In 3 sorsi – La frontiera venezuelana è ancora teatro di violenti scontri tra l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e il Clan del Golfo, però il Paese di Maduro potrebbe non essere più un posto sicuro per la Marquetalia di Ivan Márquez.
1. LA GUERRA SENZA TREGUA
Dopo la firma degli accordi dell’Avana in pochi credevano che le pallottole sarebbero cessate. E così è stato. Anche oggi, come in passato, in molti dipartimenti della Colombia si continua a combattere. Le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN) e il Clan del Golfo sono i tre gruppi in lotta per il controllo dei principali business illegali del Paese: il traffico di droga e di metalli preziosi. Ad oggi le FARC sono l’organizzazione che controlla il maggior numero di piantagioni di cocaina nel territorio colombiano, sebbene, grazie alla pace stretta con il Governo di Bogotà , molti suoi battaglioni siano stati smobilitati. Allo stesso tempo il dissenso contro la pace accordata si è sparso in varie aree del Paese, in particolare nella frontiera ecuadoregna, dove i dissidenti si sono alleati con i paramilitari del Comando de la Frontera. Ed è qui che sono avvenuti negli ultimi mesi nuovi scontri con l’ELN, l’organizzazione di guerriglieri interessata a controllare il narcotraffico in Colombia ed Ecuador. Tuttavia è sulla frontiera venezuelana che si gioca la partita decisiva. Qui, infatti, l’ELN sta fronteggiando il Clan del Golfo, un gruppo di ex paramilitari delle Autodifese Unite della Colombia (AUC), che aspira a diventare monopolista nel mercato colombiano della coca.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – I dissidenti delle FARC hanno intensificato la loro presenza sulla frontiera venezuelana e su quella ecuadoregna
2. IL RUOLO DI CUBA E DEL VENEZUELA
La forza di questi tre gruppi è data dai forti appoggi su cui possono contare. Difatti i membri del Comando Centrale dell’ELN (COCE) hanno trovato asilo politico a Cuba, come Pablo Beltrán, oppure in Venezuela, come il leader maximo alias Pablito. Il Paese dei fratelli Castro è anche il luogo in cui l’ELN sta proseguendo le trattative di pace con lo Stato colombiano. Un eventuale accordo con BogotĂ potrebbe però frantumare ancora di piĂą l’organizzazione. Difatti il Fronte Domingo LaĂn, attivo soprattutto nel Paese di Maduro, non ha alcuna intenzione di sospendere la strategia terroristica attuata in Colombia. Dalla frontiera venezuelana giungono notizie di nuovi attentati contro gli oleodotti, come quello di Caño LimĂłn-Coveñas, nei quali è possibile intravedere la firma di Pablito. I combattenti dell’ELN pretendono tangenti milionarie dalle compagnie straniere che hanno in gestione questi impianti e in cambio garantiscono la protezione degli oleodotti. In caso contrario decidono di farli saltare in aria. Ed è così che il Fronte di Pablito sta finanziando la guerra contro lo Stato colombiano. C’è lui, ad esempio, dietro alla bomba contro la caserma militare di BogotĂ , oppure all’attentato a Plaza de la Macarena o al quartiere Modelo di Barranquilla. La polizia nazionale è sulle sue tracce da parecchio tempo, ma la base di Pablito si trova tra Guasdualito ed El Perolin nello Stato Apure del Venezuela, a due passi dal confine con Arauca (che nel 2020 ha registrato la cifra record di 4 tonnellate di marijuana sequestrate dalle AutoritĂ ). Il Fronte Domingo LaĂn è diventato uno dei gruppi guerriglieri maggiormente invischiati nel controllo del narcotraffico in Colombia. Proprio per questo non ha alcuna intenzione di concludere un vero accordo di pace con BogotĂ .
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Fronte Domingo Lain di Pablito continua nella propria campagna di attentati contro lo Stato colombiano
3. QUALE FUTURO PER LA GUERRIGLIA?
La guerriglia colombiana ormai è solo una questione di denaro. Basti pensare che anche i gruppi dissidenti delle FARC (come El Primer Frente e la Segunda Marquetalia) sono diventati dei cartelli del narcotraffico, strategicamente alleati con il regime di Nicolas Maduro. Difatti proprio in Venezuela è scomparso in circostanze misteriose JesĂşs Santrich, numero due della Marquetalia: sarebbe caduto durante un’operazione segreta compiuta dall’esercito colombiano. Secondo altre fonti invece sarebbe stata la stessa Guardia Bolivariana ad averlo fatto fuori.Â
Mattia Fossati
“ELN guerrilla poster” by Julián Ortega MartĂnez is licensed under CC BY-SA