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Nzapalainga, un cardinale di pace per la pace

Il Giro del Mondo in 30 Caffè 2017 – In Repubblica Centrafricana, un aiuto al processo di pacificazione arriva da Papa Francesco che ha nominato cardinale Mons. Nzapalainga, principale sostenitore della fine del conflitto e cofondatore di una piattaforma interreligiosa

UNA NOMINA STORICA – Durante il Concistoro del 19 novembre 2016, l’arcivescovo di Bangui, Mons. DieudonnĂ© Nzapalainga è stato nominato cardinale da Papa Francesco. Si tratta del primo porporato centroafricano, il piĂą giovane della Chiesa Cattolica con i suoi 49 anni. La sua nomina, giĂ  annunciata lo scorso 9 ottobre, rappresenta un riconoscimento per i suoi sforzi a favore del dialogo interreligioso e della pace nel suo martoriato Paese.

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Fig.1. Nzapalainga durante la sua nomina a cardinale

Il Santo Padre ebbe occasione di assistere in prima persona al lavoro del neo porporato nel 2015, durante la sua visita nella Repubblica Centrafricana, poco prima dell’inaugurazione del Giubileo e di constare la difficile situazione in cui versava l’ex colonia francese. Ormai da tre anni, il Paese, è sprofondato in una guerra civile e settaria, che vede contrapposta da un lato una coalizione ribelle musulmana “Ex-Seleka” e dall’altro una milizia cristiana chiamata “Anti-Balaka”. Il conflitto ha provocato la morte di circa seimila persone e oltre un milione di sfollati. Nzapalainga, ebbe modo di commentare a quel tempo che « Entrambe le parti hanno commesso crimini terribili, hanno ucciso, violentato e distrutto chiese, moschee e interi villaggi».

UNA PIATTAFORMA RELIGIOSA – Nel tentativo di proteggere il suo popolo e costruire una pace duratura, , insieme all’imam Oumar Kobine Layama, presidente del Consiglio islamico di Bangui e al Reverendo Nicolas Guerekoyame-Gbangou, presidente dell’Alleanza Evangelica, Nzapalainga ha creato una piattaforma di preghiera interreligiosa, che consiste nell’organizzare sessioni di orazione a rotazione nella cattedrale cattolica, nella grande moschea e nelle chiese protestanti della capitale. Questi incontri hanno in seguito portato anche alla fondazione di vari istituti quali le “scuole di pace”, accessibili a tutti i bambini delle varie confessioni religiose, così come i centri sanitari misti aperti a tutti, a prescindere dall’appartenenza religiosa o etnica.

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Fig 2 – Nzapalainga e l’imam Layama

I tre uomini, ormai ribattezzati “i tre Santi”, vogliono riportare l’attenzione sul fatto che il conflitto in atto non è confessionale, ma è guidato da interessi economici e politici e che la religione viene usata in realtĂ  come capro espiatorio. Le parti in causa infatti puntano al controllo delle miniere di diamanti del Paese, di cui la Repubblica centrafricana è uno dei principali esportatori mondiali. Per richiedere un intervento che fermi lo spargimento di sangue, nel 2014, Nzapalainga, insieme ai suoi due colleghi è partito per un viaggio che ha toccato una serie di capitali occidentali, incontrando l’ormai ex Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon a New York e Papa Francesco a Roma. I loro sforzi hanno portato al dispiegamento di una forza di pace delle Nazioni Unite nelle aree del Paese principalmente interessate dal conflitto.

IL LAVORO PROSEGUE – Nonostante tutto questo, la situazione nel Paese rimane precaria. In ottobre, poco giorni dopo l’annuncio che Nzapalainga sarebbe diventato cardinale, si sono verificati scontri armati nella cittĂ  di Kaga-Bandoro, durante i quali nove persone hanno perso la vita e le milizie islamiche hanno dato fuoco al vescovado. Il neo porporato ha organizzato in seguito una marcia contro la violenza al grido “vogliamo la pace per il futuro del nostro Paese”.
In una recente intervista, il prelato ha dichiarato che questa nomina è un segno che Dio non si dimentica degli ultimi e dei piĂą poveri e che insieme all’imam e al reverendo continuerĂ  a lanciare appelli affinchĂ© finalmente la pace regni nel suo Paese. Affermando, infine, che il cammino da intraprendere passa attraverso la conversione, il dialogo, l’accettazione degli altri, il perdono e la riconciliazione.

Matteo Nardacci

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

DieudonnĂ© Nzapalainga, nacque il 14 marzo 1967 a Mbomou. Entrò nel Seminario dei Padri dello Spirito Santo a Libreville (Gabon) e l’8 settembre 1993 prese i primi voti. Fu ordinato sacerdote il 9 agosto 1998 nella diocesi di Bangassou. Dopo la sua Ordinazione, Nzapalainga fu inviato come sacerdote in Francia. Nel 2005 è stato nominato parroco di Bangui e successivamente Presidente della Conferenza dei Religiosi della Centrale della Repubblica. Nel 2012, è stato nominato Arcivescovo di Bangui da Papa Benedetto XVI.[/box]

Foto di copertina di Ministerie van Buitenlandse Zaken rilasciata con licenza Attribution-ShareAlike License

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Matteo Nardacci
Matteo Nardacci

Nato a Priverno (LT) nel 1991, mi sono laureato presso l’UniversitĂ  statale di Milano in Scienze internazionali e istituzioni europee. Dopo la laurea ho vagabondato per alcuni mesi nel Sud-Est Asiatico e successivamente mi sono trasferito a Berlino per conseguire un master in Economia internazionale e diplomazia. Le mie grandi passioni sono il calcio, la letteratura e naturalmente la geopolitica.

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