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I primi giorni da Presidente, uno sguardo alla diplomazia di Trump

A pochi giorni dal suo insediamento, il Presidente USA non ha perso tempo e ha fatto il suo debutto nelle relazioni internazionali tenendo il mondo con il fiato sospeso

L’INCONTRO CON THERESA MAY – Donald Trump si è tuffato nel mondo diplomatico incontrando il Primo Ministro inglese Theresa May per parlare di Brexit, commercio e Russia. Ovviamente non poteva mancare il tema della lotta all’ISIS, sulla quale i due politici hanno idee molto simili e chiare: il terrorismo deve essere debellato a tutti i costi e gli sforzi per raggiungere questo obiettivo devono aumentare. Grande intesa anche sull’inizio della negoziazione di un accordo bilaterale commerciale, ora che la Gran Bretagna ha un disperato bisogno di un partner non europeo. Intesa che ha lasciato di stucco l’Unione Europea dato che, non essendo la Brexit ancora ufficiale, Londra non potrebbe ancora negoziare accordi commerciali bilaterali. Nonostante Trump si sia dichiarato molo vicino alla May e un grande sostenitore della Brexit (che secondo il Presidente Usa ha liberato la Gran Bretagna da un mondo di burocrati a cui piace limitare la sovranità degli Stati), ci sono ancora molti punti su cui Usa e Gran Bretagna si trovano in disaccordo. La Russia è una di questi: la May è preoccupata dal futuro riavvicinamento statunitense con Putin e ha ribadito che non eliminerà le sanzioni contro Mosca. Il Primo Ministro ha anche voluto sottolineare la pericolosità delle politiche di Trump nei confronti dei musulmani (tra cui il divieto per i cittadini di 7 paesi di entrare negli Usa), in quanto non fanno distinzione tra religione ed estremismo. Nonostante ci siamo ancora molti passi da fare per ricreare la relazione speciale tra Usa e Gran Bretagna dei tempi di Reagan e Thatcher, l’asse Washington – Londra sembra robusta e promette un miglioramento.

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Fig. 1 – Il Primo Ministro inglese Theresa May

IL MURO DELLA DISCORDIA – Nell’agenda internazionale di Trump troviamo anche il Messico, nei confronti del quale il Presidente ha adottato un approccio molto più aggressivo. Trump è convinto di riuscire a costruire il muro al confine con il Messico e farlo pagare ai messicani alzando del 20% le barriere tariffarie al confine, ma per il momento nulla è stato deciso. Complice il fatto che giovedì 26 gennaio il Presidente messicano Enrique Peña Nieto ha cancellato l’incontro con il Presidente Usa. Il giorno dopo è seguita una telefonata tra i due Capi di Stato, i quali hanno dichiarato di essere d’accordo sul fatto di essere in disaccordo. La tensione non accenna a scendere, ma la determinazione di Trump spaventa molto i messicani.

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Fig. 2 – Il Presidente Messicano e Donald Trump in occasione del loro incontro nell’agosto 2016

L’INTESA CON MOSCA – Siamo arrivati a un nuovo livello nell’intesa con la Russia. Alcuni giornalisti la chiamano “la fine della seconda guerra fredda”, una nuova era dove Usa e Russia ritornano a fare i poliziotti per mettere fine alle minacce alla pace e alla sicurezza internazionale. Durante la prima telefonata ufficiale tra Donald Trump e Vladimir Putin avvenuta sabato 28 gennaio, oltre al rilancio delle relazioni bilaterali tra le due potenze, è stato sancito un nuovo rapporto tra pari, volto, prima di tutto, a porre fine alla guerra in Siria e allo Stato Islamico. Si è parlato anche di un incontro faccia a faccia tra Trump e Putin, ma non ci è dato ancora sapere i dettagli. Quello che per ora sappiamo per certo è che Trump è riuscito a raggiungere quello che Obama ha tentato di conquistare per 8 anni, ovvero la normalizzazione delle relazioni Usa-Russia. Certo, un riallineamento tra queste due potenze sarà di sicuro un cambiamento non da poco nell’area internazionale, andando a ridefinire le alleanze “storiche” degli Usa. Un esempio tra tutti è l’Arabia Saudita, infastidita dall’avvicinamento statunitense a Mosca, a sua volta in ottimi rapporti con i nemici per eccellenza dei sauditi, gli iraniani. La Casa Bianca ha fatto sapere che verrà firmato a breve un provvedimento in cui si danno 30 giorni di tempo alle forze armate per definire una strategia contro l’Isis, un piano che vedrà la Russia uno degli attori principali. Sembra quindi che Trump stia lavorando senza sosta in campo diplomatico in modo da dimostrare ai suoi elettori che passare dalle parole ai fatti sarà un gioco da ragazzi. Il mondo resta in attesa, pronto a scoprire la prossima mossa degli Usa, le cui decisioni porteranno di sicuro grandi cambiamenti.

Giulia Mizzon

[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą

Cliccando su questo link troverete il video della conferenza stampa tra il Presidente Trump e il Primo Ministro Theresa May. [/box]

Foto di copertina di quapan rilasciata con licenza Attribution License

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Giulia Mizzon
Giulia Mizzon

Nata a Imperia nel 1992, laurea magistrale in Politiche Europee e Internazionali all’UniversitĂ  Cattolica di Milano. Affascinata dalle dinamiche della politica internazionale, frequento un Master in International Relations all’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali. Confesso di essere un’amante degli States, sempre presenti nei miei programmi futuri, e una lettrice accanita di qualsiasi cosa mi capiti sottomano.

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