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Gas: Russia e Azerbaijan alla conquista del mercato europeo

La Russia non vuole perdere il suo ruolo centrale nella fornitura del gas in Europa. L’Unione Europea sta cercando delle vie alternative guardando ai giacimenti nel Mar Caspio. La mossa russa arriva nel momento in cui si attende la decisione finale per il vincitore tra due progetti europei in ballo…

 

LA MOSSA – Il 4 giugno il colosso del gas russo Gazprom ha dichiarato, tramite il suo Direttore Generale Alexander Medvedev, che aumenterĂ  le forniture di gas in Europa. Gazprom diminuirĂ  il prezzo dell’oro blu per l’italiana ENI, la tedesca Wintershall e la francese Suez Gaz de France. Questa decisione mira ad occupare e a mantenere uno spazio sempre piĂą importante nel mercato del gas dell’Unione Europea. Medvedev ha dichiarato di incrementare le forniture di gas all’Europa a 152 miliardi di metri cubi all’anno, dai 138 dell’anno scorso. Questa politica non mira soltanto all’abbassamento dei prezzi, ma ad avviare un rapporto di collaborazione piĂą stretto per la realizzazione di nuove infrastrutture.

 

DOMINIO RUSSO E CONTROMOSSE– Con questa mossa la Russia cerca di assicurarsi il mantenimento del controllo nella fornitura del gas nell’Europa occidentale. Non a caso questa decisione è arrivata ad inizio giugno, infatti a fine mese si attende la decisione finale del consorzio che sta sviluppando il giacimento di Shah Deniz II in Azerbaijan per il rifornimento del metano su uno dei due progetti in fase di sviluppo: Nabucco o TAP.

Per limitare le importazioni di gas dalla Russia, che si avvale delle risorse energetiche per realizzare scopi di natura geopolitica, la Commissione Europea ha progettato la realizzazione del Corridoio Meridionale: uno o piĂą gasdotti per veicolare gas dall’Azerbaijan direttamente in Europa. La Commissione Europea non ha ancora deciso esattamente quale progetto (e dunque quale “percorso” geografico) privilegiare: due sono quindi le possibilitĂ …

 

I percorsi di Nabucco, TAP, e altri progetti nella medesima area geografica
I percorsi di Nabucco, TAP, e altri progetti nella medesima area geografica

 

PROGETTI EUROPEI – Il progetto Nabucco è concepito per veicolare 30 miliardi di metri cubi di gas in Austria dalla Turchia Occidentale attraverso Bulgaria, Romania ed Ungheria. La lunghezza del gasdotto dovrebbe essere di circa 3.300 km. A meno di un mese dalla decisione finale è entrata a fare parte del consorzio la societĂ  francese Gdf Suez con una percentuale del 9%. Il coinvolgimento della Gdf Suez potrebbe fare pensare ad un attestato di fiducia nelle sue possibilitĂ  di vittoria. Infatti non piĂą lontano di due settimane fa i paesi dell’Europa centrale si sono appellati all’Unione Europea sottolineando l’importanza della costruzione del gasdotto per questi Paesi. L’Unione Europea da una parte ha sempre visto questo progetto come prioritario e di vitale importanza per l’UE stessa, per quanto le notevoli lentezze burocratiche e progettuali ne abbiano messo in discussione il futuro piĂą volte. Con questa mossa si è cercato anche di rispondere ad alcune critiche mosse, in quanto il consorzio per la realizzazione di Nabucco era composto da societĂ  a controllo statale (l’ungherese Mol, la rumena Transgaz, la bulgara Beh e la turca Botas). Attualmente si è deciso di procedere nella costruzione di quello che viene chiamato progetto Nabucco West, ovvero la parte Europea del gasdotto. L’eventuale collegamento con la Turchia (che non è di competenza europea) verrĂ  affrontato successivamente.

TAP (Trans Adriatic Pipeline) è invece  un progetto volto alla costruzione di un gasdotto che partendo dalla Grecia (punto d’inizio è Komotini), e passando per l’Albania, finirà a San Foca (Melendugno) in Puglia. Il percorso sarà lungo 800 km e fornirà gas per un totale di 10 miliardi di metri cubi l’anno, che può essere duplicato per arrivare ad un massimo di 20 miliardi cubi l’anno. Il progetto è stato ideato dalla svizzera Axpo (42.5%), per poi entrare in joint venture con la compagnia di stato norvegese Statoil (42.5%) e la tedesca E.ON (15%). I governi italiano, albanese e greco cercano di fare pressione affinché questo progetto prevalga. Interessati a questo progetto sono anche gli altri stati Balcanici, soprattutto Croazia, Bosnia Erzegovina e Montenegro. Tramite questo progetto possono rafforzare i loro sistemi e la sicurezza energetica per tutta la Regione.

 

RESPONSO IN ARRIVO – La decisione su questi due progetti alla fine spetta al consorzio che sta sviluppando il giacimento di Shah Deniz II. La lotta per attirare l’interesse dell’Azerbaijan sembra una partita di geopolitica. Da una parte i due progetti cofinanziati dall’Unione Europea competono tra di loro cercando di influenzare la scelta finale; dall’altra parte la Russia non vuole perdere la propria influenza.

Infatti la Russia ha giocato le sue carte: con il nuovo piano del decremento dei prezzi, Mosca influenza direttamente l’Italia, la Francia e la Germania, che spinte dalle compagnie energetiche nazionali finirebbero per incrementare la dipendenza dall’unico fornitore russo, mandando a monte i progetti di diversificazione degli approvvigionamenti di gas varate dalla Commissione Europea. La partita resta ancora tutta da giocare.

 

Juljan Papaproko

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Juljan Papaproko
Juljan Papaproko

Juljan Papaproko è nato a Tirana. Laureato in Scienze Politiche a Torino con una tesi sulla Guerra del Kosovo. Collabora con diverse testate giornalistiche in Italia e in Albania. Il suo centro di interesse è l’Europa e i Balcani, binomio difficile ma affascinante. Diverse esperienze di vita a Torino, Firenze, Parigi, Bruxelles e Berlino. Condivide con il Caffè la stessa passione per la geopolitica.

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