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Verso la Ministeriale ESA 2016

AstroCaffèIl 1 e 2 dicembre si terrà a Lucerna, Svizzera, la Conferenza Ministeriale dell’Agenzia spaziale europea, incontro biennale di vertice per definire periodicamente le strategie dell’ESA

MINISTERIALE 2016 – La Conferenza Ministeriale dell’Agenzia spaziale europea (European Space Agency – ESA) di quest’anno parte con due motti altisonanti: United Space for Europe e Space 4.0. Il primo mette l’accento sulla sempre più stretta collaborazione tra ESA e Unione Europea, rappresentata dalla Commissione. Già oggi, quest’ultima gestisce (e finanzia) i due maggiori programmi dell’agenzia, ossia Copernicus per l’osservazione della Terra e Galileo per la navigazione e posizionamento. Per chiarezza, è necessario ricordare che non tutti i Paesi membri dell’ESA lo sono dell’UE e viceversa. Space 4.0 si riferisce al nuovo scenario in cui si trova il settore spaziale, ormai definitivamente fuori dal solo controllo governativo e aperto invece ai privati i quali sempre più sono protagonisti di partenariati con il settore pubblico (Governi, agenzia spaziali, università pubbliche) o, addirittura, fanno da sé.

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Fig. 1 – La Stazione spaziale internazionale 

PROSPETTIVE – Nei prossimi anni, l’ESA si troverà a proseguire importanti programmi pluriennali avviati più o meno di recente. Primo fra tutti il completamento della messa in orbita delle costellazioni Copernicus e Galileo prevista per i primi anni Venti. Per l’esplorazione spaziale oltre l’orbita terrestre, il programma al momento più importante è ExoMars il quale attende finanziamenti per la seconda parte, nella quale si proverà a far atterrare su Marte un rover. Il fallimento del dimostratore tecnologico Schiaparelli potrebbe dar forza ai chi, in seno all’agenzia, da sempre osteggia il progetto. La fetta più importante e strategica del settore spaziale europeo è costituita dai lanciatori. Si sa che l’accesso indipendente allo spazio è questione sia di sicurezza sia di prestigio. Alla Ministeriale del 2014, si è deciso di accantonare lo sviluppo dell’Ariane-5ME (ME sta per Midlife Evolution) e di procedere direttamente con l’Ariane-6 in due configurazioni, una per carichi medi (con due boosters laterali) e una per carichi pesanti (con quattro boosters). Inoltre è stato dato il via libera alla versione evoluta del Vega, denominata Vega-C. Legati a questo settore sono l’accordo con l’azienda statunitense Sierra Nevada Corporation per l’utilizzo del veicolo spaziale Dream Chaser (magari lanciato con l’Ariane) sia l’idea di proseguire nello sviluppo di un proprio veicolo spaziale automatico dopo il successo dell’esperimento compiuto con l’IXV. L’ESA non intende sottovalutare il pericolo rappresentato dai detriti spaziali e, oltre a rafforzare il programma per la Consapevolezza della situazione (Space Situational Awareness) ha intenzione di lanciare una missione sperimentale per deorbitare un vecchio satellite non più operativo. Quest’ultima rappresenta un precursore per una strategia di largo respiro per ridurre la presenza di detriti e satelliti dismessi in orbita. Per quanto riguarda il volo spaziale con equipaggio, l’ESA deve decidere se proseguire il suo contributo alla Stazione spaziale internazionale (ISS) fino al 2024 come hanno già fatto NASA (Stati Uniti), JAXA (Giappone), Roscosmos (Russia) e CSA (Canada). Al momento, sulla Stazione c’è l’astronauta francese Thomas Pesquet con la Expedition-50/51. A maggio 2017 sarà il turno del nostro Paolo Nespoli con la Expedition 52/53, mentre il tedesco Alexander Gerst assumerà il comando dell’avamposto nel 2018, secondo europeo a farlo dopo il belga Frank De Winne.

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Fig. 2 Il Vega con a bordo il veicolo IXV

VEGA PARLERÀ (ANCHE) TEDESCO – La Ministeriale partirà con un mutamento importante nel settore lanciatori europeo, pur passato sotto silenzio. Come era stato anticipato (anche AstroCaffè lo aveva fatto), l’ipotesi della seconda linea di produzione dei boosters dell’Ariane-6 e del primo stadio del Vega-C è diventata realtà. Ora, al fianco dell’italiana Avio Spa, opererà anche la tedesca MT Aerospace, controllata dalla OHB. La giustificazione sarebbero i risparmi portati dalla tecnologia della nuova azienda che sarebbero superiori ai costi dell’apertura della seconda filiera produttiva. In realtà si tratta di un puro accordo politico, probabilmente per compensare la Germania della “sconfitta” risultata dalla cancellazione dell’Ariane-5ME. Vega è il fiore all’occhiello dell’ industria aerospaziale italiana, portato avanti in seno all’ESA nonostante forti opposizioni (facciamo il nome: la Francia) e le operazioni pre-spedizione del razzo rimarranno nel nostro Paese.

Emiliano Battisti

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Un chicco in più

È di questi giorni la notizia che lo schianto del modulo di atterraggio Schiaparelli su Marte pare sia stato dovuto a un malfunzionamento dell’unità di misurazione inerziale (IMU) che, dando falsi dati al computer (contrastanti con quelli del radar altimetro) ha causato un prematuro distacco del paracadute frenante e un’accensione dei razzi di atterraggio per un solo secondo. In sostanza, il computer ha creduto di trovarsi già sul suolo e ha attivato le relative procedure, compresa l’accensione degli strumenti scientifici. Risultato: 3.700 metri di caduta libera con relativo impatto. [/box]

Foto di copertina di DLR_de Rilasciata su Flickr con licenza Attribution License

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Emiliano Battisti
Emiliano Battisti

Consulente per la comunicazione per un’azienda spaziale e Project Officer and Communications per OSDIFE, sono Segretario Generale e Direttore della comunicazione dell’APS Il Caffè Geopolitico e Coordinatore dei desk Nord America e Spazio. Ho pubblicato il libro “Storie Spaziali”.

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