In 3 sorsi –Â La risoluzione della controversia giuridica del Mar Caspio tra i diversi Stati rivieraschi permetterĂ una piena valorizzazione sia della cooperazione economica interregionale sia di quella internazionale, soprattutto nel settore energetico. Da questo punto di vista un accordo dei Paesi locali sull’area caspica promette di aprire nuovi e importanti corridoi energetici verso l’Europa
1. UNA CONTROVERSIA IN VIA DI DEFINIZIONE – La disputa sullo status giuridico del Mar Caspio che ha visto contrapporre nel corso degli ultimi vent’anni Russia, Azerbaijan, Iran, Turkmenistan e Kazakistan, sembra essere in via di risoluzione. Nello specifico, la controversia riguarda la delimitazione sia della superficie che dei fondali del Mar Caspio e della relativa definizione di mare o lago. La Russia, l’Azerbaijan e il Kazakistan sono d’accordo nel considerare, in linea generale, l’area caspica come lago con confini internazionali e quindi suddiviso secondo il principio della linea mediana o di equidistanza, chiamato in diritto uti juris possidetis. Un’ulteriore concordanza deriva certamente dalla delimitazione del quadrante settentrionale del fondo marino e aperto alla navigazione della superficie a tutti gli Stati rivieraschi. L’Iran e il Turkmenistan, al contrario, non sono mai stati particolarmente favorevoli a tale soluzione, in quanto Teheran avrebbe solamente il 13% di porzione delle coste rispetto agli altri e Ashgabat, invece, dovrebbe lasciare ufficialmente la giurisdizione del giacimento petrolifero di Kapaz a Baku,rinunciando cosi’ al reclamo dello stesso.
Fig. 1 – Ragazzi fanno il bagno di fronte a un impianto petrolifero di Baku, capitale dell’AzerbaijanÂ
2. L’ITER DI RISOLUZIONE – I negoziati per la risoluzione, avvenuti a turnazione in ciascuna capitale degli Stati rivieraschi, si sono concentrati in particolare negli ultimi mesi del 2016 e in parte nei primi del 2017, culminando con il Summit di Ashgabat del 15 maggio scorso dove i diversi Ministri degli Esteri hanno firmato gli accordi circa le nuove regolamentazioni di navigazione sia delle navi cargo che passeggeri, assicurando il pieno sviluppo di tutte le infrastrutture presenti e salvaguardando gli interessi di tutti gli attori coinvolti. A tutela di tale agenda, si è istituito un centro trasporti e della logistica regionale, finalizzato a massimizzare il potenziale economico dell’area.
Fig. 2 – Stretta di mano tra il Presidente azero Aliyev e il Presidente russo Putin durante il Caspian Sea Summit del 2014
3. IL VERTICE PRESIDENZIALE DI ASTANA – Le posizioni rigide di Teheran e Ashgabat degli ultimi anni hanno lasciato spazio alla volontĂ di sviluppare progetti riguardanti gli idrocarburi presenti nell’area: pertanto, entrambi i Paesi hanno accettato la proposta, presentata durante l’iter, del principio uti juris possidetis e di un accordo sulla metodologia per la definizione dei confini principali, confermato poi sia dal capo negoziatore russo Igor Bratchikov che dal Ministro degli Esteri turkmeno Meredow. Gli accordi firmati durante i lavori del Summit di Ashgabat hanno assicurato un ulteriore passo in avanti verso l’appuntamento piĂą importante in agenda, il vertice presidenziale di Astana, in programma nei prossimi mesi ma al momento senza una data certa. In ogni caso l’intensa attivitĂ dei lavori diplomatici dei mesi scorsi sembra assicurare un futuro roseo a tutti gli Stati rivieraschi.
Sara Barchi
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Il Mar Caspio ha una superficie di 371.000 km2, un volume di 78.200 km3 e una profonditĂ massima di 1.025 metri nel quadrante meridionale. E’ lungo 1.200 km con una larghezza media di 310 km. E’ classificato nella letteratura geografica come una delle piĂą grandi masse d’acqua chiuse presenti sulla terra. Viene anche considerato un volano economico, in quanto ricco di giacimenti di petrolio e gas. [/box]
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