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Dal Gambia spira un vento di novitĂ 

In 3 sorsi – Il Gambia cambia Presidente, in seguito alla tornata elettorale. Il candidato delle opposizioni ha infatti sconfitto Jammeh, saldamente al potere da 22 anni. Una buona notizia per la democrazia nel continente africano  in un anno in cui molti Capi di Stato sono stati restii a cedere il passo

1. ELEZIONI STORICHE – Il primo dicembre, Yahya Jammeh, ha fallito il tentativo di rielezione per il quinto mandato consecutivo a Presidente del Gambia, perdendo le elezioni in favore del candidato dell’opposizione Adama Barrow. L’ormai ex Capo di Stato ha riconosciuto pubblicamente la sconfitta, tramite messaggio televisivo alla fine del quale si complimentava telefonicamente con il suo avversario, assicurandogli il suo sostegno e la sua collaborazione. Saldamente al potere da quando nel 1994 rovesciò il governo di Dawda Jawara, fautore dell’indipendenza del Gambia, si è reso protagonista di una dura repressione politica e culturale che unita alla pesante stagnazione economica in cui versa il Paese, secondo le statistiche del WTO circa la meta della popolazione vive sotto la soglia della povertĂ , ha fatto si che i suoi cittadini votassero in massa contro di lui. Sotto il regime di Jammeh, molti avversari politici, giornalisti e attivisti politici sono stati perseguitati ed arrestati. La pratica non si è fermata anche a ridosso di questo storico voto: a settembre, l’ex viceministro degli esteri Mamadou Sajo Jallow è stato arrestato ed è tuttora detenuto per aver espresso frasi di apprezzamento verso i partiti d’opposizione. La stessa sorte è toccata a novembre a due giornalisti della televisione pubblica, rei di aver mostrato immagini di affiliati ai partiti d’opposizione.

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Fig. 1 – Il Presidente uscente Jammeh con una delle sue due mogli

2. IL VINICTORE – Molti osservatori internazionali temevano possibili brogli durante la votazione, tesi avvalorata dal fatto che il giorno del voto sia la rete telefonica che la connessione internet hanno subito un black out di 24 ore. Fortunatamente, ciò non è avvenuto e il capo della commissione elettorale Alieu Momar Njie ha potuto proclamare Adama Barrow vincitore della tornata elettorale con 263,515 voti (45,5%), mentre il presidente Jammeh ne ha ottenuti 212.099 (36,7%). Terzo è arrivato Mama Kandeh, con 102.969 voti(17,8%). Barrow, un imprenditore immobiliare, ex guardia di sicurezza in un grande magazzino londinese, ha vinto le sue prime elezioni, riuscendo ad unire sette partiti d’opposizione sotto un unica lista: il Partito democratico unito (Pdu). Durante la campagna elettorale, ha promesso che durante il suo mandato si impegnerĂ  a migliorare l’economia, la sanitĂ  e che introdurrĂ  una legge che ponga un limite di due mandati alla presidenza. L’annuncio dell’elezione è stato accolto con gioia dalla popolazione, che si è riversata festante nelle strade della capitale Banjul.

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Fig. 2 – Il Presidente eletto Barrow al termine di un comizio elettorale

3. UNA NUOVA SPERANZA – Quest’anno, nel continente africano, ci sono stati numerosi presidenti che, alla scadenza del loro mandato, hanno dichiarato di non voler cedere il potere e che tra colpi di mano alle Costituzioni e repressioni contro gli oppositori, sono rimasti al potere oltre il loro termine ultimo. Basti ricordare i recenti avvenimenti in Burundi, nella Repubblica Democratica del Congo e nella Repubblica del Congo. La transizione pacifica, avvenuta nel piĂą piccolo stato continentale africano, lascia sperare che un vento di cambiamento spiri su tutta l’area dell’Africa centro-occidentale affinchĂ© la regione possa aprirsi a un nuovo corso democratico.

Matteo Nardacci

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Dopo aver serenamente accettato i risultati elettorali, Jammeh sembra aver cambiato idea. A una settimana dal voto ha denunciato presunte anormalitĂ  e frodi nelle elezioni, richiedendo che si torni al voto il prima possibile. Il “re” del Gambia pare non essersi dato per vinto. [/box]

Foto di copertina di WildRedHed Rilasciata su Flickr con licenza Attribution License

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Matteo Nardacci
Matteo Nardacci

Nato a Priverno (LT) nel 1991, mi sono laureato presso l’UniversitĂ  statale di Milano in Scienze internazionali e istituzioni europee. Dopo la laurea ho vagabondato per alcuni mesi nel Sud-Est Asiatico e successivamente mi sono trasferito a Berlino per conseguire un master in Economia internazionale e diplomazia. Le mie grandi passioni sono il calcio, la letteratura e naturalmente la geopolitica.

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