AstroCaffè – Il Caffè è stato in visita agli stabilimenti di Avio Spa a Colleferro e vi raccontiamo sia come è andata sia quali sono le prospettive per il lanciatore Vega, prodotto di punta dell’azienda
COLLEFERRO: LA PORTA PER LO SPAZIO ITALIANA
Anche per chi abita a Roma o in quella che era la sua Provincia, il piccolo Comune di Colleferro può significare poco piĂą che un punto sulla cartina geografica o un’uscita autostradale sulla A1 Milano-Napoli. Eppure è qui che l’Italia esprime una delle sue capacitĂ d’eccellenza: la costruzione di razzi per raggiungere lo spazio. I lavori sono sotto la responsabilitĂ dell’azienda Avio Spa ormai realtĂ consolidata del settore spaziale. Le due aree principali sono ovviamente dedicate al core business dell’azienda, ossia la produzione e preparazione dei segmenti dei boosters (razzi ausiliari di spinta) del vettore europeo Ariane-5 e dei quattro stadi del lanciatore leggero Vega, anch’esso europeo, ma che parla molto italiano. In piĂą, è in allestimento una terza area di lavoro (dalle dimensioni rilevanti) che sarĂ dedicata alla preparazione dei nuovi primo e terzo stadio per la versione aggiornata del Vega. Il primo fungerĂ anche da booster per la nuova generazione dell’Ariane, il 6. La nuova struttura garantirĂ un processo di produzione maggiormente integrato, con relativo calo dei costi. Come dimostrato dalla presentazione dell’Amministratore delegato Giulio Ranzo, Avio si dimostra in buona salute con una crescita degli utili del 13% dal 2015 al 2016 e del 20% comparando i primi nove mesi del 2016 con quelli del 2017. In piĂą, la Banca Europea per gli Investimenti ha garantito 40 milioni di euro di finanziamento (sette anni a tasso d’interesse fisso) per lo studio e la realizzazione di nuove tecnologie per la propulsione e per la modernizzazione ed espansione degli impianti di Colleferro.
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2017
- 6 lanci Ariane-5 (81 successi consecutivi)
- 3 lanci Vega (11 successi consecutivi, zero falimenti
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Fig. 1Â – Un Ariane-5 al decollo
ARIANE 5 E VEGA
La propulsione a propellente solido è l’expertise di punta di Avio e lo dimostra tramite il lavoro per i boosters dell’Ariane-5 e sul Vega (il quale ha tre stadi configurati in tal modo e l’ultimo, l’AVUM, a propellente liquido). I due vettori hanno una grande affidabilitĂ se si conta che dal 2005 al 2016 il tasso di fallimento dei lanci europei è dell’1% (in confronto: USA 4%, Russia 5%, Cina 3% e India 11%, ma i primi tre hanno un numero assoluto di lanci maggiore). I due vettori costituiscono insieme il 96% delle entrate di Avio con una quota del 48% a testa. Per quanto riguarda il Vega, circa il 60% dei suoi componenti è realizzata a Colleferro, inclusa l’integrazione del software di guida, ossia il cervello del razzo. L’azienda si è aggiudicata contratti per boosters per altri 13 Ariane-5 e 6 lanciatori Vega per il periodo 2017-2019 da parte del consorzio Aranespace che gestisce e commercializza i vettori europei.
Fig. 2 – Il P80, primo stadio del Vega negli stabilimenti di Colleferro
IL FUTURO DEL VEGA
Non c’è dubbio che il Vega sia il fiore all’occhiello di Avio e uno dei prodotti di punta (se non il principale) dell’industria aerospaziale italiana. Se si guarda nel globo, sono pochi i Paesi in grado di costruire un lanciatore per carichi spaziali e l’Italia fa parte del club a pieno titolo. Fino a oggi, Vega ha un tasso di successo del 100% avendo completato tutti gli 11 lanci effettuati. Ma questo non basta. Avio ha giĂ pronta la sua evoluzione: Vega-C. Il nuovo vettore avrĂ una maggiore capacitĂ di carico grazie a un primo e un secondo stadio (denominati rispettivamente P120 e Zefiro40) potenziati e all’ultimo stadio AVUM modificato per avere piĂą propellente ed essere in grado di effettuare maggiori riaccensioni (rispetto all’attuale) per porre eventuali carichi multipli su diverse orbite. ManterrĂ il motore di origine ucraina, ma i serbatoi non saranno piĂą di provenienza russa come sono invece quelli attuali. Sabato 25 novembre, il primo Zefiro40 sarĂ inviato in Sardegna per i test di accensione previsti in prossimitĂ di Natale, mentre il primo lancio del vettore completo è programmato per il 2019. Il vettore avrebbe anche il compito, qualora l’ESA decidesse di investire in tal senso, di portare in orbita il veicolo spaziale automatico Space Rider, derivato dall’IXV. Ancora piĂą interessanti sono due ulteriori evoluzioni del Vega, denominate Vega-E e Vega Light. Il primo manterrĂ il P120 e lo Zefiro40, ma avrĂ un nuovo ultimo stadio a propellente liquido in sostituzione dell’AVUM. Il secondo è ancora piĂą interessante (anche se è solo a livello di studio per ora). Si tratterebbe dei Vega-C ed E senza il P120, perciò il configurazione leggera. Questo per intercettare l’eventuale domanda di lanci ad alta prontezza e a costi contenuti per ristabilire capacitĂ spaziali perdute in caso di incidenti o attacchi ASAT.
Fig. 3 – Il Vega al decollo
Emiliano Battisti
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in piĂą
Oltre a Colleferro, Avio ha sedi anche a Torino, Airola, Parigi e a Kourou (Guyana francese).
Per maggiori dettagli sulle capacitĂ del Vega clicca qui.
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Foto di copertina di ESA_events Licenza: Attribution-ShareAlike License