitazioni sono diventate incostanti e stanno mettendo a rischio i campi di milioni di coltivatori di caffè africani. Il Governo dunque sta investendo per sviluppare nuove tecniche di coltivazione del caffè, oltre che di diversificazione produttiva, contando anche sulle piantagioni di avocado.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Un coltivatore kenyota raccoglie avocado nei campi dove prima produceva caffè
3. UNA NUOVA ARMA CONTRO LA POVERTÀ
L’ex Presidente nigeriano Olusegun Obasanjo ha definito l’avocado “il nuovo petrolio della Nigeria” durante un incontro con i membri dell’Avocado Society of Nigeria e spera che il Paese ne diventi il più grande esportatore entro il 2030. I ricavi delle esportazioni di questo frutto sono aumentati di un terzo tra il 2019 e il 2020 nell’Africa orientale. La “pera africana” – come talvolta viene chiamato il frutto nel Continente – si sta dunque rivelando non solo un antidoto contro la malnutrizione e alcune malattie, ma anche contro la povertà, in quanto crea nuovi posti di lavoro per molti contadini. Anche le scuole stanno incentivando l’informazione riguardo a questo frutto così ricco di proprietà e il Governo sostiene con entusiasmo le iniziative in questo settore. L’Avocado Society of Nigeria sta lavorando per espandere il commercio e il consumo del frutto a livello locale e ritiene possibile realizzare le speranze dell’ex Presidente.
Alessandra De Martini
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