Il 6 ottobre ha avuto luogo a New Delhi il 14esimo Summit tra Unione Europea e India. Le due parti, che celebrano quest’anno i 55 anni dall’inizio delle relazioni diplomatiche, si definiscono partner naturali e strategici e si affacciano verso il futuro con una condivisione di valori e obiettivi comuni
INDIA E UNIONE EUROPEA: A CHE PUNTO SIAMO?
L’Unione Europea rappresenta il primo partner commerciale dell’India con un valore di €77 miliardi nel 2016, davanti a Cina e Stati Uniti. L’Unione Europea è anche la maggiore destinazione degli investimenti diretti esteri (FDI) provenienti dall’India. Negli ultimi 10 anni, il commercio di merci tra Unione Europea e India è cresciuto di oltre il 66%. Nel 2016 l’export dell’Unione Europea verso l’India è stato di €37.8 miliardi, con in testa macchinari industriali e gioielli, mentre le importazioni ammontavano €39.2 miliardi, principalmente tessuti e abbigliamento.
Negli ultimi 18 mesi, cioè dal 13esimo Summit tra Unione Europea e India tenutosi nel marzo 2016 a Bruxelles, ci sono state numerose visite e consultazioni ad alto livello tra le due parti. New Delhi è stata visitata durante lo scorso aprile dall’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune Federica Mogherini, dal Vicepresidente della Commissione Europea Katainen nel novembre 2016 e da tre delegazioni di parlamentari europei nel febbraio 2017, oltre a numerose visite di alti funzionari della Commissione Europea. L’Unione Europea ha inoltre deciso di puntare sull’India nei settori dello sviluppo e della cooperazione, aprendo nella capitale indiana a marzo di quest’anno un ufficio regionale della Banca Europea per gli Investimenti (BEI/EIB). Dall’altro lato, invece, il Primo Ministro Narendra Modi nella primavera 2017 ha visitato ben 5 Paesi dell’Unione Europea – Germania, Francia, Spagna, Portogallo e Paesi Bassi – riaffermando così l’interesse dell’India verso l’Europa. In un 2017 attraversato da grande incertezza a livello internazionali, basti citare l’elezione negli USA Donald Trump, la Brexit e l’espansione cinese attraverso il progetto One Belt One Road (OBOR), il Premier indiano ha visto nell’Europa post-crisi economica un punto fermo di stabilità e di affermazione dei principi democratici.
Fig. 1 – L’India Gate di New Delhi, ereditĂ Â dell’epoca coloniale britannica, offuscato dall’inquinamento atmosfericoÂ
IL SUMMIT: DI COSA SI TRATTA
Il Summit svoltosi tra India e Unione Europea a New Delhi il 6 ottobre scorso ha visto la partecipazione da parte dell’Unione Europea del Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e del Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker, accompagnati dall’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Federica Mogherini. L’India è stata invece rappresentata dal Primo Ministro Modi.
India e Unione Europea sono partner strategici dal 2004 come ribadito da Tusk durante il Summit, che ha anche aggiunto l’importanza politica di rafforzare questa partnership strategica. Juncker per parte sua ha sottolineato che India ed Unione Europea sono partner naturali, in quanto entrambi sono fondati sui medesimi valori condivisi di libertà , tolleranza, democrazia e basati sullo stato di diritto.
Uno dei punti discussi e certamente uno dei più rilevanti è stata la condanna agli attacchi terroristici e il richiamo, attraverso una dichiarazione congiunta, all’importanza della cooperazione nella lotta comune al terrorismo e alla radicalizzazione. I tre leader hanno inoltre riaffermato il loro impegno per incrementare la cooperazione nella sicurezza marittima nell’Oceano Indiano, ma anche oltre, come ad esempio nel Golfo di Aden. Ulteriori argomenti di politica internazionale affrontati con una certa attenzione sono stati la questione della migrazione globale, con particolare riferimento alla situazione del Myanmar e la crisi dei rifugiati Rohingya, e la questione della Corea del Nord, con entrambi le parti che hanno invocato la denuclearizzazione pacifica della penisola coreana.
Durante il Summit sono state adottate due dichiarazioni congiunte non legate alla politica estera e di sicurezza. La prima dichiarazione riguarda clima ed energia, mentre la seconda promuove una partnership per un’urbanizzazione intelligente e sostenibile; entrambe evidenziano dunque temi di ampia convergenza tra India e Unione Europea. Infine, sono stati siglati due accordi di investimento tra la BEI e partner indiani, tra cui l’International Solar Alliance (ISA) e un accordo finanziario per l’ampliamento della metropolitana di Bangalore.
Fig. 2 – Il Primo Ministro indiano Narendra Modi accoglie il Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk e il Presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker per l’inaugurazione del 14esimo Summit tra India e Unione Europea
UNIONE EUROPEA E INDIA INSIEME VERSO IL FUTURO
Al centro dei temi più incerti che riguardano il futuro delle relazioni bilaterali tra Bruxelles e New Delhi ci sono certamente l’Accordo di libero scambio commerciale (FTA, o BTIA nel caso specifico di Unione Europea e India) e la Brexit. Il Presidente della Commissione Europea Juncker ha affermato che Unione Europea e India dovrebbero portare la relazione commerciale al livello superiore. Juncker ha però precisato che le negoziazioni ripartiranno solamente una volta che le circostanze e le condizioni saranno quelle giuste. Da parte sua il Presidente del Consiglio Europeo Tusk ha aggiunto che dal punto di vista politico sarebbe importante avanzare sull’FTA per rafforzare l’importanza del multilateralismo e dello stato di diritto a livello globale. Affermato ciò, al momento non è per nulla scontato che i negoziati possano cominciare a breve, ma su ciò si potrà dire qualcosa di più dopo l’incontro tra i capo-negoziatori di India e UE che avverrà a novembre. Un altro argomento “caldo” sul tavolo è stata la Brexit. In India c’è preoccupazione per le conseguenze che la separazione del Regno Unito potrebbe portare all’intero blocco continentale. Ci hanno però pensato i presidenti Tusk e Juncker a tranquillizzare New Delhi (in particolare la business community) ribadendo che l’uscita del Regno Unito non avrà conseguenze sui dati macroeconomici dell’Unione, infatti l’UE rimarrà il primo partner commerciale per l’India anche dopo l’uscita della Gran Bretagna prevista per il 2019.
Unione Europea e India sono partner naturali, che condividono sfide comuni e che si pongono come leader globali per affrontarle, naturalmente, insieme. Al centro rimane la sfida della cooperazione multilaterale che sempre più viene messa in discussione dal presidente americano e dalla crescita, talvolta aggressiva, cinese. Unione Europea e India hanno un interesse comune a rafforzare il multilateralismo e il rispetto del diritto internazionale, in opposizione a scelte che vedono prevalere la forza militare. In particolare India e UE sono unite sulla questione del commercio libero e equo, con una riaffermazione dell’impegno nelle organizzazioni internazionali, soprattutto WTO, Nazioni Unite e G20. I due partner hanno anche obiettivi comuni nella lotta al cambiamento climatico, infatti hanno ribadito la non reversibilità degli Accordi di Parigi, l’impegno per uno sviluppo sostenibile, per un modello di economia circolare e per l’utilizzo di energia e risorse pulite. Su questi principi condivisi UE e India si differenziano nettamente dalle posizioni di USA e Cina e puntano a diventare insieme i leader a livello globale.
Fig. 3 – Jean-Claude Juncker e Donald Tusk con in mano una copia dell’autobiografia del Mahatma Gandhi durante la visita al memoriale dell’indipendenza indiana
Davide Davolio
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Unione Europea e India hanno stretto una solida partnership nel campo della sicurezza con la lotta al terrorismo, nella cybersecurity e nella sicurezza marittima. Nella dichiarazione congiunta sull’anti-terrorismo le due parti invocano una maggiore cooperazione per intraprendere un’azione decisa contro i gruppi terroristici inclusi quelli basati in Pakistan. Nei circoli diplomatici questa menzione è stata vista come una vittoria per New Delhi. [/box]
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