giovedì, 25 Aprile 2024

APS | Rivista di politica internazionale

giovedì, 25 Aprile 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

L’America guarda El Salvador e l’implementazione della Legge Bitcoin

In 3 sorsi – Dal 7 settembre El Salvador è il primo Paese a utilizzare bitcoin come moneta legale, mentre la situazione democratica peggiora. Tra proteste dei cittadini e critiche internazionali, i Paesi della regione osservano gli sviluppi.

1. IL ‘PRESIDENTE MILLENNIAL’ E LA LEGGE BITCOIN

Nayib Bukele, il Presidente salvadoregno soprannominato il “Presidente millennial,” ha annunciato a giugno 2021 la “Legge Bitcoin,” con l’intenzione di permettere alla popolazione di utilizzare la criptomoneta come corso legale. Solo cinque giorni dopo l’annuncio il Congresso ha approvato la proposta di legge con poche discussioni e una grande maggioranza, allertando Istituzioni finanziarie internazionali. Come incentivo principale per adottare la legge, Bukele ha rimarcato la capacità di ridurre il costo delle transazioni transfrontaliere (che rappresentano il 20% del PIL salvadoregno) se pagate con la criptomoneta. La Bank of America suggerisce che il cambiamento potrebbe portare a una modernizzazione del sistema bancario salvadoregno e attrarre investimenti stranieri, ma altri si sono detti preoccupati. Tra i più critici ci sono la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (con il quale El Salvador sta contrattando un accordo da 1 miliardo di dollari), e i cittadini stessi, i quali hanno organizzato durante l’anniversario dell’indipendenza del Paese quella che a oggi è la più grande protesta contro Bukele. Tuttavia il 7 settembre El Salvador ha aperto ufficialmente la possibilità di pagare con la moneta digitale e scaricare “Chivo”, l’e-wallet statale che permette di fare transazioni in bitcoin, mentre la criptovaluta perdeva l’11% del proprio valore.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Proteste contro la Legge Bitcoin, settembre 2021

2. LE CRIPTOVALUTE NELLA REGIONE

Nonostante il traballante lancio della criptovaluta in El Salvador, altri Paesi della regione ne considerano l’utilizzo o la regolamentazione. Panama ha annunciato lo scorso agosto una proposta di legge per regolare tutte le attività relative alle criptomonete: entità panamensi potranno pagare tasse e tributi allo Stato con varie criptovalute, che però dovranno essere subito convertite in stablecoins (un tipo di criptovaluta legata a un asset stabile che non fluttua molto di valore). Il Paraguay ha lavorato per diversi mesi su un disegno di legge per facilitare l’ottenimento delle licenze necessarie per operare nel mondo delle criptovalute, mentre in Brasile un sondaggio vede metà della popolazione positiva sull’utilizzo del bitcoin come corso legale. Ma i primi Paesi a considerare o adottare le criptomonete sono stati Cuba e Venezuela. Per “ragioni d’interesse socio-economico” Cuba ha recentemente annunciato che regolamenterà l’uso delle criptovalute, conseguenza dell’inasprimento dell’embargo economico degli Stati Uniti e in specifico della chiusura di 400 succursali di Western Union nell’isola avvenuta lo scorso novembre. Il Venezuela creò addirittura la propria criptovaluta, il Petro, nel 2018, ma non fu un successo. A livelli differenti queste due nazioni, assieme a El Salvador, mantengono relazioni difficili con gli Stati Uniti, la cui Amministrazione è stata molto critica sulle criptovalute.

Embed from Getty Images

Fig. 2 – Commercianti salvadoregni incominciano a ricevere pagamenti in bitcoin attraverso il portafoglio digitale “Chivo,” settembre 2021

3. LA DEMOCRAZIA IN BILICO: GLI STATI UNITI E IL FUTURO SALVADOREGNO

L’entrata in vigore della legge arriva in un momento in cui il Governo di Bukele stringe la propria presa autocratica sul Paese, inasprendo le relazioni con gli Stati Uniti. Venerdì 3 settembre i magistrati della Camera Costituzionale della Corte Suprema hanno approvato l’immediata rielezione presidenziale per il prossimo periodo elettorale, cosa che non era prevista dalla Costituzione salvadoregna solo una settimana prima, e una legge per espellere i giudici di più di sessant’anni o che abbiano compiuto trent’anni di servizio è stata approvata dall’Assemblea Legislativa il 31 agosto. Bukele potrebbe quindi legalmente servire due termini presidenziali consecutivi, una mossa previamente implementata anche nel Nicaragua di Ortega e nel Venezuela di Chávez e fortemente criticata dagli Stati Uniti, che hanno descritto El Salvador come una democrazia in declino”. Non è ancora chiaro se il Paese risponderà con delle sanzioni, ma la storia recente di Venezuela e Nicaragua indica che nel caso El Salvador dovesse continuare a prendere decisioni allarmanti per la sua democrazia, il distacco dagli Stati Uniti e l’avvicinamento ad altre potenze mondiali potrebbe diventare più netto. In quel caso, per un’economia fortemente dipendente dagli Stati Uniti, l’utilizzo legale dei bitcoin potrebbe rivelarsi essenziale.

Alessia Cappelletti

Photo by jorono is licensed under CC BY-NC-S”Close-up of a physical coin of the Bitcoin cryptocurrency surrounded with FIAT money coins” by Ivan Radic is licensed under CC BY

Dove si trova

Perchè è importante

  • Nayib Bukele, Presidente di El Salvador, ha annunciato a giugno la proposta di legge per rendere corso legale i bitcoin, approvata al Congresso cinque giorni dopo.
  • Nonstante i problemi nell’implementazione della legge, diversi Paesi della regione stanno considerando l’adozione o la regolamentazione delle criptomonete. Spicca tra questi Cuba.
  • L’entrata in vigore della Legge Bitcoin arriva in concomitanza con delle decisioni importanti della Corte Suprema, che potrebbero mettere a rischio il futuro democratico del Paese.

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Alessia Cappelletti
Alessia Cappelletti

All’estero da cinque anni, ho lasciato l’Italia prima per la Spagna, poi per i Paesi Bassi, dove ho fatto sia triennale che master, e in seguito per la Colombia, dove ho studiato diritti umani e giustizia transizionale. Ora lavoro come analista per una ditta di sicurezza strategica (Dyami Services) in Olanda e mi interesso soprattutto di America Latina, e specialmente Colombia, Venezuela e Nicaragua. Ho studiato scienze sociali, con specializzazione in diritti umani e zone di conflitto, e laureata nel 2020. Quando non lavoro è molto probabile trovarmi con una fotocamera in mano.

Ti potrebbe interessare