Ristretto – Questa mattina l’Egitto si è trovato nuovamente ad aggiornare gli impietosi numeri che riportano le vittime causate dall’insurgency islamista in corso dall’inizio del 2013, localizzata sopratutto nella penisola del Sinai.
Questa volta ad essere colpita è stata la moschea Sufi di al Rawdah, nella cittadina di Bir al Abd. Fonti del Ministero degli Interni egiziano riportano che il conteggio delle vittime è salito a 184 ma i molti feriti gravi fanno temere un ulteriore incremento del dato. L’attacco è stato condotto da un commando di circa 16 unità che ha raggiunto il luogo a bordo di 4 pick up e il probabile bersaglio di questo raid sanguinario sembra che fossero i molti membri delle forze di sicurezza egiziane intente nella preghiera del Venerdì. Nonostante il recente ritorno alle operazioni di gruppi legati ad al Qaeda nella penisola, bersaglio e modalità operativa fanno presagire che dietro questo attacco si celi Ansar al Bayt al Maqdis, filiale dello Stato Islamico nel Sinai. Non è però da sottovalutare il fatto che oggi ricorra l’anniversario della morte di Abdullah Azzam, padre fondatore di al Qaeda insieme ad al Zawahiri e ad Osama bin Laden. In attesa di rivendicazioni ufficiali, l’Egitto di al Sisi si ritrova ad aggiornare le statistiche di questa cruenta guerra asimmetrica che è in corso nel Sinai da ormai quasi cinque anni.
Valerio Mazzoni
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