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Distensione o nuova escalation? Il 2018 di Kim Jong-un

GDM2018Sottovalutato e incompreso dall’Occidente, Kim Jong-un ha sorpreso il mondo intero nel 2017 con gli incredibili progressi del suo programma missilistico e nucleare. Ora si apre per lui la partita più difficile: arrivare a una qualche forma di distensione con gli USA o rischiare un devastante conflitto armato.
È un jolly nel mazzo di carte targato Il Caffè Geopolitico

CHI È

Leader supremo della Corea del Nord, Kim resta un mistero agli occhi dell’Occidente. Diversi aspetti della sua vita sono infatti poco chiari e abbondano le speculazioni giornalistiche sulla sua personalità. Dopo la morte del padre Kim Jong-il nel 2011, è salito al potere e ha sorpreso subito gli osservatori esterni liquidando brutalmente lo zio Jang Song-thaek, influente membro del politburo nordcoreano e uomo di fiducia di Pechino a Pyongyang. Da allora Kim ha perseguito con determinazione una duplice strategia di sviluppo economico e potenziamento militare, segnata spesso da plateali provocazioni nei confronti dei Paesi vicini e degli USA. In particolare, sotto la sua guida la Corea del Nord ha effettuato continui test missilistici e nucleari con l’obiettivo di creare un adeguato deterrente strategico contro Washington e Seul.

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COME È STATO IL SUO 2017

Il 2017 è stato un anno davvero eccezionale per Kim. Anzitutto, egli ha rafforzato la sua leadership interna tramite l’assassinio del fratellastro Kim Jong-nam, avvenuto in Malesia a metà febbraio. Poi ha sfidato costantemente l’amministrazione Trump lanciando nuovi modelli di missili balistici nel Mar del Giappone e ribadendo la propria intenzione di sviluppare un arsenale nucleare in grado di colpire il territorio degli USA. Per Kim tale arsenale rappresenta una sorta di assicurazione contro un eventuale regime change a guida statunitense e l’esplosione in settembre di un nuovo ordigno nucleare (forse una bomba all’idrogeno) sembra averlo portato vicino a tale obiettivo. Nel frattempo, il leader nordcoreano ha cercato di portare avanti anche alcune riforme economiche, imitando parzialmente la graduale apertura al capitalismo della Cina negli anni ’80. Finora i risultati di queste riforme sono stati però abbastanza deludenti, anche a causa delle pesanti sanzioni internazionali adottate contro Pyongyang per i suoi test missilistici e nucleari.

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COME SARÀ IL SUO 2018

Sarà un anno difficile e pieno di incognite. Le sanzioni stanno infatti colpendo duramente l’economia nordcoreana e la minaccia di un attacco militare statunitense – reiterata a più riprese da Trump – appare tutt’altro che irrealistica. Da qui la recente decisione di Kim di riaprire il dialogo diplomatico con la Corea del Sud, nella speranza di arrivare a una parziale distensione con la comunità internazionale. A tale scopo è probabile anche un tentativo di rilancio delle relazioni di Pyongyang con la Cina, messe in crisi dalla morte di Jang e dall’adesione (ambigua) di Pechino alle sanzioni internazionali. Riuscirà Kim nell’impresa o finirà per dar vita a un’ulteriore escalation contro il suo regime? Lo sapremo nei prossimi mesi.

Simone Pelizza

 

Kim Jong-un è una delle carte del mazzo di carte de Il Caffè Geopolitico. Associatevi qui per ricerverlo insieme ad altri vantaggi.

 

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Simone Pelizzahttp://independent.academia.edu/simonepelizza

Piemontese doc, mi sono laureato in Storia all’Università Cattolica di Milano e ho poi proseguito gli studi in Gran Bretagna. Dal 2014 faccio parte de Il Caffè Geopolitico dove mi occupo principalmente di Asia e Russia, aree al centro dei miei interessi da diversi anni.
Nel tempo libero leggo, bevo caffè (ovviamente) e faccio lunghe passeggiate. Sogno di andare in Giappone e spero di realizzare presto tale proposito. Nel frattempo ho avuto modo di conoscere e apprezzare la Cina, che ho visitato negli anni scorsi per lavoro.

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